Niente più bavagli!

“Chi tace e piega la testa muore ogni volta che lo fa. Chi parla e cammina a testa alta muore una volta sola”. (Giovanni Falcone)
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venerdì 1 febbraio 2008
MASTELLA: QUELLO CHE POCHI RACCONTANO.
Storia di un giornale di partito e una "famiglia come le altre", raccontata dal Direttore del Corriere d'Italia Mauro Montanari.
Il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella e sua moglie Sandra Lonardo hanno due figli, Elio e Pellegrino.
Pellegrino è sposato a sua volta con Alessia Camilleri.
Una bella famiglia come le altre, ma con qualcosa in più.
Per sapere cosa, partiamo dal partito di Clemente che, come i più informati sanno, si chiama Udeur.
L'Udeur, in quanto partito votato dall'1,4% degli italiani adulti, ha diritto ad un giornale finanziato con denaro pubblico.
Si chiama "Il Campanile".
Il giornale tira circa cinquemila copie, ne distribuisce 1.500, che in realtà vanno quasi sempre buttate.
A che serve allora -direte voi- un giornale come quello?
Serve soprattutto a prendere contributi per la stampa.
Ogni anno Il Campanile incassa un milione e 331mila euro.
E che farà di tutti quei soldi, che una persona normale non vede in una vita intera di lavoro?
Anzitutto l'editore, Clemente Mastella, farà un contratto robusto con un giornalista di grido, un giornalista con le palle, uno di quelli capace di dare una direzione vigorosa al giornale, un opinionista, insomma.
E così ha fatto.
Un contratto da 40mila euro all'anno.
Sapete con chi?
Con Mastella Clemente, iscritto regolarmente all'Ordine dei Giornalisti, opinionista e anche segretario del partito.
Ma è sempre lui, penserete.
Che c'entra?
Se è bravo. non vogliamo mica fare discriminazioni antidemocratiche.
Ma andiamo avanti.Dunque, se si vuol fare del giornalismo serio, bisognerà essere presenti dove si svolgono i fatti, nel territorio, vicini alla gente.
Quindi sarà necessario spendere qualcosa per i viaggi.
Infatti Il Campanile ha speso, nel 2005, 98mila euro per viaggi aerei e trasferte.
Hanno volato soprattutto Sandra Lonardo Mastella, Elio Mastella e Pellegrino Mastella, nell'ordine.
Tra l'altro, Elio Mastella è appassionato di voli.
Era quello che fu beccato mentre volava su un aereo di Stato al gran premio di Formula Uno di Monza, insieme al padre, Clemente Mastella, nella sua veste di amico del vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli.
Ed Elio Mastella, che ci faceva sull'aereo di Stato?
L'esperto di pubbliche relazioni di Rutelli, quello ci faceva!
Quindi, tornando al giornale e alle destinazioni, dove andranno a fare il loro lavoro i collaboratori de Il Campanile?
Gli ultimi biglietti d'aereo (con allegato soggiorno) l'editore li ha finanziati per Pellegrino Mastella e sua moglie Alessia Camilleri Mastella, che andavano a raggiungere papà e mamma a Cortina, alla festa sulla neve dell'Udeur. Siamo nell'aprile del 2006.
Da allora -assicura l'editore- non ci sono più stati viaggi a carico del giornale.
Forse anche perché è cominciata la curiosità del magistrato Luigi De Magistris, sostituto procuratore della Repubblica a Catanzaro, il quale, con le inchieste Poseidon e Why Not, si avvicinava ai conti de Il Campanile.Ve lo ricordate il magistrato De Magistris?
Quello a cui il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, mandava tutti quei controlli, uno ogni settimana, fino a togliergli l'inchiesta? Ve lo ricordate? Bene, proprio lui!
Infine, un giornale tanto rappresentativo deve curare la propria immagine.
Infatti Il Campanile ha speso 141mila euro per rappresentanza e 22mila euro per liberalità, che vuol dire regali ai conoscenti.
Gli ordini sono andati tra gli altri alla Dolciaria Serio e al Torronificio del Casale, aziende di Summonte, il paese dei cognati del ministro: Antonietta Lonardo (sorella di Sandra) e suo marito, il deputato Udeur Pasquale Giuditta.Ma torniamo un attimo agli spostamenti.
La Porsche Cayenne (4000 di cilindrata) di proprietà di Pellegrino Mastella fa benzina per duemila euro al mese, cioè una volta e mezzo quello che guadagna un metalmeccanico.
Sapete dove?
Al distributore di San Giovanni di Ceppaloni, vicino a Benevento, che sta proprio dietro l'angolo della villa del Ministro, quella con il parco intorno e con la piscina a forma di cozza.
E sapete a chi va il conto?
Al giornale Il Campanile, che sta a Roma.
Miracoli dell'ubiquità.La prossima volta vi racconto la favola della compravendita della sede del giornale.
A quanto è stata comprata dal vecchio proprietario, l'Inail, e a quanto è stata affittata all'editore, Clemente Mastella.
Chi l'ha comprata, chiedete?
Due giovani immobiliaristi d'assalto: Pellegrino ed Elio Mastella.
lunedì 14 gennaio 2008
PALAGIANO: L'OPPOSIZIONE C'E' E SI FA' SENTIRE !!!
MARRA FRANCESCO
BORRACCI DONATO (F.I.)
MANCINI FRANCESCO (F.I.)
MELLONE GRAZIANO (A.N.)
STELLACCIO CATALDO (Futuro)"
martedì 8 gennaio 2008
SINISTRA? NO GRAZIE HO SMESSO!!
Questa mattina ho comprato i giornali, come mio solito, nello sfogliare le pagine dei comuni, ho notato la foto del Sindaco e un titolo CARO GIACOMO E’ UTILE ARRIVARE A UN CHIARIMENTO.
Ho subito pensato: almeno non rifaremo la stessa magra figura fatta in occasione delle dimissioni dell’allora Assessore all’Agricoltura Prof. Franco Parisi, quando dovette intervenire il direttore del giornale per dire che non avrebbe più pubblicato le loro lettere aperte e che i litigi personali si risolvono in altre sedi più tosto che sulle pagine dei quotidiani (del tipo: io non sono il vostro postino!!!!)
Ricordo quel periodo e la vergogna che vivevo quando i miei colleghi ridevano dell’immaturità dei politici palagianesi a maggior ragione perché li sapevano da me sostenuti in campagna elettorale.
Infatti, così come sarà saltato alla mente, a tutti i consumatori di giornali, le dimissioni dell’ex assessore Di Pietro, pubblicate sul Corriere di ieri, ricordano quelle dell’allora assessore (strana coincidenza) all’agricoltura Prof. Franco Parisi. Se ricordate, in quell’occasione vi fu, da parte del Prof., una calda lettera che prontamente fu seguita da una lettera per risposta, sempre pubblicata sui giornali, da parte del Sindaco, dove diceva qualcosa tipo, per fortuna che se ne andato altrimenti lo avrei dovuto mandare via io.
