IL SILENZIO APPARTIENE AI DISONESTI

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Niente più bavagli!

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“Chi tace e piega la testa muore ogni volta che lo fa. Chi parla e cammina a testa alta muore una volta sola”. (Giovanni Falcone)

Un' Altra Voce per PALAGIANO e non SOLO's Fan Box

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venerdì 22 maggio 2009

“L’ASSOCIAZIONE CULTURALE BACHELET NON FIANCHEGGIA NESSUN PARTITO”!



IL DIRETTIVO E IL PRESIDENTE LUCIANO RUGGERI DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE BACHELET DI PALAGIANO, ASSOCIAZIONE CHE OPERA E LAVORA NELL’ESCLUSIVO INTERESSE DEL PAESE, PROMUOVENDO INIZIATIVE CHE MIRANO ALLO SVILUPPO DEL PAESE E DELL’INTERA COLLETTIVITA’, ASSOCIAZIONE LIBERA E RISPETTOSA DELLE ISTITUZIONI E DELLA POLITICA TUTTA, MA CHE PER STATUTO E’ APARTITICA E APOLITICA, PERCHE’ INDIPENDENTE E LIBERA DA CONDIZIONAMENTI DI QUALUNQUE GENERE.
PERCHE’ DICIAMO QUESTO, LO DICIAMO IN QUANTO NEI GIORNI SCORSI LA NOSTRA ASSOCIAZIONE COMPARIVA TRA LE ASSOCIAZIONI CHE AVEVANO RICHIESTO UNO SPAZIO ELETTORALE PER LE ELEZIONI PROVINCIALI DEL 6/7 GIUGNO , COME ASSOCIAZIONE FIANCHEGGIATRICE DEL PARTITO DEMOCRATICO, COSA CHE HA LASCIATO ME LUCIANO RUGGIERI COME PRESIDENTE, MA TUTTI GLI ISCRITTI DEL TUTTO SPIAZZATI E INCREDULI, PERCHE’ MAI L’ASSOCIAZIONE POTEVA DECIDERE QUESTO , IN QUANTO E’ TASSATIVO E IRREGOLARE PER IL NOSTRO STATUTO CHE L’ASSOCIAZIONE IN QUANTO TALE POSSA FARE PROPAGANDA POLITICA IN FAVORE DI NESSUN PARTITO, PERCHE’ PROIBITA PER STATUTO, COSA DIVERSA E’ CHE OGNI SOCIO IN FORMA DEL TUTTO PERSONALE E FUORI DALL’AMBITO DELL’ASSOCIAZIONE POSSA ADERIRE E FARE PROPAGANDA PER IL SUO PARTITO, NOSTRO MALGRADO ABBIAMO VERIFICATO CHE UN NOSTRO ISCRITTO ALL’ INSAPUTA DEGLI ORGANI DIRIGENTI E DEL SUO PRESIDENTE , HA PROTOCOLLATO A SUA FIRMA UNA RICHIESTA PER SOSTENERE IL SUO PARTITO, ATTEGGIAMENTO E AZIONE CHE NOI COME DIRETTIVO A DIFESA DEL BUON NOME DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE BACHELET RESPINGIAMO , PERCHE’ L’ASSOCIAZIONE NON HA SCHIARAMENTI POLITICI MA SOLO FINALITA’ ESCLUSIVAMENTE CULTURALI E SOCIALI.
DOPO QUESTO INCRESCIOSO EPISODIO IL DIRETTIVO HA DECISO DI RITIRARE L’ISCRIZIONE AL SOCIO CHE SI E’ MACCHIATO DI TALE SCORRETTEZZA PER SCONGIURARE IL RIPETERSI DI ALTRI E SPIACEVOLI EPISODI IN FUTURO, CHE COMPROMETTEREBBERO IN BUON NOME DELL’ASSOCIAZIONE BACHELET E DI TUTTI I SUOI SOCI.
L’ASSOCIAZIONE E’ LIBERA E INDIPENDENTE, PER CUI COLLABORERA’ CON LE ISTITUZIONI SEMPRE, MA RIMANEBDO LONTANA DAI PARTITI.
L’ASSOCIAZIONE E’ UNO STRUMENTO PER PROPORRE INIZIATIVE POSITIVE PER IL NOSTRO PAESE E CRITICHERA’ E PARLERA’ BENE SE SARA’ NECESSARIO, MA SEMPRE NELL’ESCLUSIVO INTERESSE DI PALAGIANO.

PALAGIANO LI. 21/05/09 IL PRESIDENTE
LUCIANO RUGGERI

mercoledì 13 maggio 2009

ELEZIONI PROVINCIALI 2009: UN CASINO CREATO "AD HOC", MA NOI TENTEREMO DI AIUTARVI AD AVERE CHIAREZZA.


