EDIZIONE STRAORDINARIA:
Non è nuovo a questo genere di esperienze il nostro primo cittadino.
Già in passato era accaduto che aveva messo un uomo di sua fiducia in condizioni di "alzare i tacchi" ed andare via dal consiglio comunale.
La storia si ripete.
Un sindaco recidivo, se fosse obiettivo, se ragionasse con la sua testa, qualche interrogativo se lo porrebbe.
Questa volta a lasciare il Consiglio Comunale è l'assessore e suo amico fidato Giacomo Di Pietro.
Si è dimesso venerdì 3 gennaio l'uomo che, insieme a lui, aveva condiviso tante battaglie, tanti momenti critici per il paese.
Momenti superati poi con tanto spirito e tenacia.
Due amici alla guida di un paese per 5 anni, due amici che hanno diviso anche il sonno per maturare insieme un disegno politico che gli diede ragione già nel 2002, due amici riconfermati entrambi con grande e manifesta volontà cittadina si allontanano per sempre per ragioni di incompresioni, per interferenze, per volontà non loro ma degli altri.
Un sindaco impotente, che ha già dimenticato i ricordi.
Un sindaco che, si spera, sia capace almeno di un esame di coscienza.
Proponiamo, di seguito, il testo integrale della lettera con cui Giacomo Di Pietro ABBANDONA LA SCENA perchè stanco di UNO SPETTACOLO che non apprezza:
"Con questa lettera desidero rivolgermi innanzitutto alla cittadinanza di Palagiano, che mi ha confermato la propria fiducia in occasione della competizione elettorale del maggio scorso; intendo rivolgermi ai miei più cari amici, che mi sono stati e continuano ad essermi sempre vicino nei buoni e nei difficili momenti; alla mia famiglia soprattutto, che ha avuto la forza di sostenermi nelle circostanze più critiche; agli assessori ed al sindaco.
Alla luce delle ultime vicende politiche, che stanno interessando il nostro paese da ormai sette mesi, a seguito di quanto già maturava in occasione della campagna elettorale, quando si decideva di far scendere in campo 140 candidati (proponendo anche “l’incandidabile), con conseguenti lotte intestine in seno alle stesse famiglie che si vedevano impegnare politicamente più parenti nella medesima coalizione;
quando in sede di “accordi pre-elettorali” qualcuno prometteva ogni ruolo ad ognuno dei candidati (tanto da non essere più riusciti a venirne a capo);
tradita la fiducia che avevo per anni riposto in persone di cui avevo alta considerazione e con cui nutrivo sinceri sentimenti di partecipazione e forte motivazione alle problematiche del paese;
rifiutata la nomina a Presidente del Consiglio, offertami all’indomani delle elezioni dal Sindaco, che mi avrebbe garantito “l’invulnerabilità”, preferendo così continuare a perseguire “ LA POLITICA DEL FARE E DELL’AGIRE”, rispettando la volontà dell’elettorato, che mi ha consentito di essere il primo degli eletti, nonostante la consapevolezza di diventare così bersaglio per i tanti “ franchi tiratori “, non sottraendomi al mio dovere politico;
nonostante abbia io accettato la carica assessorile, precaria e vulnerabile, rinunciando e dimettendomi da quella più certa ed irremovibile di consigliere, esclusivamente per il sincero desiderio di essere concreto, leale e uomo di parola che prosegue la propria dedizione per le opere pubbliche, con tanta volontà a completare quelle cantierizzate ed a proporre e concretizzare quelle di cui ancora il paese ha bisogno – così come ho fatto nella precedente amministrazione in cui sono stato assessore ai lavori pubblici-;
pur essendomi visto investire prima di questo incarico, poi di quello di vicesindaco, prevedibilmente assegnati con sola efficacia temporanea (giacchè gli accordi pre-elettorali, fatti in totale autonomia ed a discapito dei più volenterosi, erano diversi ed andavano comunque rispettati, così come è stato ed è ancora);
avendo ciononostante superato anche certe parodie di investiture puramente dimostrative per assistere poi al bizzarro fenomeno di revoca di tutte le deleghe assessorili, avvenuta alla vigilia delle elezioni primarie per il Partito Democratico, situazione ripristinata subito dopo il risultato elettorale delle Costituenti Nazionale e Regionale del PD, con riconferma di tutte le deleghe tranne la mia, che improvvisamente trasmigrava dai Lavori Pubblici all’Agricoltura;
non riuscendo minimamente ad intravedere una convergenza politica da parte dell’attuale assetto amministrativo verso i principi dell’etica politica con cui ho maturato le mie esperienze passate;
non vedendomi identificato e rappresentato da questa classe dirigente e ritenendo di non avere più interlocutori capaci di intendere il mio modo di concepire l’amministrazione del paese;
sentendomi lontano un miglio dalle priorità che si è scelto di perseguire, dallo stile, dai sentimenti e dai progetti politici verso i quali oggi sono puntate le attenzioni del sindaco e di molti degli amministratori;
non potendo più garantire la rappresentatività ai miei 337 elettori, così come ai palagianesi tutti (quelli che mi hanno sostenuto ed anche quelli che hanno avuto altra preferenza);
essendo stato io privato di ogni strumento che potesse permettermi di confermare al paese l’immutata abnegazione con cui mi sono speso nel precedente mandato ed avrei voluto seguitare e spendermi;
fiducioso della comprensione che gli elettori, i colleghi sinceri e la popolazione tutta sapranno destinare al mio gesto, partorito come atto dovuto per il rispetto delle sane intelligenze del paese, rimetto il mio mandato e rassegno le mie dimissioni .