Al che ho pensato leggendo il giornale di ieri, speriamo che domani non scriverà un articolo dicendo la stessa cosa detta allora al Professore.
Il titolo dell’articolo di stamattina prometteva bene, ma le mie speranze sono state subito stroncate al secondo rigo, quando si legge “…. con un misto di sofferenza e di sollievo, nella consapevolezza che hai fatto la cosa giusta liberandomi dal peso di dover assumere io l’iniziativa. …”
Al che, ho detto, ci risiamo!
Caro Rocco, perché a questo punto francamente non ho più parole, in due amministrazioni hai perso due persone soggettivamente e oggettivamente di elevato contenuto e spessore sia sotto il profilo politico, ma anche sotto quello intellettuale e comunque, due persone dichiaratamente di sinistra.
Queste sono le persone che clamorosamente hai perso, ma quanti credi ne siano ancora vicini a te?
Vedi, stranamente hai dimenticato le caratteristiche e le prerogative delle persone di sinistra, forse perché negli ultimi anni hai poco avuto a che fare con loro, visto che sei più vicino a persone che provengono dalla DC, a persone solite al salto sul carro dei vincitori, a persone che al nazionale votano e sostengono Berlusconi, a persone provenienti dall’estrema destra, a persone che, ahi me, devo ammettere, hanno un comportamento molto simile a quello da te manifestato nelle ultime vicende pubbliche, dallo squallore con cui hai voluto a tutti i costi vincere, mettendo su quell’esercito di candidati, finendo ai meriti che ti stai prendendo per la realizzazione di “Città Impresa” progetto voluto sostenuto e portato avanti da un consorzio di artigiani in forma assolutamente privata, dove, a loro carico, saranno anche le spese di urbanizzazione e, dove il contributo a te chiesto è semplicemente il parere favorevole che sfido chiunque a non darlo.
È caratteristica dell’essere di sinistra l’interessamento anche distaccato alla politica, potrai trovare una persona di destra che non sa assolutamente niente di politica e delle vicende politiche, ma non ne troverai mai uno di sinistra (ti sfido a dimostrarmi il contrario).
È caratteristica dell’essere di sinistra il dialogo, lo scambio, la discussione sui punti, il comune accordo, il rispetto dei sacrosanti principi sanciti dalla Democrazia. L’imposizione; il pulpito; il voler, costi quel che costi; il distruggere chi non è d’accordo con te; Queste, sono cose che si racchiudono in una massima che recita: Chi non è con me è contro di me! Massima pronunciata da una persona che è nata socialista ma che è passata alla storia non perché e stato un socialista, ma perché è stato un dittatore.
Se credi che chi ti ha portato alla vittoria, non si sta accorgendo di tutto questo, caro Rocco, SBAGLI!
Se credi che non ci siamo chiesti il motivo per il quale in campagna elettorale hai letteralmente glissato la sezione dei D.S. a vantaggio della tua allestita in viale stazione, SBAGLI!
Se credi che non ci siamo chiesti come mai, o quale strana coincidenza, abbia potuto cambiare così letteralmente la posizione economica di una persona che ha dovuto fare cambiali per la prima campagna elettorale e che oggi vive una situazione economica abbastanza agiata, SBAGLI!
Se credi che parlare bene, avere carisma, essere colti, possa bastare e sopperire anche la mancanza di concretezza, SBAGLI.
PER NOI DI SINISTRA QUESTE COSE NON BASTANO!
Capisco e comprendo gli stati d’animo che si vivono quando si assapora la vita condotta dai “benestanti” e quanto sia facile smarrire la via quando si è circuiti da tutte quelle sirene, soprattutto quando si proviene da ambienti creati da persone con sacrificio, con duro lavoro non esageratamente redditizio ma onesto, umile ma dignitoso.
Come cittadino, come uomo di sinistra, francamente sono sdegnato da tutto questo.
Questo è quel che sta accadendo, si è criticata la politica fatta a Palagiano per quarant’anni e mo! Io ho criticato un comportamento ad altri che ora la mia amministrazione, una persona da me sostenuta, sta adottando?!?!
In un mio precedente post ti avevo invitato alla riflessione o alle dimissioni, ora non m’interessano più né le une né le altre: IO A QUELLI DI DESTRA, NON DO CONSIGLI!!!!!!!
domenica 6 gennaio 2008
LA GIUNTA-CARCASSA PERDE I PEZZI... ED IL SINDACO NON S'ACCORGE.


Alla luce delle ultime vicende politiche, che stanno interessando il nostro paese da ormai sette mesi, a seguito di quanto già maturava in occasione della campagna elettorale, quando si decideva di far scendere in campo 140 candidati (proponendo anche “l’incandidabile), con conseguenti lotte intestine in seno alle stesse famiglie che si vedevano impegnare politicamente più parenti nella medesima coalizione;
quando in sede di “accordi pre-elettorali” qualcuno prometteva ogni ruolo ad ognuno dei candidati (tanto da non essere più riusciti a venirne a capo);
tradita la fiducia che avevo per anni riposto in persone di cui avevo alta considerazione e con cui nutrivo sinceri sentimenti di partecipazione e forte motivazione alle problematiche del paese;
rifiutata la nomina a Presidente del Consiglio, offertami all’indomani delle elezioni dal Sindaco, che mi avrebbe garantito “l’invulnerabilità”, preferendo così continuare a perseguire “ LA POLITICA DEL FARE E DELL’AGIRE”, rispettando la volontà dell’elettorato, che mi ha consentito di essere il primo degli eletti, nonostante la consapevolezza di diventare così bersaglio per i tanti “ franchi tiratori “, non sottraendomi al mio dovere politico;
nonostante abbia io accettato la carica assessorile, precaria e vulnerabile, rinunciando e dimettendomi da quella più certa ed irremovibile di consigliere, esclusivamente per il sincero desiderio di essere concreto, leale e uomo di parola che prosegue la propria dedizione per le opere pubbliche, con tanta volontà a completare quelle cantierizzate ed a proporre e concretizzare quelle di cui ancora il paese ha bisogno – così come ho fatto nella precedente amministrazione in cui sono stato assessore ai lavori pubblici-;
pur essendomi visto investire prima di questo incarico, poi di quello di vicesindaco, prevedibilmente assegnati con sola efficacia temporanea (giacchè gli accordi pre-elettorali, fatti in totale autonomia ed a discapito dei più volenterosi, erano diversi ed andavano comunque rispettati, così come è stato ed è ancora);
avendo ciononostante superato anche certe parodie di investiture puramente dimostrative per assistere poi al bizzarro fenomeno di revoca di tutte le deleghe assessorili, avvenuta alla vigilia delle elezioni primarie per il Partito Democratico, situazione ripristinata subito dopo il risultato elettorale delle Costituenti Nazionale e Regionale del PD, con riconferma di tutte le deleghe tranne la mia, che improvvisamente trasmigrava dai Lavori Pubblici all’Agricoltura;
non riuscendo minimamente ad intravedere una convergenza politica da parte dell’attuale assetto amministrativo verso i principi dell’etica politica con cui ho maturato le mie esperienze passate;
non vedendomi identificato e rappresentato da questa classe dirigente e ritenendo di non avere più interlocutori capaci di intendere il mio modo di concepire l’amministrazione del paese;
sentendomi lontano un miglio dalle priorità che si è scelto di perseguire, dallo stile, dai sentimenti e dai progetti politici verso i quali oggi sono puntate le attenzioni del sindaco e di molti degli amministratori;
non potendo più garantire la rappresentatività ai miei 337 elettori, così come ai palagianesi tutti (quelli che mi hanno sostenuto ed anche quelli che hanno avuto altra preferenza);
essendo stato io privato di ogni strumento che potesse permettermi di confermare al paese l’immutata abnegazione con cui mi sono speso nel precedente mandato ed avrei voluto seguitare e spendermi;
fiducioso della comprensione che gli elettori, i colleghi sinceri e la popolazione tutta sapranno destinare al mio gesto, partorito come atto dovuto per il rispetto delle sane intelligenze del paese, rimetto il mio mandato e rassegno le mie dimissioni .
