Roma, 6 mag. - (Adnkronos/Ign) -
E' morto oggi a Roma all'ospedale San Carlo di Nancy il cardiochirurgo pediatrico Carlo Marcelletti. Secondo quanto si apprende, ieri sera il medico avrebbe avvertito un malore e sarebbe stato ricoverato in ospedale.
In particolare, il cardiochirurgo è stato colpito da un infarto ed è deceduto in tarda mattinata nel nosocomio romano.
I familiari hanno preferito non diffondere subito la notizia.
Marcelletti, che un anno fa venne arrestato a Palermo per malversazione e molestie, fra pochi mesi avrebbe compiuto 65 anni.
Era il 6 maggio 2008 quando Marcelletti venne arrestato dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza con le accuse di truffa aggravata ai danni dello Stato, peculato, concussione e detenzione di materiale pedopornografico.
E' il 6 maggio 2009 il giorno in cui Marcelletti muore (!).
Primario della divisione di Cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale Arnas civico di Palermo, Marcelletti era stato protagonista delle cronache, in particolare, per aver tentato di dividere nel 2000, purtroppo senza successo, due gemelline siamesi di origine peruviana, Marta e Janet Milagro.
Di origine marchigiana, il cardiochirurgo e' nato in provincia di Ancona nel 1944.
Si e' laureato in medicina e chirurgia all'universita' Cattolica di Roma nel 1969 e si e' perfezionato in Inghilterra e negli Stati Uniti.
Nel 1978 ha fondato e diretto il Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'Accademisch Medisch Centrum di Amsterdam (Olanda).
Rientrato in Italia, nel 1982 e' diventato primario cardiochirurgo del dipartimento Medico chirurgico dell'ospedale Bambino Gesu' di Roma ed e' stato direttore del Programma di trapianto di cuore e cuore-polmone presso la stessa struttura pediatrica capitolina dal 1985 al 1995.
Nel 1986 e' stato protagonista del primo trapianto cardiaco infantile del nostro Paese, eseguito su un bimbo di 15 mesi, Ivan Fratta, affetto da cardiomiopatia dilatativa.
Il piccolo fu operato di nuovo da Marcelletti, a otto anni, nel 1992, per una nuova sostituzione cardiaca per problemi legati al rigetto del primo organo.
Finita l'esperienza al Bambino Gesu' di Roma e' passato all'Hesperia Hospital di Modena come direttore dell'Unita' di cardiochirurgia pediatrica.
Dal giugno 2000 lavora a Palermo.
In Italia ha realizzato diversi trapianti di cuore su bambini e interventi di terapie chirurgiche in malformazioni congenite del cuore in piccoli anche prematuri.
Opero' ad esempio, nel 2001, una piccola del peso di soli 620 grammi.
Nel mese di maggio del 2000 Marcelletti coordino', insieme con il collega William Norwood della Dupont Foundation di Philadelphia (Usa), l'equipe di chirurghi che tento', nell'ospedale civico di Palermo, di separare le sorelline peruviane Milagro.
Purtroppo il tentativo non riusci' e la vicenda scateno' una polemica sull'eticita' della scelta di sacrificare una bambina per lasciare in vita l'altra, come prevedeva l'intervento.
L'allora direttore dell'Istituto mediterraneo per i trapianti ad alta specializzazione (Ismett) di Palermo, Ignazio Marino, ad esempio si era rifiutato di operare per motivi di coscienza personale, ritenendosi non in grado di "entrare in sala operatoria con la consapevolezza di dover sacrificare premeditatamente una vita umana".
Marcelletti e' intervenuto in alcuni altri casi analoghi, anche se meno gravi.
Nel 2002 impianto' inoltre un cuore artificiale in una bambina di cinque anni affetta da cardiomiopatia dilatativa fin dalla nascita, in attesa di un trapianto di organo compatibile.
Il cuore, dopo lunga attesa, arrivo' e la piccola Veronica fu operata dallo stesso cardiochirurgo, ma la bimba mori' pochi giorni dopo l'intervento.
Marcelletti opero' inoltre durante il conflitto del Kosovo nel 1999, alcuni bambini malati provenienti dal paese in guerra.
Il medico ha fondato l'Associazione per la cura del bambino cardiopatico (Abc) Onlus senza fini di lucro, oggi al centro dell'interesse degli inquirenti per la sua gestione.
Nel 2005, forse in seguito ad alcune dichiarazioni rese da Marcelletti sulla sanita' siciliana, il cardiochirurgo ricevette nel suo ufficio un pacco contenente granelli di sale, foto di bambini e un proiettile.
Dopo aver esposto la denuncia, Marcelletti sostenne di non avere idea di chi fosse stato l'autore del gesto, senza escludere che l'atto intimidatorio avesse un collegamento con le sue stesse dichiarazioni.
Commentando alcuni casi di errori medici che avevano provocato la morte di diversi pazienti tra cui due bambini, Marcelletti aveva infatti dichiarato che "tanti medici vengono assunti o fanno carriera grazie a lobby, correnti di partito o mafia".
ALCUNI GIORNALI HANNO PARLATO DI MORTE AVVENUTA PER INTOSSICAZIONE DA FARMACO E, GUARDA CASO IL FARMACO E' LA DIGITALE, UNO STABILIZZATORE DEL RITMO CARDIACO CHE MARCELLETTI CERTAMENTE SAPEVA USARE BENE.
DUNQUE SI E' PARLATO DI SUICIDIO... COSI' LA VIA E' PIU' BREVE.
LA MOGLIE: "TRASFORMATO IN MOSTRO PRIMA, L'AVETE UCCISO POI".
RIFLESSIONE: ANCHE GIOVANNI FALCONE AVEVA DETTO "PRIMA MI UCCIDERANNO PROFESSIONALMENTE E POI FISICAMENTE"... E COSI' E' STATO PER LUI, COSI' E' STATO PER IL PROF. MARCELLETTI.
"IN ITALIA LE MENTI ECCELSE SONO SEMPRE STATE SCOMODE: O SI MANDANO ALL'ESTERO O SI AMMAZZANO" (d.a.)
IN QUESTE CIRCOSTANZE SIAMO IN MOLTI A VERGOGNARCI DI ESSERE ITALIANI.
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