IL SILENZIO APPARTIENE AI DISONESTI

Generated image

Niente più bavagli!

Niente più bavagli!
“Chi tace e piega la testa muore ogni volta che lo fa. Chi parla e cammina a testa alta muore una volta sola”. (Giovanni Falcone)

Un' Altra Voce per PALAGIANO e non SOLO's Fan Box

CONDIVIDI SU FACEBOOK

mercoledì 31 marzo 2010

VATICANO S.P.A.


Sui piccoli schermi è l’argomento del giorno.
I giornali immolano le nove colonne della prima pagina alla spinosa questione.
A meno di non aver trascorso le ultime settimane in un rifugio antiatomico, il lettore avrà già capito dove intendo andare a parare.

La parola pedofilia si ottiene accostando i termini greci paido, bambino, e filos, affetto, amore. Sostanzialmente significa “amore per i bambini”.
Il fatto che, oggigiorno, definirsi pubblicamente “uno che ama i bambini” sortisca una reazione diversa dal dichiararsi pedofilo denota due importanti circostanze.
La prima è il pressoché totale disinteresse della popolazione per la radice etimologica delle parole correntemente in voga. La seconda è che il significato del vocabolo, in qualche epoca non meglio precisabile, deve aver subito un drammatico deturpamento.

Mentre le vittime degli abusi sessuali presidiavano i talk show svuotando il sacco, mentre ci sporcavamo i polpastrelli con l’inchiostro dei caratteri cubitali delle copertine dei giornali, e mentre piangevamo commossi dalle parole ancora tremanti di questi sfortunati, molti hanno ritenuto doveroso specificare che la Chiesa cattolica non è la sola a vantare la presenza di pedofili nel proprio organico, che le mele marce sono ovunque e, cito testualmente, "solo perché ci sono stati questi scandali non vuol dire che la Chiesa sia tutta così."

Particolarmente illuminanti le parole di una ascoltatrice di Radio 3 che, dopo una carrellata di interventi intelligenti ed imparziali, debutta sulle radiofrequenze sottolineando: "Ho ascoltato la trasmissione fin qui. Volevo solo ricordare che ci sono tanti bravi preti nel mondo e che non sono tutti pedofili. Nella mia parrocchia abbiamo preti molto attivi socialmente, che quotidianamente danno il loro sostegno alla società occupandosi delle persone più sfortunate."

La radio non ha concesso ulteriore spazio, ma in un talk show televisivo un simile exploit di saggezza avrebbe scatenato un’ovazione degli spettanti. Con tanto di primi piani sui volti più convincenti.

Ovunque lei sia, gentile signora, questo articolo è il mio personale omaggio a lei e a tutte le brave persone che la pensano come lei, ma che sfortunatamente non hanno l’abitudine di informarsi, e di attenersi al tema della conversazione quando danno fiato alle corde vocali.

E’ fuori discussione che ogni professione – ammesso che di professione si possa parlare nel riferirsi ad un reverendo – conti le sue aberrazioni, alla stessa maniera in cui non stupirebbe un’impresa – quale è, esemplificando, la Vaticano S.p.A. – che annoveri nel suo gregge alcune pecore nere.

E’ altrettanto fuori discussione che il mondo pulluli di persone altruiste ed impegnate socialmente, e che una fetta di queste riesca a far del bene senza rivolgersi ad un onnipotente amico immaginario, senza accendere candele e senza prevedere un orribile futuro per chi non oda i bisbigli di questa presenza immaginaria.

Il problema è che la conversazione verteva su altre faccende.
In sostanza, lei ha ricordato che molti sacerdoti capitanati dalla Chiesa aiutano i bisognosi e, con questo, in qualche modo ha contribuito a salvaguardare l’immagine di una Chiesa benevola ed altruista dispensatrice del messaggio di Pace – quando non sia troppo impegnata a dispensare severe ammonizioni.