Come al solito ci risiamo...
I cittadini di Palagiano chiamati alle urne per le elezioni provinciali saranno divisi a seconda della propria residenza.
Gli abitanti dei quartieri e delle vie che corrispondono alle sez. 1-2-3-4 potranno votare scegliendo i propri candidati dalle stesse medesime liste-coalizioni previste per gli abitanti dei quartieri e delle vie che corrispondono anche alle sez. 5-6-7-8-9-10-11-12-13-14, ma c'è una "sostanziale" differenza... Quale?
I candidati sono completamente diversi!
Perchè?
Semplicemente perchè gli abitanti delle sez. 1-2-3-4 voteranno i candidati del collegio di Mottola, mentre gli abitanti delle sez. 5-6-7-8-9-10-11-12-13-14 voteranno i candidati del collegio di Massafra.
Domanda lecita: ma i candidati palagianesi dove stanno?
Ecco la risposta: 1 solo su 27 del collegio di Mottola (per le sez. 1-2-3-4) e 14 su 27 del collegio di Massafra (per le sez. 5-6-7-8-9-10-11-12-13-14).
I candidati alle prossime elezioni provinciali nostri concittadini li contraddistingueremo con un asterisco e saranno sostenibili solo dagli elettori di Palagiano che votano nelle sezioni indicate in testa a ciascuno dei due elenchi che seguono.
SE QUALCUNO DEGLI ELETTORI SI TROVA A DOVER VOTARE IN UNA SEZIONE CHE NON ESPRIME IL CANDIDATO DI PROPRIO GRADIMENTO, DOVRA' LIMITARSI A DARE IL VOTO ALLA LISTA A CUI E' ASSOCIATO NELL'ALTRO COLLEGIO IL CANDIDATO CHE SI VUOLE FAVORIRE, SENZA DARE IL VOTO DI PREFERENZA AL CANDIDATO.
IN QUESTO MODO, TRA I VOTI CONQUISTATI IN TUTTA LA PROVINCIA DALLA LISTA, SI SARA' FAVORITO (PUR NON AVENDOLO VOTATO) QUEL CANDIDATO E QUELLA LISTA CHE NELLA SUA TOTALITA' CONQUISTERA' MAGGIORI VOTI DI LISTA, SI CONSENTIRA' A QUELLA LISTA DI GUADAGNARSI IL NUMERO MAGGIORE POSSIBILE DI SEGGI E SI DARA' UNA CHANCE IN PIU' AL CANDIDATO VOLUTO (MA CHE NON ABBIAMO POTUTO VOTARE, PERCHE' NON ERA PRESENTE NELLE LISTE DELLA NOSTRA SEZIONE) DI CONQUISTARSI IL SUO SEGGIO.
Non è un discorso facile ma, purtroppo, funziona così:
Tizio è candidato nella lista del partito A;
nella mia sezione esisterà la lista del partito A, ma senza il nome di Tizio;
nella mia sezione nella lista del partito A è candidato Caio ed a me Caio non interessa;
potrò votare la lista A (ed aiuterò Tizio a conquistarsi il seggio), ma non dovrò esprimere preferenza alla persona candidata in quella sezione (Caio) perchè a me Caio non interessa.
Nelle prossime pubblicazioni vi aiuteremo a prendere maggiore dimestichezza con questo genere di "astuzie", probabilmente vi proporremo osservazioni che nel frattempo matureranno e non si esclude l'ipotesi che perfezioneremo qualcosa che abbiamo già scritto.
Intanto ecco a voi i nomi dei candidati a cui i cittadini di Palagiano potranno esprimere la propria preferenza:
(l'asterisco indica che il candidato, secondo quanto è nelle nostre conoscenze, è un palagianese)
SEZ. 1-2-3-4
CENTRO-DESTRA: Candidato Presidente: Domenico Rana
- Pdl, candidato consigliere Angelo Lattarulo;
- Alleanza di centro, candidato consigliere Sara Passalacqua;
- Mpa, candidato consigliere Paolo Perrone;
- Popolari/Udeur, candidato consigliere Giovanni Colamaria;
- La Destra, candidato consigliere Umberto Marra;
- Dc Libertas, candidato consigliere Antonio Gentile;
- La Puglia prima di tutto, candidato consigliere Raffaele Ciquera;
- Socialdemocrazia, candidato consigliere Francesco Laterza;
- Lista Tagliente, candidato consigliere Francesco De Filippis;
CENTRO SINISTRA: Candidato Presidente: Giovanni Florido
- Pd, candidato consigliere Luigi Pinto;
- Verdi, candidato consigliere Massimo De Leonardis;
- Patto Solidale, candidato consigliere Giovanni D'Auria;
- Lista Florido, candidato consigliere Walter Romagnoli;
- Rifondazione, candidato consigliere Francesco Gentile;
- Comunisti Italiani, candidato consigliere Francesco Montemurro;
- Sinistra Unita, candidato consigliere Annibale Carelli;
TERZO POLO: Candidato Presidente: Tarantino
- Io sud, candidato consigliere Paolo Francesco Taranto;
- AT6, candidato consigliere Alceste Zaccaria;
- Fiamma Tricolore, candidato consigliere Natale Diofebo;
- Sviluppo e Territorio, candidato consigliere Michele Amatulli;
- Udc, candidato consigliere Giovanni D'Onghia;
- Pensionati, candidato consigliere Domenico De Carlo;
TAVOLO ALTERNATIVO: Candidato Presidente: Fisicaro;
- Sds, candidato consigliere Martino Marangi;
- Lista Stefàno, candidato consigliere Menanzia Giovice;
- Idv, candidato consigliere Giuseppe Bianco * (palagianese);
- Moderati di centro, candidato consigliere Maria Francavilla;
SUD LIBERO: Candidato Presidente: Rizzello;
candidato consigliere Nicola Sozzo;
-----------------------------------------------------------------------
SEZ. 5-6-7-8-9-10-11-12-13-14
CENTRO-DESTRA: Candidato Presidente: Domenico Rana
- Pdl, candidato consigliere Donatello Borracci * (palagianese);
- Alleanza di centro, candidato consigliere Tina D'Erchia;
- Mpa, candidato consigliere Giusy Carelli * (palagianese);
- Popolari/Udeur, candidato consigliere Domenico Fiorito;
- La Destra, candidato consigliere Luigi Geretto * (palagianese);
- Dc Libertas, candidato consigliere Stefano Petrosillo * (palagianese);
- La Puglia prima di tutto, candidato consigliere Gaetano Castiglia;
- Socialdemocrazia, candidato consigliere Cosimo Cervellera * (palagianese);
- Lista Tagliente, candidato consigliere Giacomo Di Pietro * (palagianese);
CENTRO-SINISTRA: Candidato Presidente: Giovanni Florido
- Pd, candidato consigliere Montemurro Carmine * (palagianese);
- Verdi, candidato consigliere Cirillo Salvatore * (palagianese);
- Patto Solidale, candidato consigliere Maria Rosaria Notaristefano * (palagianese);
- Lista Florido, candidato consigliere Salvatore Latorraca;
- Rifondazione, candidato consigliere Preneste Anzolin * (palagianese);
- Comunisti Italiani, candidato consigliere Nunzio Bove * (palagianese);
- Sinistra Unita, candidato consigliere Mario Marra * (palagianese);
TERZO POLO: Candidato Presidente: Tarantino
- Io sud, candidato consigliere Cosimo Maraglino;
- AT6, candidato consigliere Antonio Fumato;
- Fiamma Tricolore, candidato consigliere Domenico Raffaele;
- Sviluppo e Territorio, candidato consigliere Antonio Tramonte;
- Udc, candidato consigliere Michele Amatulli * (palagianese);
- Pensionati, candidato consigliere Onofrio Miccolis;
TAVOLO ALTERNATIVO: Candidato Presidente: Fisicaro
- Sds, candidato consigliere Giovanni Monaco;
- Lista Stefàno, candidato consigliere Carmen Santamaria * (palagianese);
- Idv, candidato consigliere Michele Casulli * (palagianese);
- Moderati di centro, candidato consigliere Pierpaolo Andoli;
SUD LIBERO: Candidato Presidente: Rizzello
candidato consigliere Luigi Giovine