Auguro alla nostra Palagiano di crescere e progredire giorno per giorno, fino a tempi migliori.
P.S. Un saluto speciale va a tutti i dipendenti comunali che tanto mi hanno insegnato, specialmente l’arch. Caramia, il geometra Rizzi, Tonia C., Teresa L., Concetta V., Franca M., Enzo R., Enzo B., Michele V., Italo S., Antonio C., Giovanni G., ed infine all’insostituibile Dr. Gallo e gli operai tutti, come Lillo e Prudenzano".
Palagiano, lì 3.01.08
Sig. Giacomo Di Pietro.
STRAORDINARIO POST... CHE LA DICE LUNGA!
Testo del post di Anonimo:
6 gennaio 2008 12.49
sabato 5 gennaio 2008
ECCO LA DELIBERA CHE MOLTI ATTENDEVANO.
Con Delibera comunale nr 159 del reg. in data 02.08.07
Oggetto: Progetto “Internet & Cultura” attività informatiche e culturali della Biblioteca Civica “Vito Laterza” di Palagiano – Atto di indirizzo
Vista la delibera C.C. nr 25 del 27.09.2004 istituzione della Biblioteca Comunale
Vista la delibera nr 42 del 15.02.06 avente ad Oggetto “Progetto per la gestione delle attività informatiche culturali della Biblioteca Civica Vito Laterza di Palagiano" – Atto di indirizzo
Vista la delibera nr 44 del 13.02.07, ad oggetto “Progetto internet e Cultura” attività informatiche e culturali della Biblioteca Civica Vito Laterza di Plagiano – Atto di indirizzo
Vista, altresì la nota prodotta al Protocollo Generale dell’Ente n 11313 del 24.07.07 con la quale la Life in WEB Società Cooperativa ha proposto la realizzazione del progetto denominato “Internet e Cultura” che prevede la riproposizione delle attività informatiche e culturali da svolgersi presso la biblioteca Civica Vito Laterza di Palagiano, come meglio descritte nell’allegato progetto da attuare con l’impiego di 1 webmaster, (?) 2 dipendenti assistenti informatici (?) ed un addetto all’archiviazione dati a fronte di un corrispettivo mensile onnicomprensivo pari a 5000 (cinquemila) euro IVA inclusa.
CONSIDERATO il crescente numero di utenti registrati (giusto regolamento del servizio interno Biblioteca Civica approvato)omissis…………………
Ritenuto necessario assicurare le suddette attività, in estensione di quelle già ad essere …………………….omissis……………….
Accertata la disponibilità economica
Visto il Dlgs 267 2000
Vista la legge 150/2000
Acquisiti i pareti esressi dell’art. 49 del Dlgs 267/2000
DELIBERA
1. di approvare la premessa del presente atto i cui contenuti qui si intendono integralmente riportati
2. di avvalersi delle prestazioni della LIFEINWEB SOCIETA’ COOPERATIVA per la realizzazione del progetto denominato “Internet e Cultura”, che prevede la riproposizione delle attività informatiche e culturali, da svolgersi presso la biblioteca Civica , nelle ore antimeridiane e pomeridiane, con l’impiego di 1 webmaster 2 dipendenti assistenti informatici, e di un addetto all’archiviazione dati, a fronte di un corrispettivo mensile di Euro 5000 cinquemila IVA inclusa, come meglio descritte nel progetto di cui alla nota prot. N.11313 del 24.07.07 che allegato al presente atto ne forma parte integrante e sostanziale.
3. di stabilire in mesi 2 la durata dell’affidamento a decorrere dal 02.08.07 salvo proroga, accertante le condizioni di opportunità. Pubblico interesse e disponibilità economica.
Acune considerazioni:
sottraendo la “paghetta” ad essere generoso dovrebbe aggirarsi sui 500 euro mensili spero agli assistenti informatici, quanto rimane al Sig. Liberano? 3500 euro mensili cioè lo stipendio di un dirigente all’Ottavo livello, facendo i conti della massaia sono circa 60.000 euro annui. Avrei una proposta da fare, assumiamo 3 ragazzi laureati in informatica, magari di quelli che lavorano in campagna, sarebbero ben felici di prendere 1000 euro al mese, in attesa di un’occupazione stabile o migliore, nel frattempo il comune risparmia circa 24.000 euro annui, magari potrebbe assumere un vero Webmaster professionista e mettere a norma il sito comunale, dando la possibilità al mio amico che non deambula di leggere i bandi, le delibere etc etc etc.
Ahh dimenticavo nel 2005 sempre il mio amico che non deambula, ma che è un informatico certificato propose al comune di gestire il sito comunale con solo 3000 euro annui, prezzo di mercato si intende, peccato non poter documentare la proposta, ma da qualche parte in Comune ci dovrebbe essere la lettera protocollata.
Alla prossima delibera.
P.s. la presente è stata inviata anche su PALNET.
mercoledì 2 gennaio 2008
LA POLITICA DEL POLPETTONE E DELL’…ABRACADABRA…
Le discussioni, i dibattiti, gli incontri non sono mancati…
La prima riunione di maggioranza alla luce del nuovo assetto politico viene convocata il 05.12.2007.
Nella relazione iniziale, il Sindaco, seppur lamentandosi dell’eccessivo personalismo che caratterizza il comportamento della maggior parte dei consiglieri e della formazione di nuovi gruppi consiliari, propone:
- che al consigliere Quero, viste anche le sue richieste, venga riconosciuta una maggiore evidenza nella giunta attraverso l’indicazione di un assessore di proprio riferimento;
- che al nuovo gruppo de “I Riformisti”, visto il consistente numero di 6 consiglieri, vengano riconosciuti (ma non lo avevamo previsto?!?) la Presidenza del Consiglio e due assessori interni ossia la riconferma del Presidente Cifone (che appartiene a I Riformisti), la sostituzione dell’assessore ai Lavori Pubblici Di Pietro con l’assessore Di Pierro e la nomina di un altro assessore interno da nominare in non precisati tempi migliori.