Analogamente, e voglia abbonarmi il parallelo, nella Germania del dopo Olocausto qualcuno ricordò che molti ufficiali tedeschi capeggiati dalla Schutzstaffel, la milizia nazista, aiutarono i detenuti a fuggire dai campi di sterminio. Confesso che stimo la sua capacità di rilevare del sano nel putrefatto, e di giustificare il putrefatto per mezzo del sano.

E’ un paragone persino prevedibile – una reductio ad Hitlerum se preferisce – ma ritengo delinei bene il concetto. Quelli come me amano spiegare le coincidenze con la Storia, non con le storielle. Uno può dire la cosa più saggia che sia stata mai pronunciata, ma fintanto che non la misura con l’Olocausto nessuno lo ascolta davvero.

Avrà certamente prestato attenzione alle testimonianze di quanti hanno confessato di essere stati vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti.
Avrà pensato che tristi eventi come questi accadono da sempre, ovunque, e che sono cose già note.
Sul piccolo schermo ha visto persone perlopiù anziane, e forse l’inquadratura a mezzo busto non le ha permesso di vederne il luccicone negli occhi mentre scavavano nel passato. Probabilmente non è riuscita nemmeno ad immaginare come dovevano apparire in gioventù, questi signori, quando avevano più capelli in testa e sorridevano più spesso.

Vede, signora, ci sono cose che l’obiettivo di una telecamera non potrà mai ritrarre, ed è per ovviare a questa lacuna che esistono le persone come me.
Chi scrive cerca di evocare una precisa immagine nella mente di chi legge, ed è quello che intendo fare con lei.

Vorrei particolarmente invitarla a sforzarsi di immaginare l’espressione sul volto di questo fanciullo prosternato davanti alle brache calate del suo parroco, mentre si sfila il collarino ecclesiastico.
Ci provi, signora.
Se ha figli le sarà persino più facile figurarlo.
Immagini il primo sguardo del fanciullo alla libidine dell’uomo. La vergogna. La voglia di mettersi ad urlare. E poi i gemiti maturi che sovrastano il singhiozzo puerile. Le lacrime che non riescono ad uscire per quanto gli occhi sono serrati. La rudezza dei gesti. L’artificiosità delle parole. I sogni fanciulleschi sventrati come carcasse di animali, per sempre.

Tanto per abusare della reductio ad Hitlerum di cui sopra: la leggenda narra che, quando gli alleati giunsero a liberare Auschwitz, girando fra gli accampamenti notarono un graffito sul muro di una baracca.
A caratteri tremolanti e fuggitivi, la scritta urlava: "Se Dio esiste dovrà chiedermi perdono."

Non ho difficoltà ad immaginare che, raggiunta la maturità, i ragazzi vittime degli abusi debbano aver pensato qualcosa di simile.
Magari non l’hanno messo per iscritto – almeno non tutti – ma in cuor mio non dubito che l’abbiano pensato.
Lei probabilmente si prostra davanti a Dio ogni giorno per scampare l’inferno ma, vede, queste persone ormai l’inferno lo conservano dentro.
Le fiamme inestinguibili del ricordo bruceranno le loro budella per sempre.

Ci sono persone che dedicano il tempo che lei normalmente sperpera pregando a fare ricerche, ad informarsi, a cercare di diventare meno ignoranti.
I preti altruisti e magnanimi oggetto del suo elogio sono incardinati in una diocesi – sotto l’autorità di un vescovo diocesano o di un superiore religioso – su approvazione della Chiesa cattolica.
Questo lei lo sa benissimo perché, tra le persone intelligenti, si è soliti informarsi sul manager prima di entrare a far parte di una qualsiasi impresa.
E lei, ne sono convinto, si è informata prima di andare in giro a proclamarsi cattolica praticante.
Come ben saprà, quello stato piovra del quale la Chiesa cattolica non è che un tentacolo – il Vaticano – osserva delle sue proprie regole che non coincidono con le norme del codice civile vigenti sulla restante penisola.
Mentre quei bambini subivano le violenze di cui le ho offerto uno scorcio, il Vaticano osservava un regolamento – molto minuzioso – che indicava come comportarsi qualora fosse stata scoperta una “deformazione professionale” come quella della pedofilia.