domenica 10 maggio 2009

ELEZIONI PROVINCIALI: strappo nell’Udc, in aula due capigruppo.

MASSAFRA - Le elezioni provinciali dividono il gruppo consiliare dell’Udc e nascono due capigruppo.
Una situazione singolare quella emersa durante l’ultima assemblea consiliare che ha visto leggere in aula due distinte note da parte del presidente Gaetano Castiglia.
Nella prima, in apertura di seduta, la comunicazione dei consiglieri Viesti, Cardillo, Maraglino e Zanframundo con cui riconoscono quest’ultimo capogruppo consiliare in sostituzione del collega Salvatore Fuggiano.
Una seconda nota, firmata dal commissario provinciale dell’Udc, Antonio Scalera riconosce, invece Fuggiano capogruppo al fianco dal collega Giuseppe Cofano.
E’ bufera.
L’Udc ha due anime in Consiglio.
Ognuna riconosce se stessa e getta scredito sull’altra.
Salvatore Fuggiano si definisce ancora capogruppo, sostenuto da Scalera che nella nota diffida gli altri consiglieri dal prendere ogni decisione in merito a nuove nomine.
“Non c’è una motivazione valida per la quale sono stato rimosso - sottolinea Fuggiano - il nostro è un partito fatto di regole che non possono essere stravolte dall’oggi al domani. Non ci si può alzare al mattino e decidere di disconoscere qualcuno in maniera disinvolta. Per noi la coerenza è ancora una valore, per gli altri non so”.
Come a dire che gli altri non sono Udc.
“Noi abbiamo votato contro il Bilancio - insiste Fuggiano - seguendo la linea del partito, mentre gli altri non si presentano nemmeno alle riunioni preconsiliari. In più, tra loro, c’è chi sta meditando di candidarsi con il Pdl, in una coalizione cioè antagonista a quella scelta dall’Udc”.
Ma sembra proprio che le candidature siano il nodo che abbia fatto ingarbugliare la matassa. “Quando l’Udc aveva scelto di sostenere Blasi candidato presidente - contesta Zanframundo - abbiamo visto gli altri presentarsi ad incontri di gruppi antagonisti. Non abbiamo condiviso quelle scelte e allora abbiamo pensato di prendere le distanze rimanendo al fianco dal partito. Oggi noi non gradiamo la candidatura di Cofano, ma sosterremo, ugualmente, la campagna del partito, anche se è anomalo che un non consigliere come Scalera possa intervenire in Consiglio”.


Maria De Bartolomeo, Tarantosera.

sabato 9 maggio 2009

IL CARDIOCHIRURGO MARCELLETTI MUORE E SE NE PARLA TANTO POCO. ERA NOTO IN TUTTA ITALIA ED ALL'ESTERO, MA A PIANGERLO SONO SOLO IN POCHI.