Auguro alla nostra Palagiano di crescere e progredire giorno per giorno, fino a tempi migliori.
P.S. Un saluto speciale va a tutti i dipendenti comunali che tanto mi hanno insegnato, specialmente l’arch. Caramia, il geometra Rizzi, Tonia C., Teresa L., Concetta V., Franca M., Enzo R., Enzo B., Michele V., Italo S., Antonio C., Giovanni G., ed infine all’insostituibile Dr. Gallo e gli operai tutti, come Lillo e Prudenzano".
Palagiano, lì 3.01.08
Sig. Giacomo Di Pietro.
Alla luce delle ultime vicende politiche, che stanno interessando il nostro paese da ormai sette mesi, a seguito di quanto già maturava in occasione della campagna elettorale, quando si decideva di far scendere in campo 140 candidati (proponendo anche “l’incandidabile), con conseguenti lotte intestine in seno alle stesse famiglie che si vedevano impegnare politicamente più parenti nella medesima coalizione;
quando in sede di “accordi pre-elettorali” qualcuno prometteva ogni ruolo ad ognuno dei candidati (tanto da non essere più riusciti a venirne a capo);
tradita la fiducia che avevo per anni riposto in persone di cui avevo alta considerazione e con cui nutrivo sinceri sentimenti di partecipazione e forte motivazione alle problematiche del paese;
rifiutata la nomina a Presidente del Consiglio, offertami all’indomani delle elezioni dal Sindaco, che mi avrebbe garantito “l’invulnerabilità”, preferendo così continuare a perseguire “ LA POLITICA DEL FARE E DELL’AGIRE”, rispettando la volontà dell’elettorato, che mi ha consentito di essere il primo degli eletti, nonostante la consapevolezza di diventare così bersaglio per i tanti “ franchi tiratori “, non sottraendomi al mio dovere politico;
nonostante abbia io accettato la carica assessorile, precaria e vulnerabile, rinunciando e dimettendomi da quella più certa ed irremovibile di consigliere, esclusivamente per il sincero desiderio di essere concreto, leale e uomo di parola che prosegue la propria dedizione per le opere pubbliche, con tanta volontà a completare quelle cantierizzate ed a proporre e concretizzare quelle di cui ancora il paese ha bisogno – così come ho fatto nella precedente amministrazione in cui sono stato assessore ai lavori pubblici-;
pur essendomi visto investire prima di questo incarico, poi di quello di vicesindaco, prevedibilmente assegnati con sola efficacia temporanea (giacchè gli accordi pre-elettorali, fatti in totale autonomia ed a discapito dei più volenterosi, erano diversi ed andavano comunque rispettati, così come è stato ed è ancora);
avendo ciononostante superato anche certe parodie di investiture puramente dimostrative per assistere poi al bizzarro fenomeno di revoca di tutte le deleghe assessorili, avvenuta alla vigilia delle elezioni primarie per il Partito Democratico, situazione ripristinata subito dopo il risultato elettorale delle Costituenti Nazionale e Regionale del PD, con riconferma di tutte le deleghe tranne la mia, che improvvisamente trasmigrava dai Lavori Pubblici all’Agricoltura;
non riuscendo minimamente ad intravedere una convergenza politica da parte dell’attuale assetto amministrativo verso i principi dell’etica politica con cui ho maturato le mie esperienze passate;
non vedendomi identificato e rappresentato da questa classe dirigente e ritenendo di non avere più interlocutori capaci di intendere il mio modo di concepire l’amministrazione del paese;
sentendomi lontano un miglio dalle priorità che si è scelto di perseguire, dallo stile, dai sentimenti e dai progetti politici verso i quali oggi sono puntate le attenzioni del sindaco e di molti degli amministratori;
non potendo più garantire la rappresentatività ai miei 337 elettori, così come ai palagianesi tutti (quelli che mi hanno sostenuto ed anche quelli che hanno avuto altra preferenza);
essendo stato io privato di ogni strumento che potesse permettermi di confermare al paese l’immutata abnegazione con cui mi sono speso nel precedente mandato ed avrei voluto seguitare e spendermi;
fiducioso della comprensione che gli elettori, i colleghi sinceri e la popolazione tutta sapranno destinare al mio gesto, partorito come atto dovuto per il rispetto delle sane intelligenze del paese, rimetto il mio mandato e rassegno le mie dimissioni .