Il consigliere Di Roma a questo punto interrompe il Sindaco dichiarando di non essere d’accordo e, dopo uno scambio reciproco di coloriti appellativi, abbandona la sala e la riunione termina con l’ammonimento del Sindaco ai consiglieri affinché gli facciano conoscere le proprie decisioni sulla risoluzione della crisi altrimenti “si va tutti a casa”.
La seconda riunione di maggioranza viene indetta dal Presidente del Consiglio il giorno dopo (06.12.2007).
Partecipano tutti i consiglieri tranne Gesualdo, Monaco, Tagariello, Di Roma e Catucci che però hanno delegato gli altri consiglieri presenti a rappresentarli.
Il Presidente rende noto a tutti che il Sindaco ha consegnato nelle sue mani una lettera di dimissioni da protocollare nel caso in cui non venga raggiunto un accordo definitivo e unitario sulla risoluzione della crisi amministrativa.
L’accordo viene da subito raggiunto e così si stabilisce che:
- al consigliere Quero spetti la nomina dell’Assessore al Bilancio e Contenzioso;
- al gruppo “I Riformisti” vadano riconosciuti la Presidenza del Consiglio, l’Assessorato ai Lavori Pubblici da far ricoprire a Di Pierro e un assessorato esterno da nominarsi nel corso del 2008.
Si dava così mandato al Presidente di formalizzare con un atto scritto il suddetto accordo.
In questa fase, la volpe fa ricorso alle sue arti magiche e…abracadabra… il documento che viene redatto non rispecchia l’accordo raggiunto ma assume l’aspetto di un polpettone che si vuol far mangiare alle sfrontate cicogne.
Chi ha letto il documento riferisce che vi è scritto:
“Il presidente del Consiglio ha introdotto l’argomento (la verifica amministrativa) portando a conoscenza i presenti circa la volontà del sindaco, stante l’attuale situazione di empasse del gruppo di maggioranza , a rassegnare le proprie dimissioni. A tale scopo, lo stesso Sindaco, ha consegnato nelle mani del Presidente del Consiglio una lettera di dimissioni che sarà formalizzata (tenete a mente quest’ultima affermazione) qualora dal gruppo non uscirà una linea politica chiara e pienamente condivisa”
Il documento continua e qui la volpe si trasforma in lupo che utilizza la c.d. retorica della prevaricazione: non solo si prepara ad annientare le cicogne ma vuole in qualche modo legittimare il proprio operato e, dunque, ottenere da parte delle stesse cicogne e di tutti gli altri il consenso all’abuso di potere politico che si accinge a perpetrare.
Così, dopo aver dato la colpa della crisi “alla questione posta dal consigliere Quero che rivendica un assessorato di sua indicazione e alla costituzione del gruppo de “I Riformisti” che scompagina i vecchi gruppi costituiti all’indomani delle consultazioni e rivendica una rappresentanza in giunta corrispondente al peso politico rappresentato in consiglio comunale”, conclude convenendo di:
1. accogliere la proposta di alcuni (chi?) consiglieri di chiedere al Sindaco di affidare, anche temporaneamente, la delega ai lavori Pubblici al Vice Sindaco Di Pierro;
2. demandare al Sindaco ed ai consiglieri eletti nelle fila dei DS e della Margherita, oggi PD, la soluzione della questione posta dal consigliere Quero in quanto tale questione esula dalla diretta competenza degli altri gruppi di maggioranza essendo essa interna al costituendo PD.
Come si vede
…abracadabra….ed è scomparso il gruppo dei “I Riformisti per Palagiano” e…
…ari-abracadabra…è comparso il gruppo del PD.
“Infine i Consiglieri di maggioranza, su espressa richiesta del Sindaco, dichiarano la propria condivisione sui seguenti punti
· Piena fiducia al sindaco Rocco Ressa;
· Ferma volontà di unità del gruppo di maggioranza;
· Impegno a partecipare ai futuri incontri del gruppo;
· Rispetto istituzionale nei confronti dei colleghi Consiglieri e dell’Esecutivo;
· Condivisione unitaria delle linee programmatiche;
· Verifica amministrativa a fine anno 2008”
Palagiano 20/12/2007”
Questo documento viene firmato dai consiglieri della maggioranza, chiamati separatamente uno alla volta, tranne che da Di Roma, Quero e Catucci.
Sono convinto - e non potrebbe essere altrimenti- che i consiglieri che hanno firmato il suddetto documento lo hanno fatto solo perché, in buona fede, non lo hanno letto.
Ma se così non fosse, allora dovremmo pensare che quei consiglieri hanno volutamente e volontariamente accettato il polpettone servito e rinunciato così (almeno per il 2008!) al ruolo e alla funzione di indirizzo e controllo politico che i cittadini di Palagiano hanno conferito loro con il proprio voto.
Ciò che è certo è che non tutti i consiglieri hanno sottoscritto il documento e, pertanto, al Presidente del Consiglio non resta altro da fare che formalizzare il mancato raggiungimento dell’accordo.
Nel frattempo, in attesa della soluzione della crisi amministrativa, credo sia opportuno verificare se dietro all’enfasi e alla retorica della prevaricazione e del consenso preventivo (vedi bilancio partecipativo) non si stia preparando un altro polpettone: il Bilancio 2008.
La situazione debitoria del Comune di Palagiano se non gravissima è certamente molto seria: infatti, vi sono debiti da pagare per circa 2 milioni di euro che rinvengono da
- spese legali (da 800.000,00 a 1.000.000,00 euro)
- pagamento di sentenze esecutive come quelle di Colosimo, Giannico, Resta, Caragnano (complessivamente di circa 1 milione di euro)
Non solo, un’amministrazione seria non può far finta di non sapere che stanno per arrivare altre sentenze con altri debiti come quelli riferiti al contenzioso Arnese per 4,5 milioni di euro; come non può sottovalutare gli effetti del contenzioso in corso come quello con la Si.Te.Co. e, da ultimo, con la Reinde che ha chiesto al Comune quasi 1,6 milioni di euro.
La situazione è talmente seria che per potervi far fronte sarà necessario prevedere nuove e maggiori entrate rispetto all’anno precedente.
E così dobbiamo presumere - per non dire che abbiamo la certezza - che il quadro di riferimento delle maggiori entrate del Bilancio non potrà che prevedere nuove tasse nonché l’aumento di quelle esistenti e, dunque, con ragionevole certezza, possiamo prevedere che si procederà con:
- introduzione di nuove tasse come l’addizionale IRPEF (sinora mai introdotta) nella misura dal 0,50% al 0,75% e, dunque, nuove entrate presumibilmente da € 400.000,00 ai 600.000,00 circa)
- aumento ICI (imposta comunale sugli immobili) nelle aeree edificabili in percentuale tale da prevedere una maggiore entrata da 180.000,00 a 200.000,00 euro all’anno
- aumento ICI sui terreni agricoli di 1 punto percentuale e dunque dal 3 % al 4% con una previsione di maggior entrata dai 30.000,00 ai 50.000,00 euro
- aumento ICI sulla prima casa di un punto percentuale e dunque dal 4,5 % al 5,5% per una entrata complessiva sull’ICI di 140.000,00
per un totale che va da 740.000,00 a 990.000,00 euro.