Roma, 6 mag. - (Adnkronos/Ign) -

E' morto oggi a Roma all'ospedale San Carlo di Nancy il cardiochirurgo pediatrico Carlo Marcelletti. Secondo quanto si apprende, ieri sera il medico avrebbe avvertito un malore e sarebbe stato ricoverato in ospedale.
In particolare, il cardiochirurgo è stato colpito da un infarto ed è deceduto in tarda mattinata nel nosocomio romano.
I familiari hanno preferito non diffondere subito la notizia.
Marcelletti, che un anno fa venne arrestato a Palermo per malversazione e molestie, fra pochi mesi avrebbe compiuto 65 anni.
Era il 6 maggio 2008 quando Marcelletti venne arrestato dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza con le accuse di truffa aggravata ai danni dello Stato, peculato, concussione e detenzione di materiale pedopornografico.
E' il 6 maggio 2009 il giorno in cui Marcelletti muore (!).
Primario della divisione di Cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale Arnas civico di Palermo, Marcelletti era stato protagonista delle cronache, in particolare, per aver tentato di dividere nel 2000, purtroppo senza successo, due gemelline siamesi di origine peruviana, Marta e Janet Milagro.
Di origine marchigiana, il cardiochirurgo e' nato in provincia di Ancona nel 1944.
Si e' laureato in medicina e chirurgia all'universita' Cattolica di Roma nel 1969 e si e' perfezionato in Inghilterra e negli Stati Uniti.
Nel 1978 ha fondato e diretto il Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'Accademisch Medisch Centrum di Amsterdam (Olanda).
Rientrato in Italia, nel 1982 e' diventato primario cardiochirurgo del dipartimento Medico chirurgico dell'ospedale Bambino Gesu' di Roma ed e' stato direttore del Programma di trapianto di cuore e cuore-polmone presso la stessa struttura pediatrica capitolina dal 1985 al 1995.
Nel 1986 e' stato protagonista del primo trapianto cardiaco infantile del nostro Paese, eseguito su un bimbo di 15 mesi, Ivan Fratta, affetto da cardiomiopatia dilatativa.
Il piccolo fu operato di nuovo da Marcelletti, a otto anni, nel 1992, per una nuova sostituzione cardiaca per problemi legati al rigetto del primo organo.
Finita l'esperienza al Bambino Gesu' di Roma e' passato all'Hesperia Hospital di Modena come direttore dell'Unita' di cardiochirurgia pediatrica.
Dal giugno 2000 lavora a Palermo.
In Italia ha realizzato diversi trapianti di cuore su bambini e interventi di terapie chirurgiche in malformazioni congenite del cuore in piccoli anche prematuri.
Opero' ad esempio, nel 2001, una piccola del peso di soli 620 grammi.
Nel mese di maggio del 2000 Marcelletti coordino', insieme con il collega William Norwood della Dupont Foundation di Philadelphia (Usa), l'equipe di chirurghi che tento', nell'ospedale civico di Palermo, di separare le sorelline peruviane Milagro.
Purtroppo il tentativo non riusci' e la vicenda scateno' una polemica sull'eticita' della scelta di sacrificare una bambina per lasciare in vita l'altra, come prevedeva l'intervento.
L'allora direttore dell'Istituto mediterraneo per i trapianti ad alta specializzazione (Ismett) di Palermo, Ignazio Marino, ad esempio si era rifiutato di operare per motivi di coscienza personale, ritenendosi non in grado di "entrare in sala operatoria con la consapevolezza di dover sacrificare premeditatamente una vita umana".
Marcelletti e' intervenuto in alcuni altri casi analoghi, anche se meno gravi.
Nel 2002 impianto' inoltre un cuore artificiale in una bambina di cinque anni affetta da cardiomiopatia dilatativa fin dalla nascita, in attesa di un trapianto di organo compatibile.
Il cuore, dopo lunga attesa, arrivo' e la piccola Veronica fu operata dallo stesso cardiochirurgo, ma la bimba mori' pochi giorni dopo l'intervento.
Marcelletti opero' inoltre durante il conflitto del Kosovo nel 1999, alcuni bambini malati provenienti dal paese in guerra.
Il medico ha fondato l'Associazione per la cura del bambino cardiopatico (Abc) Onlus senza fini di lucro, oggi al centro dell'interesse degli inquirenti per la sua gestione.
Nel 2005, forse in seguito ad alcune dichiarazioni rese da Marcelletti sulla sanita' siciliana, il cardiochirurgo ricevette nel suo ufficio un pacco contenente granelli di sale, foto di bambini e un proiettile.
Dopo aver esposto la denuncia, Marcelletti sostenne di non avere idea di chi fosse stato l'autore del gesto, senza escludere che l'atto intimidatorio avesse un collegamento con le sue stesse dichiarazioni.
Commentando alcuni casi di errori medici che avevano provocato la morte di diversi pazienti tra cui due bambini, Marcelletti aveva infatti dichiarato che "tanti medici vengono assunti o fanno carriera grazie a lobby, correnti di partito o mafia".


ALCUNI GIORNALI HANNO PARLATO DI MORTE AVVENUTA PER INTOSSICAZIONE DA FARMACO E, GUARDA CASO IL FARMACO E' LA DIGITALE, UNO STABILIZZATORE DEL RITMO CARDIACO CHE MARCELLETTI CERTAMENTE SAPEVA USARE BENE.


DUNQUE SI E' PARLATO DI SUICIDIO... COSI' LA VIA E' PIU' BREVE.


LA MOGLIE: "TRASFORMATO IN MOSTRO PRIMA, L'AVETE UCCISO POI".


RIFLESSIONE: ANCHE GIOVANNI FALCONE AVEVA DETTO "PRIMA MI UCCIDERANNO PROFESSIONALMENTE E POI FISICAMENTE"... E COSI' E' STATO PER LUI, COSI' E' STATO PER IL PROF. MARCELLETTI.


"IN ITALIA LE MENTI ECCELSE SONO SEMPRE STATE SCOMODE: O SI MANDANO ALL'ESTERO O SI AMMAZZANO" (d.a.)

IN QUESTE CIRCOSTANZE SIAMO IN MOLTI A VERGOGNARCI DI ESSERE ITALIANI.

martedì 5 maggio 2009

IL LODO VERONICA



L’improvvisa comparsa dell’avvocato Ghedini sulla scena del divorzio preannuncia avvincenti sviluppi nella guerra dei Roses brianzola.
E’ allo studio un Lodo Veronica in 4 articoli che verrà tosto comunicato al ministro Al Fano e all’occorrenza spiegato con l’ausilio di disegnini, dopodichè sarà sottoposto alle opposizioni per il necessario dialogo bipartisan:
“1) Le cause di divorzio che coinvolgano le quattro alte cariche dello Stato sono sospese fino alla scadenza dei rispettivi mandati, sospensione prorogata in caso di passaggio da una carica all’altra; la sospensione non vale in caso di divorzio attivo (alta carica che molla la moglie), ma solo di divorzio passivo (alta carica mollata dalla moglie).
2) Vietato divorziare in prossimità di elezioni di ogni ordine e grado: ogni causa avviata nei 40 giorni precedenti il voto è da considerarsi nulla e mai più reiterabile.
3) Le cariche di cui all’art. 1 sono dispensate dal divieto di frequentare ragazze minorenni; anzi, se lo fanno riceveranno la comunione direttamente dalle mani del Santo Padre (previa deroga ai Patti Lateranensi).
4) Le notizie sulla vita privata delle quattro cariche sono coperte da segreto di Stato e punite con severissime pene detentive, eccezion fatta per quelle commissionate dalle cariche medesime per autoritrarsi in idilliaci quadretti familiari; il gossip può invece proseguire serenamente sulle testate di proprietà di una delle alte cariche quando riguardi privati cittadini o esponenti dell’opposizione (vedi caso Sircana o bacio tra Di Pietro e un’amica).
5) Io so’ io e voi nun siete un cazzo”.


Zorro, l'Unità del 5 maggio.

giovedì 30 aprile 2009

NELLA CONTEA DI PALAGIANO E' ARIA DI FARWEST: CERCASI SCERIFFO!