Auguro alla nostra Palagiano di crescere e progredire giorno per giorno, fino a tempi migliori.
P.S. Un saluto speciale va a tutti i dipendenti comunali che tanto mi hanno insegnato, specialmente l’arch. Caramia, il geometra Rizzi, Tonia C., Teresa L., Concetta V., Franca M., Enzo R., Enzo B., Michele V., Italo S., Antonio C., Giovanni G., ed infine all’insostituibile Dr. Gallo e gli operai tutti, come Lillo e Prudenzano".
Palagiano, lì 3.01.08
Sig. Giacomo Di Pietro.
NOTA: Le foto sono tratte dal sito www.palagianonline.it
24 commenti:
Peccato davvero, l'Amministrazione perde uno dei suoi Uomini più validi, un solo rimpianto, l'impossibilità di poter recuperare il tempo perduto per una quastione di orgoglio personale. Giacomo, in questi ultimi tempi ho imparato a conoscerti come uomo e come amico, ti chiedo scusa, se non ti ho rivolto una parola per tanto tempo, ripensandoci sarebbe bastato un attimo per mettere da parte il mio orgoglio e parlarti, invece questo è successo con molto ritardo.
Vito
Spartacus, ma che hai fatto!!!!!!
E moh come combattiamo i Persiani?
Ma non è che hai una missione? perchè così sembra! pare ti piaccia redimere i peccatori e lasciare soli i fedeli!!!! Sono certo che hai tutto sotto controllo!! Mi spiace per il siculo, ma se serve alla causa..... fai pure Spartacus!!! Nei secoli sempre fedele! Spartano
Che dire , questa vicenda lascia davvero l'amaro in bocca,l'operosità di una persona come Di Pietro era sotto gli occhi di tutti,evidentemente c'è chi non vuole intendere, o chi ancor peggio vuole intendere a modo proprio,non la conosco personalmente assessore Di Pietro, ma il lavoro svolto in questi anni parla da sè, parla il paese per conto vostro e contro chi invece si assicura uno stipendio riscaldando una poltrona,la sua scelta le fa sicuramente onore,un coraggio invidiabile che spero per lei e per palagiano sia un apripista verso un futuro migliore, fatto di sana politica,in cui le assicuro la gente ancora crede nonostante il governo Prodi e le realtà locali,la gente ha sempre bisogno di credere in qualcosa,ed allora crediamo e speriamo che tutto questo passi in fretta.
Io non conosco l'attuale stato delle cose riguardo alla cosa pubblica ma credo che LA CASTA sia stato un titolo azzeccato, auguri a lei per un futuro migliore ed a chi ci governa con la speranza di ritrovare la retta via nel mezzo del cammin di nostra vita
Le faccio i complimenti per il coraggio di dimettersi in questa amministrazione che, sin dall'inizio ha dimostrato poco interesse per il paese e molto per gli affari privati.
ex assessore di pietro non rimpianga nulla, Lei ha già dato!
le sono vicino umanamente...
da luca
Sono le 0.07 di martedì ormai.
Dopo ventiquattrore, dopo che ne ha parlato anche il quotidiano locale, dopo che molti cittadini già sanno e tanti ancora no... il sito ufficiale-privato Life-Ressa non dedica una sola riga alle dimissioni dell'assessore Di Pietro!
Perchè?
Lorella Perniola è o non è utente di Palnet?
Lorella Perniola è o non è la penna che ha scritto la notizia sul noto quotidiano locale?
Perchè su Palnet regna il silenzio più assoluto?
Proprio Palnet che scrive di terremoti, che ha pubblicato news prese da quel quotidiano, proprio oggi Palnet non ha letto i giornali?
ALEA ACTA EST!!!
Il vostro silenzio è la conferma che siete servitori di una CASTA!