Inoltre, le maggiori entrate previste per l’attività svolta dalla Si.Te.Co. saranno impegnate per lo svolgimento dello stesso servizio e per pagare i relativi programmi e banca dati e, pertanto, si tratterrà di una pura e semplice partita di giro ovvero non si avranno maggiori entrate (del resto, il bilancio dell’anno scorso portava in entrata 1,9 milioni di euro ed in uscita 1,9 milioni di euro) né è possibile allo stato attuale quantificare con stime approssimative maggiori entrate dovute ai ruoli inviati.
Così come è ragionevole prevedere una aumento delle entrate dal recupero dell’evasione sulla RSU dal 2002 al 2006 pari a circa 745.000,00 euro, sempre che si faccia una seria lotta all’evasione in attuazione del principio pagare tutti pagare meno
In totale si possono stimare nuove entrate per circa 1,5-1,7 milioni di euro
Dunque, se queste sono le previsioni, il Bilancio dovrà essere necessariamente un bilancio di risanamento serio, austero, teso ad eliminare i debiti: non è tempo nè per bilanci elettorali nè per bilanci polpettone per alcuni e di tasse per tutti gli altri.
E’ chiaro che sarebbe fin troppo facile usare l’argomento nuove tasse per criticare l’amministrazione ma ritengo e sono intimamente convinto che se ai cittadini si chiedono maggiori sacrifici bisogna dare maggiori servizi e garantire meno sprechi, più accortezza nella spesa, e di certo non saranno felici di pagare le tasse (come dice qualche dinosauro) ma, sicuramente, saranno maggiormente motivati nel contribuire al risanamento delle casse comunali e di tutto il Paese.
Se si chiederà ai cittadini di stringere la cinghia, è bene che i loro soldi vengano spesi per risanare il bilancio e dunque eventuali mutui che si andranno a contrarre (guardando il bilancio dell’anno scorso è presumibile stimare una capacità del Comune di Palagiano di contrarre mutui per circa 2 milioni di euro) devono essere utilizzati per pagare i debiti e risanare le finanze pubbliche.
L’aumento delle tasse può essere giustificato solo ed esclusivamente se con le maggiori entrate e con i mutui si pagano i debiti e si risana il bilancio altrimenti non c’è alcuna valida ragione di aumentare le tasse.
Quando si chiedono sacrifici al Paese non ci può essere spazio per lo shopping elettorale, non si possono acquisire castelli, consorzi agrari,… non si possono dare incarichi di consulenze, non si può pensare di rimpinguare capitoli di spesa per coprire, all’occorrenza, improponibili convenzioni come per esempio (ed è solo un esempio) quella di un addetto stampa.
Palagiano ha bisogno di altro.
Palagiano ha bisogno di amministratori in grado di dare risposte a tutti i cittadini, anche e soprattutto ai tanti…
Don Chisciotte
...abbiamo paura di innamorarci perchè non ce lo possiamo permettere!!!
Siamo già stanchi a 20 anni di questa vita...nel nostro paese si potrebbe fare molto per noi giovani...il lavoro potrebbe arrivare per tutti se solo i nostri amministratori pensassero realmente a noi!!
Cecilia 1984
ehh caro amico mio d'infanzia! ke ci possiamo fare? mi fa piacere vedere ke c'è ancora qualcuno come te ke continua a "combattere". purtroppo io mi sono rassegnata parecchio tempo fa...dopo il servizio civile (ke mi ha fatto capire ke a palagiano ci sono situazioni gravi ke si fa finta di non vedere), ho provato la campagna, l'asciniedd, li fnestr e i sciut pur a spruiè! finalmente un minimo di salario me lo sono riuscita a garantire, servendo gli ubriaconi in un bar! pazienza...solo quella ci vuole. un altro anno, poi la laurea e via da qst paese di zii, nipoti, padri e figli che amministrano e fanno i fatti loro. altro ke fuga di cervelli, la mia sarà una fuga "k tutt li sienz!" ed ecco caro jacopo, cari quelli come noi ke hanno voluto riconfermare questa amministrazione, cari amministratori...ECCO COME
AVETE SPENTO L'ENTUSIASMO DI NOI GIOVANI!
Sal69
P.S. questo articolo viene inviato a Palagiano.net e palagiano.blogspot.com ringranziandoli per la gentile ospitalità.
giovedì 27 dicembre 2007
TANTO PER ESSERE PRECISI
mercoledì 12 dicembre 2007
SABOTATORE 2007 CI SCRIVE:
giovedì 29 novembre 2007
LA GRANDE ABBUFFATA
Dopo il minestrone preparato dal Sindaco e dopo la costituzione funambolica (per tempo, modo e soggetti) del gruppo Riformisti per Palagiano, si è aperta la stagione dei saldi e degli acquisti.Così come Berlusconi, a livello nazionale, tenta di comprare senatori per dare la spallata a Prodi così, a Palagiano, il Sindaco Ressa con una riunione di semi-maggioranza (tutti i consiglieri di maggioranza meno i quattro riformisti) cerca di acquistare consiglieri disposti ad entrare nel P.D. per garantirsi una più stabile ed omogenea maggioranza in consiglio comunale: il tentativo è, tuttavia, maldestro…la riunione gli va decisamente male perché nessuno degli interpellati vuole aderire. (Sulle sorti del P.D. di Palagiano che rischia di nascere morto ne parleremo meglio più avanti.)Sull’altro versante, invece, i quattro consiglieri Coriandolo si attivano in più direzioni.- Da subito, incassano l’adesione di Tinella (e siamo 5 a 7!)Del resto, Tinella era stato artefice, insieme ad alcuni di quei consiglieri, della crisi amministrativa (o, meglio, della richiesta che aveva provocato la crisi) e che si era conclusa con la loro vittoria: infatti, dopo una riunione di maggioranza, era uscito dal Palazzo alzando ripetutamente le braccia in segno di vittoria e gridando “Abbiamo vinto!” rivolto ai bravi Forleo e Labalestra che presidiavano il Palazzo con gli stessi modi dei personaggi manzoniani.Resta, comunque, da chiedersi perché un consigliere comunale, un imprenditore edile ed un segretario di un partito politico festeggiano per aver ottenuto la testa di un assessore come Di Pietro votato da 337 cittadini.- Poi prenotano l’adesione di Cifone; infatti, i quattro più uno chiariscono che ormai spetta a loro la Presidenza del Consiglio e che se il Cifone ci tiene alla poltrona meglio farebbe ad accelerare la mutazione e a scoprire tempestivamente la sua ormai definitiva e assoluta natura riformista.