Questo documento, che va sotto il nome di Crimen sollicitationis, fu scritto in lingua latina nel 1962 dal cosiddetto Sant’Uffizio, che lei ricorderà essere il mandante della Santa Inquisizione.
Quella sorta di pulizia intellettuale – più che spirituale – che vide morire novecentoventi innocenti in Spagna tra il 1540 e il 1700, altri novantasette a Roma tra il 1542 e il 1761, e ventinove malcapitati in Sicilia tra il 1537 e il 1618. Mi fermo, ma potrei riempire intere pagine di cifre simili, magari includendo anche le persone che furono semplicemente condannate a marcire in carcere, e non a bruciare vive come prescriveva il rituale canonico.

Il Crimen sollicitationis prevedeva il giuramento, da parte dei vescovi, di silenzio perpetuo su ogni fatto avvenuto durante un processo per pedofilia.
In sostanza, il fatto doveva restare tra le mura del Vaticano e non raggiungere mai la polizia.

Un caso americano fu particolarmente eclatante. In seguito ad uno scandalo che vedeva un sacerdote accusato di pedofilia, le autorità statunitensi inviarono una lettera al Vaticano con la richiesta di informazioni sul processato. La busta volò oltreoceano e tornò agli uffici della polizia americana praticamente intonsa. Sul fronte era stata apposta una spunta su una delle caselle, quella con la dicitura “Rejected“: rifiutato.

Perché le sia palese che non ho l’abitudine di diffondere pettegolezzi, riporto il paragrafo del Crimen in oggetto:

“Nello svolgere questi processi si deve avere maggior cura e attenzione che si svolgano con la massima riservatezza e, una volta giunti a sentenza e poste in esecuzione le decisioni del tribunale, su di essi si mantenga perpetuo riserbo. Perciò tutti coloro che a vario titolo entrano a far parte del tribunale o che per il compito che svolgono siano ammessi a venire a conoscenza dei fatti sono strettamente tenuti al più stretto segreto (il cosiddetto “segreto del Sant’Uffizio”), su ogni cosa appresa e con chiunque, pena la scomunica latae sententiae, per il fatto stesso di aver violato il segreto (senza cioè bisogno di una qualche dichiarazione); tale scomunica è riservata unicamente al sommo pontefice, escludendo dunque anche la Penitenzieria Apostolica. [ossia: tale scomunica può essere ritirata solamente dal papa, NdT]“

-tratto dal Crimen sollicitationis, paragrafo 11

Come dire: what happens in Vegas, stays in Vegas.
Il paragrafo 61 prevede che, in caso di pedofilia, al sacerdote sia riservata la massima pena, ovvero la scomunica. Il paragrafo 13 stabilisce che il giuramento di silenzio perpetuo riguardo ogni nefandezza avvenuta sia obbligatorio per gli imputati come anche – e questo è rassicurante – per le vittime dei crimini contestati e per gli eventuali testimoni.

E’ cronaca che alcuni sacerdoti accusati di pedofilia, lungi dall’essere scomunicati, abbiano semplicemente subito il trasferimento di parrocchia in parrocchia e che, una volta attirata l’attenzione delle autorità – dacché il gatto perde il pelo ma non il vizio – abbiano preferito la latitanza.

Quando, nel 2006, la BBC tentò di diffondere in Italia il noto documentario “Sex crimes and the Vatican“, che gettava luce sull’argomento, l’opera fu immediatamente censurata e, almeno all’inizio, non andò in onda.
Tuttavia riuscì a circolare mediante Internet, con sottotitoli in italiano frutto di una traduzione amatoriale. Chi non si assopì durante quel periodo ricorderà benissimo la vicenda.
Ai giornalisti della BBC venne chiesto di “chinare il capo e chiedere scusa.”