PALAGIANO - Bruciato l’autocarro di un imprenditore edile.

E’ accaduto nella tarda serata di ieri nel centro abitato e precisamente in via Pigafetta. All’improvviso le fiamme hanno avvolto il mezzo che è di proprietà del quarantaseienne A.N. Erano da poco passate le 23 quando il costruttore ha lanciato l’allarme.
Sul posto sono intervenuti subito i vigili del fuoco del distaccamento di Castellaneta e i carabinieri della locale caserma e del Nucleo radiomobile della Compagnia di Massafra.
Si sono vissuti muniti di paura in quanto il fuoco, dopo aver divorato l’autocarro, con le sue lingue ha lambito la facciata di un edificio che è rimasta danneggiata.
L’intervento dei pompieri ha evitato che l’incendio causasse danni maggiori.
Gli investigatori dell’Arma diretti dal capitano Lorenzo Ceccarelli stanno lavorando per scoprire gli autori del pesante atto intimidatorio e per accertare il movente.
Non è escluso che alla base ci sia la mano di taglieggiatori anche se i carabinieri battono le piste che conducono ai contrasti di natura personale.
Certo è che l’attività svolta dal proprietario del mezzo finito nel mirino fa pensare più ad una pista legata alla sfera professionale. Imprenditori e commercianti di Taranto e provincia continuano a finire nel mirino della criminalità.
E proprio a tal proposito per lunedì prossimo il procuratore Franco Sebastio ha convocato un vertice a Palazzo di Giustizia. Faranno il punto della situazione i rappresentanti della polizia, dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia municipale.
Saranno messi a punto i provvedimenti da adottare per contrastare una criminalità che si fa sempre più agguerrita.
Magistratura e forze dell’ordine sono pronte, quindi, ad adottare la linea dura per garantire la sicurezza ai cittadini.

Taranto Sera del 28/04/2009

mercoledì 29 aprile 2009

CHIATONA: DIAMO COLORE ALLA CACCA

MASSAFRA-PALAGIANO - Via le scritte, spazio ai murales.
Sabato 9 maggio prossimo a Marina di Chiatona ci sarà una manifestazione per ripulire le pareti del sottopasso.
Si tratta di una iniziativa che, proposta dall’associazione culturale “Sud Fondation” di Palagiano è stata accolta dalle amministrazioni comunali di Massafra e di Palagiano competenti su quella fetta di territorio.
“L’intento è quello di evitare che le scritte riappaiano subito dopo la pulizia dei muri” ci riferisce l’assessore alla Fascia Costiera, Raffaele Gentile di Massafra.
I writers, o più comunemente graffitari, copriranno con dei murales a tema le scritte che attualmente degradano le pareti del sottopasso.
Il tema è quello dell’estate e del mare.
Colori come l’azzurro ed il giallo andranno ad animare le grigie pareti del sottopasso. “Un’esperienza che si è rivelata positiva” commenta Cosimo Sasso, presidente della Sud Fondation e già autore di un intervento simile allo stadio di Palagiano.
“Per quattro anni consecutivi - racconta - abbiamo messo in atto una manifestazione che si è dimostrata efficace. L’abbiamo ripetuta anche a Gioia del Colle”.
Il protocollo d’intesa tra i Comuni c’è già, ora si passa alla fase organizzativa.
Sasso annuncia un evento d’eccezione grazie anche alla presenza di uno tra i più famosi writer europei, Andrea Wany, già autore di vere e proprie mostre a Londra.
L’iniziativa si svilupperà dalle prime ore del pomeriggio fino a tarda sera con concerti di musica hip hop.
I writers in gara arriveranno da tutto il sud Italia e per i vincitori sono previsti premi in denaro offerti dalle due amministrazioni comunali.


Taranto Sera del 27/04/2009

martedì 28 aprile 2009

ABRUZZO: MISS TERREMOTO e BUFFONATE VARIE


Finalmente qualcuno comincia a contestare Al Tappone per l’indecente gestione propagandistica del dopo-terremoto in Abruzzo (dopo l’indecente non prevenzione pre-terremoto).
Uscendo coraggiosamente dal Truman Show della Televisione Unica, alcuni sfollati iniziano a domandarsi che senso abbia lasciar trasformare le rovine dell’Aquila e dintorni in un set cinematografico per le passeggiate del Cainano e della sua corte.
Il defilè di gerarchi e gerarchesse sulle macerie, il Consiglio dei ministri all’Aquila, il 25 Aprile a Onna, e prossimamente il Primo Maggio dei sindacati di nuovo all’Aquila e l’immancabile G8 (inizialmente promesso ai napoletani, poi ai sardi, ora agli abruzzesi: avanti i prossimi).
Si spera che qualche partito di opposizione, casomai ve ne fossero, raccolga il malcontento che sta montando nelle zone terremotate indipendentemente dalle istigazioni di Vauro e Annozero. Altrimenti quello è capace di dirottare sull’Abruzzo anche le selezioni di Miss Italia e di Miss Muretto, lo Zecchino d’Oro, il Festival di Sanremo, il Grande Fratello, la Fattoria e l’Isola dei Famosi.
L’altro giorno, a Napoli (altro set d’eccezione per le esibizioni del Presidente Partigiano travestito da spazzino), due giovani abruzzesi l’hanno accolto in Prefettura al grido di “Non venire più in Abruzzo, ci stai rovinando”.
I due, scampati al sisma, nulla hanno potuto contro la Digos, che li ha prontamente identificati. Ma alla fine li ha dovuti rilasciare perché “privi di precedenti penali”.
Peccato: bastava un solo precedente, e il Cainano li avrebbe messi in lista per le Europee.
Zorro, l'Unità 28 aprile 2009.