- Infine, tentano - anche con l’aiuto di un forte sponsor esterno al gruppo - di convincere il consigliere Quero ad aderire al gruppo offrendogli la nomina di un assessore esterno di proprio riferimento; tentativo non riuscito perché Quero, per il momento, preferisce tirarsi fuori tanto da non partecipare neanche al consiglio comunale. Forse perchè non condivide quanto sta accadendo? Se è così, però, farebbe bene il consigliere Quero a dirlo apertamente e pubblicamente, così come dovrebbe farci sapere le motivazioni che lo hanno spinto a rimettere la sua delega nelle mani del Sindaco.Nel frattempo, il Sindaco, resosi conto che la situazione gli sta sfuggendo di mano e non potendo permettersi di far sapere all’opinione pubblica e all’opposizione di essere, ormai, nelle mani dei cinque, decisi fortemente ad essere i nuovi “cuochi”, con l’ambiguo ausilio del suo nuovo braccio destro nonché sponsor esterno dei Riformisti, organizza nello studio professionale di quest’ultimo un incontro dove viene chiarito:- che, comunque, così come stanno le cose, al gruppo spettano il Presidente del Consiglio e due assessori;- che, comunque, il Sindaco non può e non deve trattenersi la delega ai Lavori Pubblici perché ciò significherebbe consentire a Di Pietro di continuare ad occuparsi dei Lavori Pubblici (ormai non si fidano più, altro che fiducia al sindaco!) - che, comunque, per il momento non si deve cambiare nulla e che tutto deve essere rinviato a dopo Natale.Così si giunge al Consiglio Comunale del 19.11.07 dove, come tutti abbiamo visto, i colpi di scena non sono mancati: l’adesione di Tinella, le dichiarazioni del capogruppo Di Roma “I consiglieri non si riconoscono nel progetto del Partito Democratico” (ma non era andato a votare per il PD solo 35 giorni prima?!), le assenze strategiche…Ma il colpo magistrale (che ha disvelato quanto e come sarà la grande abbuffata che si sta preparando) è stato quello architettato da Pietro Cifone: all’inizio del Consiglio, a specifica domanda dell’opposizione, si dichiara appartenente ai DS, lista nella quale è stato eletto e, al termine del Consiglio, giulivamente, dichiara di aderire al gruppo dei Riformisti per le stesse motivazioni dette del capogruppo Di Roma. (ma non era andato anche lui a votare per il PD solo 35 giorni prima?!) (e siamo 6 a 6!)Dopo tutte queste acrobazie pseudo-politiche, molti si chiedono quale sarà l’azione politico-amministrativa del gruppo dei Riformisti. Basta guardare il comportamento del consigliere Cifone nonché le modalità con cui sinora si sono mossi i cinque consiglieri per capire quale sarà il programma, l’impegno e, soprattutto, gli interessi del costituendo gruppo Riformisti per Palagiano.Loro hanno dichiarato di essere un gruppo di amici (saranno i nuovi furbetti del paesino?) e di avere sensibilità diverse che non possono essere contenute in un partito (meno che mai nel PD).Per noi, al momento, sono solo la somma algebrica di interessi particolari che vanno perseguiti e soddisfatti: la testa di Di Pietro e la Presidenza del Consiglio sono stati i primi… l’inizio della grande abbuffata, l’inizio del suicidio gastronomico-politico.
domenica 18 novembre 2007
L' Ospedale di Castellaneta è un nosocomio o un puttanaio?
giovedì 15 novembre 2007
IL MINESTRONE
Ieri sera, poco prima della chiusura degli Uffici Comunali, è stata protocollata al n. 16107 la seguente comunicazione:
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
AL SINDACO
AL SEGRETARIO COMUNALE
AI CAPOGRUPPI CONSILIARI
Oggetto: COSTITUZIONE NUOVO GRUPPO CONSIGLIARE
I sottoscritti Consiglieri Comunali DI ROMA GIOVANNI, MONTEMURRO STEFANO, GESUALDO GIOVANNI, LATAGLIATA DOMENICO costituiscono a partire della data odierna il Gruppo Consigliare “RIFORMISTI PER PALAGIANO” e nominano capogruppo il consigliere DI ROMA GIOVANNI.
Tanto si doveva per i Vostri provvedimenti di conseguenza.
Preghiamo inoltre al Presidente del Consiglio di dare comunicazione dell’avvenuta costituzione del nuovo gruppo consigliare nella prima seduta utile del Consiglio Comunale.
I CONSIGLIERI COMUNALI
DI ROMA GIOVANNI (CAPOGRUPPO)
MONTEMURRO STEFANO
GESUALDO GIOVANNI
LATAGLIATA DOMENICO
Dunque, il Sindaco, con la sua smania di accentrare su di sé tutti i poteri e con il suo comportamento di delegittimazione dei ruoli e delle funzioni prima dei partiti della coalizione e poi dei singoli consiglieri comunali, con l’aggravante di aver nominato una giunta domestica, è riuscito a preparare a noi cittadini un bel minestrone amministrativo, purtroppo decisamente indigesto.
Ripercorriamo le fasi salienti della scelta e preparazione degli ingredienti usati per l’indigesta minestra.
a) CANDIDATURE.
A dire di molti (vedi articoli giornali e blog), male ha fatto il Sindaco a chiedere e far candidare nelle varie liste che componevano la coalizione personaggi che non avevano alcuna, neppur lontana, affinità e/o assonanza politica con una coalizione di centrosinistra; per tutti si veda - ma non è il solo - il consigliere Montemurro che nelle precedenti elezioni era stato candidato tra le file di Alleanza Nazionale.
b) GIUNTA.
Come unico prodotto per la formazione dell’esecutivo il Sindaco ha usato ortaggi dell’ “orto domestico”, frutto di promesse preelettorali sganciate da qualsiasi contenuto politico: infatti, era evidente a tutti che la Giunta nominata all’indomani delle elezioni non rispecchiava (e non rispecchia) le proporzioni delle forze politiche e/o dei Consiglieri presenti in Consiglio Comunale.
In altre parole, vi erano (e vi sono) Assessori che non rappresentavano (e non rappresentano) nessuno se non se stessi e i centri di potere di riferimento, comunque esterni al Consiglio Comunale; si veda - ma non solo - l’assessore Schiavone nominata anche grazie alla epurazione del consigliere Granata.
c) PRESIDENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE.
Il Sindaco, con mal celata scaltrezza, durante la farsa teatrale del primo Consiglio Comunale, ha usato prodotti tali da rimangiarsi gli accordi raggiunti nelle sedi politiche: vale la pena ricordare che era stato concordato che il ruolo di Presidente del Consiglio sarebbe stato ricoperto dal Consigliere più votato e, in caso di non accettazione dell’incarico, a scalare dal secondo in poi.
Sulla base di tale accordo politico, visto che Di Pietro (337 voti) aveva accettato l’assessorato, la Presidenza del Consiglio sarebbe spettata al consigliere Tinella (227 voti) e, in caso di non accettazione, al consigliere Quero (222 voti) e, in caso di non accettazione, al consigliere Cifone. …e così via.
Ma, come hanno potuto vedere tutti i presenti al primo Consiglio Comunale, il Sindaco ha fatto capire a Tinella - in tutti i modi, diretti e indiretti - che non era il caso che lui svolgesse il ruolo di Presidente del Consiglio e, colpito da una improvvisa amnesia, ha dimenticato Quero (e i suoi 222 voti) e ha nominato il consigliere Cifone il quale, ancora oggi, occupa un posto che non gli spetta, giulivamente consapevole di ciò vista la sua presenza e il suo consenso all’accordo politico richiamato.