La RAI, benché inizialmente avesse fatto di tutto per impedire la messa in onda del documentario, alla fine ne acquistò i diritti e lo mandò nelle case degli italiani con Annozero. Va bene la censura, ma per accaparrarsi l’audience si fa questo ed altro.

Avvenire – il giornale dedicato a quelli che come lei, signora, sentono le voci dell’amico immaginario – riservò uno speciale approfondimento alla questione, dove tra gli altri escamotage si precisava – contrariamente a chi sosteneva che il Crimen avesse “lo scopo di coprire gli abusi avvolgendoli in una coltre di segretezza” pena la scomunica immediata – che il paragrafo 16 del documento imponeva al responsabile degli abusi di denunciarli entro un mese.
Più o meno, se mi è concesso un altro parallelismo, come la legge Italiana impone ai mafiosi di pentirsi e di consegnarsi alle autorità pena la condanna all’ergastolo. Com’è noto, i mafiosi prendono alla lettera questo consiglio, e si presentano in massa davanti ai commissariati di polizia per farsi mettere dietro le sbarre – sia pure per qualche anno, che è sempre preferibile all’ergastolo a vita. Chi commette reati, sappiamo, è sempre molto incline a confessarlo.

Avvenire non menzionava, tra le altre cose, che il paragrafo 16 specificava anche a chi doveva essere denunciato il misfatto: all’ordinario del posto o alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Non certo alle autorità locali, che avrebbero sbattuto dentro il pedofilo seduta stante, ma ad una élite che avrebbe mantenuto il “silenzio perpetuo” sul fattaccio.

Lei probabilmente no, signora, ma io ho l’impressione che le smentite, le accuse di complottismo e gli sforzi per arrampicarsi sugli specchi tentati della Chiesa cattolica rasentino il ridicolo. Sono le unghiate di una belva feroce che scava un tunnel per uscire dalla gabbia.

Alcuni dei più pericolosi pedofili col collarino sono ancora in circolazione – in qualche parte del mondo – ed ho il presentimento che la libidine non li abbia abbandonati. Quello che preoccupa davvero le persone, signora, è che il Vaticano non abbia mosso un solo dito per fermarli, o per sottoporli all’opinione pubblica.

Desidererei che tenga ben presente tutto questo mentre guarda la Santa Messa della domenica in televisione, mentre il sovrano dello stato del Vaticano alza il calice e rende grazie. Desidererei che tenga bene a mente l’espressione di goduria sul volto del sacerdote con le brache calate, mentre le lacrime scivolano sul volto del fanciullo.

La imploro a tenere presente tutto questo mentre favoreggia un’istituzione che, per il modo in cui occulta i fatti, non ha nulla da invidiare alla malavita organizzata.

"All' ombra del Castagno".