FOGNA A CHIATONA


MASSAFRA-PALAGIANO - Giornata topica quella del prossimo 5 maggio quando a Bari, presso la sede centrale dell’Acquedotto Pugliese, si decideranno le sorti del depuratore di Chiatona. L’impianto, fatto realizzare negli anni ‘90 grazie a fondi Cipe destinati al disinquinamento del Golfo di Taranto, non è mai entrato in funzione ed a distanza di vent’anni dalla sua costruzione, oggi, risulta inadeguato alle norme in materia di tutela ambientale.
Da qui la necessità di ristrutturarlo e metterlo a norma.
Ma per farlo necessitano ingenti somme, più di trecentomila euro, di cui l’amministrazione comunale di Palagiano (competente per territorio) non dispone.
Sono ormai cinque anni che si continua a parlare di questo impianto nell’attesa e nella speranza dei residenti (quelli stagionali ma soprattutto quelli fissi) dell’area marina che abbraccia i due Comuni di Massafra e di Palagiano.
L’impianto, infatti, andrebbe a risolvere il problema igienico-sanitario di entrambe le fette di Chiatona.
L’idea ora è quella di lasciare la gestione del depuratore all’Acquedotto Pugliese e di chiedere il finanziamento per l’adeguamento all’Autorità di bacino.
L’istanza è già stata avanzata dal sindaco di Palagiano, Rocco Ressa che per il 5 maggio attende una risposta.
In quella occasione, infatti, l’Aqp dovrebbe presentare il progetto preliminare in cui definisce modi, tempi e costi di intervento.
Lo studio sarà quindi posto al vaglio dell’Ato per l’ottenimento del finanziamento.
Intanto i residenti, riuniti nel comitato Pro Chiatona, attendono speranzosi che, questa, sia la volta “buona”.
Da vent’anni vivono nel disagio di dover convivere con gli autospurgo e nella speranza di poter, un giorno, ridurre i costi di smaltimento dei reflui.
Intanto, però, registrano qualche dato in positivo.
Nella zona di Palagiano già dalla prossima estate sarà messo in funzione l’impianto della rete idrica; è in atto un intervento di pulizia dei siti ed è stato attivato il numero verde 800.539.316 per la raccolta dei rifiuti ingombranti nell’area di competenza massafrese.
Infine sarà realizzata la pubblica illuminazione.


Maria De Bartolomeo, Taranto Sera.

lunedì 20 aprile 2009

TUTTI ABBIAMO PAGATO IL "PIZZO" PER LA DIOSSINA, MA NON LO SAPEVAMO: lo racconta Carlo Vulpio.


Oggi vi raccontiamo una cosa che probabilmente, ancora per molto tempo, non leggerete su nessun giornale, che non ascolterete su nessuna televisione e su nessun canale radio.
Vi parleremo di un fatto che, invece, una informazione libera e responsabile dovrebbe titolare a nove colonne sulle sue prime pagine o dovrebbe dare come prima notizia nei telegiornali e radiogiornali.
Oggi noi vi parleremo di Taranto.
Taranto, si è scoperto qualche tempo fa, è la città più inquinata d'Europa per emissioni industriali.
Taranto produce il novantadue per cento della diossina italiana.
Taranto è ammorbata da sostanze cancerogene teratogene come gli idrocarburi policiclici aromatici, come il mercurio, l'arsenico, il piombo, tutte sostanze che vengono dalle sue principali industrie che non sono industrie di poco conto, ma sono industrie che si chiamano Ilva, la più grande acciaieria d'Europa, che si chiamano Eni e la sua raffineria, che si chiamano Cementir, laddove si produce cemento.
Queste tre industrie, che sono le più grandi, oltre che ammorbare Taranto e a contribuire in maniera pesante all'aumento dei tumori, delle malattie leucemiche, quindi ad uccidere i tarantini come mosche, non pagano l'ICI al comune di Taranto fin dal 1993, anno in cui l'imposta comunale sugli immobili venne istituita per legge.
L'Ilva, per esempio, ne paga solo una parte, circa tre milioni e mezzo, l'Eni non paga circa sette milioni di ICI ogni anno, la Edison, altra industria, non paga due milioni e duecentomila euro l'anno di ICI.
Poi c'è la Cementir che non paga circa centomila euro l'anno, ma questa somma, rispetto alle altre, rischia soltanto di apparire una multa un pochino più salata.
In quindici anni, fino al 2007, tutte queste industrie non hanno pagato complessivamente centosettantadue milioni di ICI fra imposte, interessi e sanzioni.
Questo significa che ogni tarantino ha pagato ottocentodieci euro a testa, quello che potremmo tranquillamente chiamare il “pizzo” che la città di Taranto ha pagato a questi, diciamo, nuovi Casalesi?
Le cose sconvolgenti sono due: la prima che questa ICI non verrà più pagata per il suo ammontare perché dieci anni, dal 1993 al 2002, sono coperti dalla prescrizione, cioè di questi 172 milioni, all'incirca 120 milioni, non potranno più entrare nelle casse del comune di Taranto.
La seconda cosa sconvolgente è che per la prima volta, dopo quarantotto anni, la nuova giunta comunale che si è insediata a Taranto diciotto mesi fa, anche per merito di un nuovo assessore, una signora che si chiama Fischetti, che è un tecnico prestato alla politica proveniente dall'Agenzia delle entrate, ha disposto assieme al sindaco Stefàno un accertamento fiscale.
Ma ci viene da ridere, scusate, perché abbiamo scoperto che questa è la prima ispezione fiscale che ha subito l'acciaieria più grande d'Europa in cinquant'anni ed è la prima ispezione fiscale che hanno subito anche le altre industrie di cui stiamo parlando.
Noi abbiamo anche scoperto che questo è accaduto per una ragione molto semplice: fino all'anno scorso, il servizio dell'ICI è stato appaltato a una società di Taranto che si chiama Emmegi s.r.l., che sta per Mimmo Greco, titolare di questa società, che simpaticamente a Taranto chiamano il papa.
Questa società ha riscosso per conto del comune l'ICI.
Come mai non ha fatto nessun controllo?
Questa è una bella domanda che tutti dovremmo porci, perché intanto l'ICI è una tassa che si autocertifica, quindi cosa facevano queste industrie?
Autocertificavano l'ICI che passavano alla società che aveva appaltato il servizio e che questa, a sua volta, girava pari pari al comune di Taranto.
Mai nessun controllo e poi si scopre, per la prima volta, che vi è questo grande ammanco.
Un'altra cosa molto grave è che la città di Taranto è il comune che ha fatto registrare in tutta la storia d'Italia il più grande buco finanziario: ha dovuto dichiarare fallimento per l'astronomica cifra di un miliardo e duecento milioni di euro.
Voi capite bene come, andando a scovare fatti come questo, si capisce un po' meglio perché un comune fallisca.
Tutto questo è davvero allarmante, però noi abbiamo voluto dirvelo perché io, facendo il giornalista, ho scritto un'inchiesta su tutto questo, e sto aspettando, d'accordo col mio giornale, che l'inchiesta venga pubblicata.
Non credo che ci saranno ragioni per non pubblicarla, però siccome l'interesse pubblico di questa cosa è molto alto e siccome questo servizio è già da tempo realizzato, è stata una bella idea quella di venire qui con Daniele, che in questo momento mi sta inquadrando e sta ascoltando le cose che io dico, sotto il cavallo della Rai, perché questo splendido esemplare di equino possa correre e sbizzarrirsi libero per i prati, come dovrebbe essere l'informazione pubblica, a cui tanto noi teniamo, compresi i nostri colleghi direttori dei telegiornali della Rai, Mediaset e di La7, che tutti quanti insieme potessimo un giorno raccontare al mondo com'è che Taranto, che è in Italia e in Europa, sia la città più inquinata d'Europa per emissioni industriali e com'è che soltanto a Taranto vi possa essere un quartiere come il Tamburi, chiamato il quartiere dei morti che camminano, perché l'esempio di un sobborgo industriale di una città sulla quale poi è sorta l'industria come neanche, forse, in Pakistan accade, non è una mia battuta.
Sono sicuro che questa storia la ascolterete nei telegiornali, la vedrete sui giornali e la sentirete anche in radio.