Tentate tutte le smentite che volete ora, vedremo chi avrà il coraggio di credere ancora a quello che dite!
Amici di Palagiano, un'altra buffonata è svelata, altro che "servizio per il cittadino"... raccontala ai fessi!
Una domanda a Lorella Perniola: giacchè sei utente di Palnet, come mai questa volta ti hanno tenuta in soffitta?
Scrivi sempre cose interessanti sul giornale per cui collabori.
Spesso quello che hai scritto sulla carta stampata è comparso anche su Palnet.
Anche questa volta hai scritto una cosa interessante.
PERCHE' IL TUO ARGOMENTO DI OGGI E' STATO TENUTO IN SOFFITTA?
Si tratta così una professionista e collaboratrice?
Ti sei fatta un'idea?
Caro una verità.... ora il carissimo lifigno vi invita a rispondere sul suo blog personale creato appositamente tra i tanti che nascono giorno dopo giorno sul suo portale mylife'.... emigra, ma dove?? Ho provato a registrarmi, e da quel giorno gli spyware mi perseguitano!! emigrare da quel portale è la cosa migliore da fare... life lascia perdere, la moda del dating è nata tempo fa e strasuperata da tempo da grossi network! i blog ognuno puo' crearli gratuitamente con google come questo, senza dover bypassare nulla su un server della coop! Puoi farti i blog che vuoi, io rispondero' su questo senza mai emigrare in my life... il nome è anche brutto, cambialo. ciao lifigno!!
che schifo in questo paese....la sinistra a palagiano se la sono venduta.......
Stallman, se le tue parole di apprezzamento nei nostri confronti sono sincere, come siamo certi che sia, con tanta fierezza ti diciamo:
BENVENUTO IN MEZZO A NOI!
Scrivi quando vuoi i tuoi post e, se vorrai, potrai anche fare delle tue pubblicazioni.
Inviale all'indirizzo email unaverita@libero.it e le vedrai subito online.
Grazie ancora per la fiducia, unaverita.
All'ultimo Anonimo rispondiamo dicendo che a Palagiano la sinistra se la sono venduta gli uomini che l'hanno guidata, ma gli uomini di sinistra RIMANGONO ed aspettato GENTE MIGLIORE, che sia capace di rappresentarli con onestà e senza profitto.
Il popolo di sinistra, come diceva Jacopo qualche giorno fa, dovrebbe cominciare a scendere per strada a protestare ed a chiedere a "quei loschi figuri" di dedicarsi ad altro genere di attività, perchè politica significa "occuparsi della polis" e non "dei parenti".
Mylife?
NO GRAZIE.
Gli altri luoghi dove compare, con tanto di dono dell'ubiquità, bastano ed avanzano.
E' diventato un incubo...
Sarà forse che non c'ha un cazzo da fare?
e tu che cazzo fai?
il dottore,
l'avvocato,
l'organizzatore di pubblico televisivo,
lo studente,
l'archeologo,
il giornalista,
il cratore di eventi,
lo spin doctor,
il frequentatore di bar,
il divulgatore di verità,
...
tutto tu fai!!!
Oh Life, Mylife...!?
Io faccio tutto, anche più di tutte le stronzate che hai scritto.
E' questa la differenza tra noi.
Ma tu non ne hai azzeccata una.
Ma che ci fai da questa parti?
Ti sei pure vestito da Vercingetorige, con quel panzone?
Che risate!
Ti ci vediamo bene su un carro del Carnevale Massafrese.
No! Non è vero! Stai meglio sul carro del vincitore!
Ma non dovevi rispondere alle provocazioni in altra sede, appositamente creata?
Pubblico la risposta del sindaco alle dimissioni di Di Pietro:
"Caro Giacomo, ho ricevuto la tua lettera con un misto di sofferenza e di sollievo, nella consapevolezza che hai fatto la cosa giusta liberandomi dal peso di dover assumere io l’iniziativa. E’ una lettera dolente, a tratti indignata, e tuttavia misurata, civile, matura.
Solo due appunti volevo farti.
Tu sai quanto è fondamentale per Palagiano il settore agricolo, e quanto può essere importante in tale settore un’azione amministrativa consapevole e lungimirante.
Per questo ti ho chiesto di assumere questo gravoso incarico.
Il secondo appunto che ti faccio è quando asserisci che nell’attuale assetto amministrativo non riesci ad intravedere convergenze sui principi dell’etica politica.
Quello dell’etica politica è un principio assai complesso, che si misura sia con le intenzioni sia con i comportamenti posti in essere, sia, infine, con i risultati dell’azione amministrativa.