lunedì 29 marzo 2010

ELEZIONE REGIONALE, C'E' CHI SCENDE E C'E' CHI SALE



Le elezioni regionali ci hanno consegnato un Paese ancora più schierato a destra di quanto già non lo fosse prima.
Fino a un anno fa il Pdl se la faceva da padrone nel Parlamento nazionale, ma la stragrande maggioranza delle giunte regionali erano di centrosinistra.
Ora non c'è più neanche questo.
Ci avviamo verso una deriva mafioso/piduista a livello nazionale, xenofoba, clientelare e nucleare sul territorio.
Vediamo regione per regione:
Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata, Calabria, Veneto, Lombardia era scontato a chi andassero. Quello che si nota in queste regioni è l'ampissima maggioranza con cui sono stati eletti i Governatori. Considerato che quello del Veneto è un leghista (Zaia), che ha preso il 60%, prendiamo atto che la Lega nel Veneto è una valanga. Pdl, Lega e Udc insieme in Veneto hanno preso il 67%. Una percentuale bulgara. Questo significa che in Veneto non c'è più NESSUNO di sinistra, e gli elettori di destra sono felicissimi di votare un leghista. In Calabria, come preventivato, Loiero ha fatto talmente casino che non è stato riconfermato.
Caso a sé: la Campania. Vorrei lanciare un messaggio agli "amici" del Pd:
AVETE VISTO COSA SUCCEDE A PRESENTARE GLI IMPRESENTABILI ??????
Non vi è bastato consegnare Roma ad Alemanno, per avergli messo contro Rutelli?
Avete anche dovuto consegnare la Campania a Caldoro!
NON SI PRESENTANO GLI IMPRESENTABILI!!!!!!!!
Uno con due rinvii a giudizio, con un vocabolario e degli argomenti leghisti, e un populismo berlusconiano, NON E' UN CANDIDATO PRESENTABILE DAL CENTROSINISTRA!
Ben vi sta.
Italia dei Valori: adesso in ginocchio sui ceci per due ore, poi sessanta frustate autoinflitte, poi giurate su vostra madre che non appoggerete mai più candidati del genere.
Grazie a Ferrero. Gli è andata male, ma almeno ci ha provato. Fossi stato in Campania, avrei votato per lui.
Regioni in bilico:
Puglia a Vendola.
Me l'aspettavo, sono contento, adesso Nichi DEVE risolvere tutti i problemi con la giustizia e governare nella trasparenza.
Liguria a Burlando. Ci speravo. Vuol dire che il centrosinistra, almeno lì, ha tenuto.
Piemonte a Cota. Per un soffio, 9000 voti, uno 0,3%. Tragedia tripla: primo, perché Cota è un leghista, e la sua vittoria in Piemonte rappresenta lo strapotere della Lega (razzismo/xenofobia/incitamento alla violenza/antieuropeismo/secessonismo/nucleare); secondo, perché la Bresso era governatore uscente, e la sua non-riconferma rappresenta il fallimento della gestione del centrosinistra; terzo, perché il "movimento a 5 stelle" di Grillo ha preso il 4%. Alcuni di questi sono voti tolti alla Bresso. In pratica, possiamo dire che senza Grillo, la Bresso avrebbe vinto. E la cosa peggiore è che i grillini stanno lì a esultare dicendo "abbiamo vinto!".
Lazio alla Polverini.
Questo è stato il mio unico grande errore di previsione.
Il Lazio (la mia regione!) l'avevo dato alla Bonino senza patemi.
Soprattutto quando ho visto tutti quegli astenuti... ho pensato "non c'è il Pdl a Roma + tanti astenuti = gli astenuti sono gli elettori del Pdl". Sbagliato! Si sono astenuti di più gli elettori del centosinistra che non si riconoscevano nella Bonino. Avrà pesato un tot anche la campagna elettorale del Vaticano contro la Bonino.
Ma tant'è.
Mi devo sciroppare la Polverini (creatura televisiva di Floris, ricordiamo) per 5 anni.
Chi ha vinto?
Sicuramente la Lega, che ha colonizzato il Nord, ha prenotato il posto come prossimo sindaco di Milano.
Avete presente le sparate criminali leghiste come le ronde?
L'istigazione a delinquere continua dei loro comizi?
Le folli ordinanze di sindaci-sceriffi per mortificare gli immigrati?
Il processo secessionista?
Da domani, tutte queste cose saranno decuplicate.
Ha vinto anche Fini: la Polverini è della sua "corrente".
Ha vinto anche Vendola: la sua ri-elezione è un capolavoro politico: vittoria delle primarie contro l'establishment Pd, vittoria delle elezioni contro una campagna elettorale di destra piena di colpi bassi.
Chi ha pareggiato?
Berlusconi, anche se dirà che ha vinto. Formalmente ha, effettivamente, vinto; ma nel gioco di equilibri interni alla coalizione di governo, le vittorie nette di Lega e Fini lo indeboliscono.
Ha pareggiato anche Di Pietro, prendendo scoppole in Campania, Lazio e Piemonte, ma tenendo altrove.