Pacta sunt servanda, Sindaco.
d) CRISI AMMINISTRATIVA. Il Sindaco, nella gestione della crisi, ha usato prodotti velenosi come: il ricatto (i tre consiglieri che chiedono e ottengono la testa dell’assessore più votato); il tradimento (dei 337 elettori, e non solo); la falsità (tenere nascosti i reali motivi della crisi amministrativa dichiarando che si trattava di “ridistribuzione delle deleghe in base alle nuove e riscoperte (!) capacità personali”).
e) NUOVO GRUPPO CONSILIARE. Il Sindaco, da ultimo, ha tentato, una volta chiesta e ottenuta la fiducia dei consiglieri, di ricucire i rapporti con l’Assessore Di Pietro. senza informare i consiglieri che ne avevano chiesto ed ottenuto la testa.
L’incontro chiarificatore (o la lite era una farsa ?!?) è avvenuto in un noto ristorante del paese all’ora di pranzo, e ha prodotto l’immediata e tempestiva reazione dei consiglieri vittime dei doppi giochi i quali, dopo poche ore di alto confronto politico, poco prima delle 18.00 avevano già costituito il più improbabile variopinto contraddittorio gruppo consigliare.
Il Sindaco, con la sua scaltra e sapiente smania di accentramento del potere, è così riuscito - indirettamente - a far costituire in tempi da guinness dei primati un nuovo gruppo politico denominato i Riformisti per Palagiano.
Ora, mescolati tutti questi straordinari ingredienti, il minestrone che ci ha propinato il signor Sindaco ha questo aspetto:
Di Roma Giovanni,
Montemurro Stefano,
Gesualdo Giovanni,
Latagliata Domenico, Riformisti per Palagiano
Catucci Giuseppe, SDI - Assessore Beretta Rita, perdonata sempre che non si azzardi ad andare nuovamente a votare per il PD quando si voterà per il coordinatore cittadino del PD
Tagariello Mauro, Italia di mezzo - Assessore Capalbo Emiliano, già poco riconosciuto come proprio quando nel gruppo c’era
Montemurro
Monaco Salvatore, PdCI- resisterà ???
Pucci Rino, Lista Ressa - ma ha già dichiarato che non entrerà nel PD
e, pertanto, non riconoscerà neanche sotto tortura come
suo riferimento l’Assessore Cetera Mario (la prossima
testa a saltare, visto che lo stesso è anche andato a
votare e ha aderito al PD)
Tinella Gianfranco, DS - ma anche lui ha già dichiarato che non entrerà nel PD
Quero Gaetano, DS - ma anche lui ha già dichiarato che non entrerà nel PD
Cifone Piero, PD ??
Mellone M. Grazia, PD
Viene da chiedersi quale sarà il prossimo “piatto” che ci preparerà il Sindaco visto che:
- il gruppo consigliare dei Riformisti per Palagiano, seppur neonato e schizzato nella scena politica con un parto cesareo di poche ore, è quello più forte (4 consiglieri coriandoli - leggeri e di vario colore -) e, pertanto, potrà politicamente pretendere (cosi come in precedenza aveva fatto l’ormai defunto DS anch’esso con 4 consiglieri) il Presidente del Consiglio, 2 Assessori (Urbanistica e Bilancio) e il Vicesindaco;
- il PD avrà (forse) due consiglieri, sempre che a Cifone venga garantita la Presidenza del consiglio altrimenti è probabile che si scopra più riformista che democratico ed, in tal caso, il travolgente PD di Palagiano dovrà fare affidamento sulla sola Mellone
- gli altri sei singoli consiglieri, dopo tutti i fatti che sono accaduti in questi sei lunghi mesi di proficuo ed intenso lavoro amministrativo (come promesso, sono stati avviati i lavori al palazzetto dello sport; si sta procedendo agli espropri e alle assegnazioni alle aziende dei lotti della nuova zona PIP con la creazione di almeno 300 posti di lavoro di cui la metà destinata all’occupazione femminile, in questa settimana verrà approvato il PUG) non potranno che pretendere, sempre politicamente si intende, di nominare nuovi assessori di proprio riferimento
A noi cittadini non resta che l’amara considerazione che tutto ciò non ha nulla a che vedere con la Politica ma è solo bassa, bassa cucina.
P.S.: Devo ringraziare la Sig.ra Maria Grazia Mellone per le sue appropriate e pertinenti risposte al mio precedente articolo: ho definitivamente capito che, per il futuro, per non essere più turlupinato, non dovrò più delegare il mio consenso politico.
Un ex elettore di Maria Grazia Mellone
Vi ringrazio per l’ospitalità
domenica 4 novembre 2007
Lettera aperta a MARIA GRAZIA MELLONE... la domanda non è se Di Pietro è stato promosso o bocciato... ma....
"Cara Maria Grazia Mellone
ti conoscevo come persona corretta, leale, senza riserve mentali, con una forte autonomia di giudizio e soprattutto con una grande onestà intellettuale.
Ma dopo avere letto il tuo intervento e aver capito che ti stai prestando a questo infimo gioco, ovvero “voler far apparire come vere cose non vere; tentare di occultare la verità e prospettarne un’altra che possa salvare la faccia a tutti gli attori di questa losca vicenda” mi devo, ahimè, a malincuore ricredere.
Tu hai un ruolo importante, sei fra quelli che i cittadini di Palagiano hanno voluto in Consiglio Comunale, e dunque, grande deve essere il rispetto che devi a chi ti ha votato.
Come tuo elettore vorrei essere rispettato, vorrei che nessuno tentasse di propinarmi storielle, false querelle, che nessuno si peritasse a costruire strumentali sondaggi di gradimento tanto per giustificare anche la propria esistenza, ruolo e stipendio; mi chiedo: ma veramente pensate che chi vota sia così sprovveduto?!?
Vorrei, per il voto che ti ho dato (ti assicuro che per me vale molto) che tu rispondessi ad alcune domante sempre che tu voglia; sai, per capire meglio e per non essere turlupinato:
1. Tu sai che tre consiglieri della maggioranza hanno chiesto al Sindaco la testa dell’assessore Di Pietro ?
2. Sai che il Sindaco ha accolto la richiesta dei tre consiglieri? (forse perché sa che bastano tre consiglieri per mandarlo a casa? - e non quattro, caro sindaco, come tenti vanamente di convincere i non tuoi consiglieri comunali i quali, è bene che sappiano, non hanno vincolo di mandato-)
3. Sai chi sono i tre consiglieri?
4. Sai che l’assessore Di Pietro per capire meglio (forse perché non si fidava del Sindaco?) ha voluto sentire dalla viva voce dei tre consiglieri le loro richieste?