Dopo aver letto la tua lettera di dimissioni, il sentimento predominante è il dispiacere dato il nostro rapporto di amicizia consolidatosi nell’arco di un quindicennio di duro lavoro politico ed amministrativo, che ha prodotto risultati importanti per il paese.
In questi anni siamo cresciuti, abbiamo coinvolto tanti amici e compagni nel nostro progetto ed i risultati positivi si sono visti.
Tuttavia, all’indomani delle elezioni amministrative del maggio 2007, e comunque dal momento in cui ti ho riaffidato l’incarico assessorile, il nostro rapporto di amicizia e di fiducia si è incrinato. Anche il tuo atteggiamento indifferente, distaccato e, a volte, maldicevole, nei confronti dell’Amministrazione in generale e del sottoscritto in particolare, ha fatto sì che il nostro rapporto di fiducia si riducesse ad un livello insostenibile.
Non posso e non voglio dimenticare il lavoro fatto in questi anni ed è per questo che spero in un chiarimento che potrebbe, nei prossimi mesi, riaprire una possibile, auspicabile, nuova collaborazione nell’interesse generale della Comunità.
Spero che tu possa e voglia tentare di ricostruire un rapporto con me e con tutta la compagine amministrativa e che si possa, al più presto, tornare a lavorare insieme, in amicizia, per il pase con estrema serenità ed efficienza.
Non voglio addossarti tutte le responsabilità della degenerazione del rapporto fra te ed alcuni consiglieri: non sarebbe né giusto né vero.
Ti rinnovo l’invito sincero a voler ricominciare a costruire un nuovo rapporto di fiducia e, se lo vorrai, troverai come sempre le porte aperte.
In fondo c’è bisogno di un pizzico di coraggio e so che questo non ti manca.
Ti abbraccio con amicizia, Rocco Ressa".
Ma quella boiata della piazza a Falcone e Borsellino da chi fu organizzata? Solo sperpero di denaro pubblico e privato...
Quella piazza fu voluta dall'amministrazione comunale e la cerimonia fu organizzata dalla stessa amministrazione comunale.
Considerare una "BOIATA" la commemorazione dei CADUTI per MAFIA da la misura della persona che sei... Non hai pudore, vergognati!
Per quanto riguarda il costo dell'iniziativa, perchè non chiedi al sindaco di darti spiegazioni su quanto denaro pubblico è stato speso e per quali interventi?
Lui sa tutto e può darti le delucidazioni che vuoi.
Certamente saprà raccontarti la verità, quella che meriti per fugare ogni sospetto che tutti siano come te!
Me "BOIATA" te lo potevi risparmiare.
Palagiano ONORA i caduti di mafia e tu, col tuo squallore, li hai appena DISONORATI.
Raccontalo ai tuoi figli...
tra un pò se la prenderanno pure con peppino impastato a cui il sindaco ha dedicato i giardini della casa delle culture. Anzi, non fu il sindaco, tutta l'amministrazione precedente credo abbia condiviso tutti i 5 anni di governo ressa...ma ora qualcuno dirà che anche quelli sono da buttare ;)
Non mi riferivo ai caduti, ma a quella prosopopea che fu montata e che poteva essere risparmiata... dal momento che di denaro ne fu speso per quella manifestazione... e poi c'era qualcuno che si fece in quattro per mostrare la sua potenza, il suo potere... invece di sudare un po' di più sui libri che invece sulla sua scrivania facevano la polvere!
Ti ha fatto proprio rosicare quella cerimonia.
Peccato che l'ha fatta un volontario e non una cooperativa, vero?
Boccone succulento!
Occasione di guadagni perduti per l'inopportuna (per te) intraprendenza di un giovane che ha lavorato gratuitamente.
Il Sindaco è a conoscenza dei fatti, domandalo a lui.
Ti dirà le cose come stanno e ti dirà pure se l'organizzatore ha guadagnato/non guadagnato qualcosa.
Intanto voglio invitare l'organizzatore a farsi sentire anche lui su questo blog.
ahahahaha.
l 'ultima frase è veramente bella....
Idiota, sono tua moglie.
Non mi hai riconosciuta?
La moglie?
Il marito?
Qui non c'è nè moglie nè marito!
Qui c'è solo lui, uno, nessuno e cento mila... sempre in abiti diversi, ma sempre lui... poveraccio! Ma se si soffre di tanta mania di protagonismo, perché non mettersi in politica?
ca ci cagnr l'era vutè?
Madooo quante chiacchiere qua...
sembra di sentire parlare il Presidente del Taranto Blasi BLA BLA BLA...
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