Chi ha perso?
Il Pd (tanto per cambiare). La linea-Bersani ha fallito ovunque meno che in Liguria. E' troppo poco. Questo centrosinistra proprio non va. Se Bersani fosse una persona seria, si dimetterebbe oggi. Ma non lo farà, perché non è una persona seria.
Hanno perso, ancora, i due partiti della cosiddetta sinistra radicale (con l'eccezione della Puglia). Non sembrano più in grado di rappresentare una parte consistente di elettorato.
Ha perso anche Storace. Con la mancanza del Pdl a Roma, si pensava a uno sfondamento di "La Destra", che non è avvenuto. Tutti i voti che sarebbero andati al Pdl sono andati alla lista civica Polverini. Meglio così.
Ha perso anche Grillo, come hanno perso tutti gli oppositori di questa destra autoritaria, piduista, mafiosa, razzista e populista. Nonostante i grillini ottusamente cantino vittoria, con argomenti mastelliani.

Comunque sia, come dicevo all'inizio, l'Italia è ancora più spostata a destra di prima.
E questa non è una buona cosa.
Con l'aggravante che da oggi potranno rispolverare l'evergreen "ci vogliono gli elettori!" per giustificare le loro nefandezze.



Fonte: Pierpaolo Buzza.



domenica 28 marzo 2010

MOSCA: DUE BOMBE SULLA METRO ED E' LA CATASTROFE



Oggi 29 marzo, intorno alle 8.00 (ora locale), circa le 6.00 in Italia, un grave attentato ha segnato la città di Mosca.
Cittadini inermi che vanno al lavoro, studenti che ridono andando a scuola, uno sbadiglio, un giornale sfogliato, uno sguardo alle scarpe pulite, alla ragazza seduta di fronte. E poi l'inferno. Ma non basta: tutto questo sangue che cola... da una capitale del mondo, dall'11.9 in avanti, non è che il prologo di stermini già disegnati.


"A distanza di sei anni, tornano gli attentati terroristici nella metro di Mosca, dove stamane due esplosioni hanno causato, secondo l'ultimo bilancio ufficiale, la morte di almeno 37 persone e il ferimento di un'altra ventina lungo la linea rossa Sokolniceskaia. La linea taglia in diagonale la città da nordest a sudovest, passando sotto il cuore della capitale, a due passi dal Cremlino e dalla piazza Rossa. Gli inquirenti hanno già aperto un'inchiesta per attentato terroristico e ipotizzano che possano essere entrati in azione dei kamikaze, forse due donne. Il primo ordigno è esploso all'altezza del secondo vagone, durante la fermata, alle 07.56 (le 05.56 in Italia), alla stazione Lubianka, vicino all'omonima piazza, dove si trova la sede storica dei servizi di sicurezza, l'Fsb (l'ex Kgb): secondo l'ultimo bilancio, le vittime sono 23 e i feriti 18. Il secondo ordigno è deflagrato 40 minuti dopo alla stazione Park Kulturi, vicino al leggendario Gorki Park: 14 morti e una decina i feriti. L'esplosione ha interessato la terza vettura del treno, che andava verso la periferia, in direzione contraria rispetto al primo. Gli attentati hanno seminato il panico tra i passeggeri e nella popolazione, che ormai pensava di essersi lasciata alle spalle la lunga stagione degli attentati ceceni dei primi anni duemila. Numerose le ambulanze arrivate sul posto per i primi soccorsi. Per l'evacuazione dei feriti sono stati usati anche elicotteri. La linea interessata dalle esplosioni è stata chiusa e il traffico stradale della capitale è andato in tilt nelle zone degli attentati. "E' una catastrofe", ha detto all'ANSA il procuratore di Mosca Iuri Semin.



Fonte: ANSA."