5. Sai che i tre consiglieri, nell’occasione, hanno proposto all’Assessore Di Petro che poteva rimanere al suo posto ma a condizione che accettasse le loro condizioni? e che l’assessore Di Pietro ha preferito non fare più l’assessore ai Lavori Pubblici piuttosto che piegarsi e accettare lo scellerato accordo ?
6. Sai che quello che è stato rifiutato dall’Assessore Di Pietro è stato invece accettato dal Sindaco? Tanto e vero che si è trattenuto per sé la delega ai Lavori Pubblici
7. Sai che Di Pietro, visto l’accaduto e il comportamento del Sindaco, alle primarie del PD a fatto votare per Te invece che per il Sindaco?
8. Sai che Di Pietro si aspettava da Te e da altri consiglieri (di sinistra?) che faceste valere il vostro ruolo, mettendo in minoranza i famosi tre, chiedendo al Sindaco di rispettare la volontà popolare e costruire una nuova giunta (non domestica questa volta) che rispettasse la volontà dei cittadini e che conseguentemente rispecchiasse le reali proporzioni di forza e di rappresentanza tra il Consiglio Comunale e la Giunta ?
9. Sai che l’Assessore Di Pietro ha rifiutato l’Assessorato all’Agricoltura e ha già rimesso al Sindaco la delega di Assessore?
10. Sai che il Sindaco non dà ancora la notizia perché spera di far cambiare idea al Sig. Di Pietro?
11. Sai che il sondaggio e l’articolo sulla promozione o bocciatura è solo una farsa mal riuscita organizzata come estremo tentativo per convincere Di Pietro che, dopotutto, l’assessorato all’Agricoltura non è da buttare e che per il momento è meglio prendere tempo?
Dunque, cara Maria Grazia, come vedi il vero problema non è
- se l’assessore Di Pietro è stato bocciato o promosso
- o se è così bravo che può fare anche l’Assessore all’Agricoltura ;
- o convincerci che fare l’Assessore all’Agricoltura non è una deminutio capitis ma un onore, una promozione.
Credo, e non mi sbaglio, che Di Pietro
- non abbia accettato l’accorso,
- abbia rifiutato l’Assessorato all’Agricoltura
-abbia rimesso la delega da Assessore
perché ha fatto un’analisi politica e non personale: se avesse pensato a se stesso, avrebbe accettato l’accordo proposto dai tre o l’assessorato all’agricoltura (è chiaro!), invece ha capito che i tre, ottenuta la sua testa, continueranno con le loro ricattatorie richieste (così come uno dei tre imprudentemente, ha già grassamente preannunciato in pubblico che la prossima testa che cadrà sarà quella di Cetera) e che, pertanto, non vi sono le condizioni minime per poter partecipare a siffatta amministrazione; lo stesso Di Pietro, come tu sai, l’ha definita fascista.
Di Pietro ha ben compreso che è finito un ciclo, che in queste condizioni (visto l’atteggiamento del Sindaco il quale senza battere ciglio ha preferito il ricatto al lavoro, alla politica, alla volontà popolare 337) l’unica scelta politicamente seria e corretta è quella di chiamarsi fuori dal minestrone (che va buttato nel cesso) e pensare al futuro ricompattando il centrosinistra di Palagiano.
Un’ultima domanda:
- sai in che cosa consisteva l’accordo proposto a Di Pietro dai tre ?
in questo caso, è certo e vero che 1 + 1 fa 2
Non so se vorrai rispondermi, se lo farai usa tutte le qualità che ha visto in te, diversamente chiederò a gran voce che alle domande risponda Vito Pesare
Di Pietro nei giorni scorsi ha abbondantemente risposto a tutte le domande, anche all’ultima, e non solo; vero Piero, Giuseppe, Gabriele, Antonio, Giovanni, Salvatore, Antonello, Maria, Vincenzo, Anna, Francesco, Lucia, Rocco, …………Vito Pesare ?
P.S. Agli altri otto consiglieri comunali, che so per certo che hanno ascoltato attentamente e direttamente quanto detto da Di Pietro nei giorni scorsi, (anche se a dire il vero alcuni di voi gia sapevano, vero Piero? si può essere bravi quanto vuoi ma i nodi prima o poi vengono sempre al pettine ) vorrei dire, lasciate perdere gli sciocchi tentativi di chi vuol far credere che quanto detto da Di Pietro non era la verità ma solo frutto di uno sfogo e guardate con i vostri occhi la realtà, non delegate anche le vostre intelligenze, e, cosi come ha fatto Di Pietro, chiedetevi: visti i presupposti, vi sono le condizioni minime per poter amministrare per il bene del paese ? "
Un elettore di Maria Grazia Mellone
giovedì 1 novembre 2007
Ma che minghia c'entra la democrazia?!?!
Recitava così un colloquio tra due protagonisti di film di qualche anno fa, il cui nome, i lettori dovranno perdonarmi, non ricordo se fosse “Mary per Sempre” o “Ragazzi Fuori”.
Di questo trattasi, siamo in democrazia oppure no?
Quando ci fu il ritiro delle deleghe, circa un mese fa, le motivazioni addotte furono quelle di ridistribuire le deleghe considerando le pertinenze attitudinali di ogni assessore.
Bene, volendola dire alla Sgarbi, quanto fatto dal Sindaco è giusto perché Il sig. Di Pietro “scumbarisc” tra i restanti: l’uno lavora per il paese, e gli altri .....?!
Essendo questa una faccenda seria vorremmo capire come mai il giudizio sull’attitudine personale, emesso dal Dott. Maestro Sindaco Rocco Ressa, è in netta posizione contraria a quello che la gente, solo cinque mesi fa, ha decretato.
Ha parlato di distribuzione delle deleghe in funzione delle competenze, ma che competenza ha Giacomo Di Pietro in materia Agricola?
In fatto di correttezza Politica nei confronti dei cittadini, già con l’operazione Capalbo e Schiavone, il carissimo primo cittadino, dovrà alla fine legittimare l’assegnazione di questi due assessorati, giacché gli elettori si erano espressi diversamente.
I cittadini hanno voluto dare fiducia Orlando Rinaldo e hanno bocciato Emiliano Capalbo, invece ci ritroviamo Capalbo Assessore e Orlando a casa; Questo è quello che è successo!
Tutto questo mi fa sorgere alcuni dubbi: il sig. Rocco Ressa, sa qual è lo spirito delle elezioni?
Il comportamento adottato dal sindaco in carica è il chiaro atteggiamento di chi non considera minimamente le volontà della popolazione che dovrebbe rappresentare.
Il Rocco Ressa da tutti conosciuto era un’altra persona!
Illustrissimo Dott. Ressa, credo dovrà dare spiegazione alla cittadinanza sulle sue recenti scelte politiche!
Il nostro appello: RIENTRI IN SE STESSO OPPURE SI DIMETTA!!!!
« Graccho duce in Labicanum agrum, inde in Tusculanum hostili populatione venunt, plenique predae in Algido castra locant. »
« Sotto la guida di Gracco gli Equi invasero prima il territorio di Labico e poi quello di Tuscolo devastandolo [...] Carichi di preda posero gli accampamenti alle falde dell'Algido. »
Tito Livio