Alle prime luci dell'alba Palagiano si è svegliata con l'estivo profumo di oli di combustione andati in fumo.
La Lubritalia, stabilimento nelle campagne a ridosso del paese, è andata in fiamme ed ha liberato una nube nociva nell'aria.
Arpa, Autorità Locali e Vigili del Fuoco sono prontamente intervenute sul posto.
Inviati di tutte le reti televisive locali hanno immediatamente raggiunto Palagiano per i collegamenti in diretta.
La protezione civile ha allertato la popolazione di Palagiano a tenere le finestre di casa chiuse, per non respirare quell'aria.
Oltre agli ingenti danni alla struttura ed alla società dunque, un forte e rischioso impatto con l'ambiente ed un serio rischio per la salute dei palagianesi.
Questa volta "la chimica è nell'aria".
Fino a ieri lo era "nel terreno, nelle falde acquifere, nei frutti, negli ortaggi, nelle verdure".
Un piccolo stabilimento, di cui non si è mai troppo parlato, oggi balza alla cronaca locale.
Un piccolo stabilimento oggetto d'inchiesta soltanto di alcuni oncologi del nord Italia (dove affluivano i numerosi ammalati di tumore del paese di Palagiano), oncologi incuriositi e straniti dall'alta incidenza di fibromi ed altre neoplasie nella troppo piccola comunità palagianese, oggi è oggetto d'inchiesta anche del Procuratore della Repubblica Dr. Sebastio.
L'allarme ed i rischi sono ancora alti.
E se nelle prossime ore a Palagiano piovesse?
Dove finirebbero le microparticelle cancerose contenute i quei fumi?
Nel terreno, nelle falde da cui irrighiamo i campi, sui frutti che troveremo sui banchi dei mercati nei prossimi giorni.
Attendiamo serie manovre precauzionali per i prossimi giorni ed informiamo che ci importa più quel che ci diranno rispetto a quello che ci hanno già detto o ci stanno dicendo in queste ore per non destare panico.
Spesso, per non destare panico, si nascondono le verità; per non far risentire i mercati si impacchettano fesserie; ... e le vittime risparmiate all'incendio di oggi si cominciano a contare dopo qualche mese o qualche anno.
Pretendiamo dagli Organi preposti la verità assoluta, per noi, per i nostri bambini e per i nostri anziani.
Ai lavoratori, ai dirigenti ed alla Società Lubritalia manifestiamo il nostro dispiacere per l'accaduto ma, più della finanza e dei mercati, a noi interessa la salute.
Chiediamo chiarezza sulle circostanze di un equivoco incendio avvenuto tra capannoni andati in fiamme nonostante fossero completamente inzuppati dalla pioggia di poche ore prima dell'incendio e, prima di tutto, sulla incidenza che l'evento avrà sulla salute dei nostri concittadini, già sufficientemente sacrificati dai fumi dell'Ilva, che, fino ad ora, ha fatto da solo ed unico capro espiatorio in un "concorso di colpe".