di Oliviero Beha.

Guardiamoci questo video:

giovedì 16 aprile 2009

CITTADINO SCRIVE A DIRETTORE "TARANTO SERA", IL DIRETTORE RISPONDE, PALAGIANO SI DOMANDA.


DA "TARANTO SERA" DEL 14 APRILE 2009.

UN CITTADINO SCRIVE AL GIORNALE:
Gentile direttore, ho letto con rabbia la notizia sul prossimo aumento delle tasse sui rifiuti.
Non mi stupisco del fatto che i comuni, Taranto in testa, non abbiano raggiunto le percentuali prefissate per la raccolta differenziata vista la cattiva organizzazione in fatto di pulizia.
Ma non mi sembra giusto che a pagare due volte siamo sempre noi cittadini.
Perché paghiamo già lo scotto di strade sporche e cassonetti pieni.
Poi, visto l‘aumento dell’ecotassa a carico dei comuni, non ci vuole molto a capire che questo sovrappiù andrà a finire negli importi della Tarsu.
Insisto. Non mi sembra giusto.
Mi preme sottolineare come è una questione soprattutto di civiltà.
Per questo devo dare anche la colpa a qualche tarantino.
Ma soprattutto a chi gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti e ai Comuni che invece che incentivare i cittadini ad essere più civile spesso danno il cattivo esempio.
Che dire delle isole ecologiche?
Anche queste partite bene sono rimaste inutilizzate per lunghi periodi?
Nè credo che servirà questa penalità da pagare a stimolare un nuovo corso in fatto di rifiuti. Servirà semmai a renderci più poveri.
Lettera firmata Taranto.


IL DIRETTORE RISPONDE:
Gentile lettore, purtroppo anche in fatto di raccolta differenziata dei rifiuti i comuni ionici hanno collezionato un altro record, in negativo.
Non c’è da rallegrarsi, ha ragione.
Nè da andare fieri se solo due comuni su ventinove del tarantino (Palagiano e Monteparano) salvano l’intera provincia dalla figuraccia dell’en plein.
Magra consolazione: forse ce la fa anche Manduria a raggiungere la percentuale del 20% alla scadenza del primo maggio.
Le tasse, quelle sì, sono invece sempre puntuali.


PALAGIANO SI DOMANDA:
Se ci siamo fortunatamente e sapientemente distinti, rispetto agli altri comuni ionici, per essere stati più scrupolosi ed attenti ai differenziati, per quale motivo con delibera n. 33 del 03.03.09 la Giunta Municipale di Palagiano ha determinato la tariffa rifiuti per l’anno 2009, prevedendo un aumento della stessa rispetto al 2008 di circa il 35-36% per le utenze domestiche?
Il provvedimento del Comune di Palagiano (35-36% di aumento), che è un bel "taglione" sulle teste dei palagianesi, è in CONTRADDIZIONE con la condotta tenuta dalla cittadina, con le dichiarazioni di Lettore e Direttore ed i risultati del monitaraggio, che esprimono plauso alla comunità palagianese?

DEL MISTERO DEI "MISTERI" ECCO LA VERSIONE DATA ALLA STAMPA:

PALAGIANO - Sembra non si sia trattato di un black-out tecnico improvviso, ma di un atto di vandalismo quello che venerdì sera ha lasciato al buio quasi tutta Palagiano durante la Processione dei Misteri. Una processione interparrocchiale, particolarmente sentita dai palagianesi che vi partecipano numerosissimi.
”Nell’intera mattinata del venerdì, infatti, squadre di tecnici avevano opportunamente provveduto ad effettuare i sopralluoghi e le manutenzioni necessarie affinché l’impianto della pubblica illuminazione potesse perfettamente essere in funzione in serata, con la particolare occasione della Processione dei Misteri” - hanno fatto sapere dal Comune, attraverso un comunicato stampa -. All’imbrunire, con l’approssimarsi della partenza della processione, la scoperta che l’impianto di illuminazione tardava ad entrare in funzione; venivano immediatamente allertati i tecnici comunali affinché provvedessero in tempo reale a porre rimedio a quello che, inizialmente, si pensava essere un improvviso guasto. Lo stesso sindaco, inoltre, abbandonava la processione per recarsi nei pressi delle centraline di zona a verificare il lavoro svolto dai tecnici; tuttavia, giunti sul posto, tecnici e sindaco verificavano che nelle centraline erano stati tranciati i fili elettrici e resi praticamente inutilizzabili gli impianti di controllo”.
”Perfettamente comprensibile lo stato d’animo del primo cittadino di Palagiano a fronte di un gesto che, senza alcuna giustificazione, ha ferito uno dei momenti più partecipati e sentiti dell’intera comunità palagianese - prosegue il comunicato -. Inoltre, oltre allo svolgimento della processione, tale gesto inconsulto poneva dei problemi di sicurezza con tre quarti della cittadina completamente al buio; a tale proposito, soprattutto per evitare spiacevoli inconvenienti, il sindaco ha provveduto immediatamente ad allertare le Forze dell’Ordine chiedendo, in attesa del ripristino dell’impianto di illuminazione, il rafforzamento della presenza di pattuglie dei Carabinieri sul territorio”.
Sulla vicenda indaga la locale stazione dei Carabinieri. Indignazione per l’accaduto è stata espressa dal sindaco Rocco Ressa mediante un manifesto pubblico. ”La vergogna invada coloro che pochi minuti prima della processione del venerdì Santo, sapendo come e dove, hanno tranciato i cavi della pubblica illuminazione lasciando al buio le vie dl paese lungo le quali avrebbe transitato il popolo di Dio in preghiera”.
Così si legge nel manifesto: ”Tali atti delinquenziali non intimoriscono l’Amministrazione che unita risponderà affinché siano messi al pubblico ludibrio i responsabili di questo e dei tanti atti vandalici che si sono succeduti negli ultimi tempi - promette il primo cittadino -. Dell’accaduto sono state interessate le Forze dell’Ordine che per il tramite dei nuclei di investigazione cercheranno di risalire ai responsabili dell’accaduto”.
”Colgo l’occasione - ha sottolineato il sindaco - per ringraziare i tanti cittadini che, illuminando le vie del paese, hanno reso dignitoso il percorso del passaggio del Cristo morto”.
Antonella Ricciardi, Gazzetta del Mezzogiorno.

mercoledì 15 aprile 2009

MISTERO SULLA PROCESSIONE DEI "MISTERI": GESU' MORTO BRANCOLA NEL BUIO.


Strana vicenda....
Che idea si sono fatti i nostri lettori?
La nostra Redazione resta basita e perplessa.
Al buio completo solo le vie interessate dal percorso della processione...
La popolazione s'interroga.
Il Sindaco risponde con un pool di investigatori.
Cosa sta succedendo a Palagiano?
E' terrorismo politico o strategia della tensione?

GENCHI (Il collaboratore di DE MAGISTRIS) VITTIMA DEL DADAISMO GIUDIZIARIO.


Il Riesame ha annullato i due decreti di sequestro dei computer di Gioacchino Genchi, l’ex consulente di De Magistris indagato a Roma e perquisito dal Ros per abuso d’ufficio, accesso illegale a sistema informatico, violazione del segreto di Stato e dell’immunità parlamentare. Crolla così miseramente l’iniziativa dei procuratori aggiunti Nello Rossi e Achille Toro, che aveva portato al linciaggio di Genchi (Gasparri ne aveva addirittura chiesto l’arresto).
Le motivazioni non sono ancora note.
Ma l’avvocato Fabio Repici ha dimostrato che i reati contestati sono puro dadaismo giudiziario.
Accesso abusivo all’Agenzia dell’Entrate: non era abusivo perché autorizzato da vari pm. Acquisizione di tabulati “riconducibili a parlamentari” senza il permesso del Parlamento: per sapere che un telefono è riconducibile a Tizio o Caio, bisogna acquisirlo.
E ad acquisirlo non è il consulente, ma il pm.
E l’autorizzazione delle Camere è richiesta per usare i tabulati nel processo, non nelle indagini.
E i tabulati non erano riconducibili a parlamentari: quello di Mastella era intestato alla Camera e al Dap, quello di Minniti a un tizio di Treviso, quello di Pisanu a tale Stefania I., quello di Loiero non era coperto da immunità perchè Loiero non era parlamentare.
Quanto a quelli dei servizi segreti, non sono coperti da alcun segreto.
In ogni caso non si vede che c’entri la Procura di Roma con un signore che vive e opera a Palermo.
Si spera che il Riesame chiuda l’ennesima pagina nera della giustizia italiana sul caso Catanzaro.
E che qualcuno, magari, torni a occuparsi del caso Catanzaro.

Zorro, L'Unità, 11 aprile 2009.

lunedì 6 aprile 2009

UN PENSIERO ALL' ABRUZZO ED ALLA SUA GENTE

Non mi va di dire molto sull’argomento.
Non c’è niente che possa dire senza che risulti stupido o banale.
Vi segnalo solo alcune cose che forse vi interesserà leggere:

Earthquake - Ultimi terremoti in Italia: per farvi un’idea del numero e della portata delle scosse.

Prevedo un terremoto. E un ricercatore scatena la psicosi tra l’Aquila e Sulmona: Articolo apparso sul Corriere della Sera il 1 Aprile in cui un ricercatore annunciava il sisma.

Tre ore da incubo sotto le macerie. Salvato dai cittadini, a mani nude: da cui riporto
"I soccorsi sono arrivati dopo più di tre ore [...] questa è una città piena di caserme eppure mi hanno tirato fuori i cittadini scavando a mani nude.
Le scosse andavano avanti da dicembre, dice Lucia Di Cicco, 27 anni [...] da mesi non dormivamo più."

Questo blog non pubblicherà altri articoli per qualche giorno ancora.
Forse per noi la vita va avanti come al solito oggi.
Ma per molti no.

Uniti a Liliansi della redazione di C.Web