IL SILENZIO APPARTIENE AI DISONESTI

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Niente più bavagli!

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“Chi tace e piega la testa muore ogni volta che lo fa. Chi parla e cammina a testa alta muore una volta sola”. (Giovanni Falcone)

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giovedì 30 aprile 2009

NELLA CONTEA DI PALAGIANO E' ARIA DI FARWEST: CERCASI SCERIFFO!


PALAGIANO - Bruciato l’autocarro di un imprenditore edile.

E’ accaduto nella tarda serata di ieri nel centro abitato e precisamente in via Pigafetta. All’improvviso le fiamme hanno avvolto il mezzo che è di proprietà del quarantaseienne A.N. Erano da poco passate le 23 quando il costruttore ha lanciato l’allarme.
Sul posto sono intervenuti subito i vigili del fuoco del distaccamento di Castellaneta e i carabinieri della locale caserma e del Nucleo radiomobile della Compagnia di Massafra.
Si sono vissuti muniti di paura in quanto il fuoco, dopo aver divorato l’autocarro, con le sue lingue ha lambito la facciata di un edificio che è rimasta danneggiata.
L’intervento dei pompieri ha evitato che l’incendio causasse danni maggiori.
Gli investigatori dell’Arma diretti dal capitano Lorenzo Ceccarelli stanno lavorando per scoprire gli autori del pesante atto intimidatorio e per accertare il movente.
Non è escluso che alla base ci sia la mano di taglieggiatori anche se i carabinieri battono le piste che conducono ai contrasti di natura personale.
Certo è che l’attività svolta dal proprietario del mezzo finito nel mirino fa pensare più ad una pista legata alla sfera professionale. Imprenditori e commercianti di Taranto e provincia continuano a finire nel mirino della criminalità.
E proprio a tal proposito per lunedì prossimo il procuratore Franco Sebastio ha convocato un vertice a Palazzo di Giustizia. Faranno il punto della situazione i rappresentanti della polizia, dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia municipale.
Saranno messi a punto i provvedimenti da adottare per contrastare una criminalità che si fa sempre più agguerrita.
Magistratura e forze dell’ordine sono pronte, quindi, ad adottare la linea dura per garantire la sicurezza ai cittadini.

Taranto Sera del 28/04/2009

mercoledì 29 aprile 2009

CHIATONA: DIAMO COLORE ALLA CACCA

MASSAFRA-PALAGIANO - Via le scritte, spazio ai murales.
Sabato 9 maggio prossimo a Marina di Chiatona ci sarà una manifestazione per ripulire le pareti del sottopasso.
Si tratta di una iniziativa che, proposta dall’associazione culturale “Sud Fondation” di Palagiano è stata accolta dalle amministrazioni comunali di Massafra e di Palagiano competenti su quella fetta di territorio.
“L’intento è quello di evitare che le scritte riappaiano subito dopo la pulizia dei muri” ci riferisce l’assessore alla Fascia Costiera, Raffaele Gentile di Massafra.
I writers, o più comunemente graffitari, copriranno con dei murales a tema le scritte che attualmente degradano le pareti del sottopasso.
Il tema è quello dell’estate e del mare.
Colori come l’azzurro ed il giallo andranno ad animare le grigie pareti del sottopasso. “Un’esperienza che si è rivelata positiva” commenta Cosimo Sasso, presidente della Sud Fondation e già autore di un intervento simile allo stadio di Palagiano.
“Per quattro anni consecutivi - racconta - abbiamo messo in atto una manifestazione che si è dimostrata efficace. L’abbiamo ripetuta anche a Gioia del Colle”.
Il protocollo d’intesa tra i Comuni c’è già, ora si passa alla fase organizzativa.
Sasso annuncia un evento d’eccezione grazie anche alla presenza di uno tra i più famosi writer europei, Andrea Wany, già autore di vere e proprie mostre a Londra.
L’iniziativa si svilupperà dalle prime ore del pomeriggio fino a tarda sera con concerti di musica hip hop.
I writers in gara arriveranno da tutto il sud Italia e per i vincitori sono previsti premi in denaro offerti dalle due amministrazioni comunali.


Taranto Sera del 27/04/2009

martedì 28 aprile 2009

ABRUZZO: MISS TERREMOTO e BUFFONATE VARIE


Finalmente qualcuno comincia a contestare Al Tappone per l’indecente gestione propagandistica del dopo-terremoto in Abruzzo (dopo l’indecente non prevenzione pre-terremoto).
Uscendo coraggiosamente dal Truman Show della Televisione Unica, alcuni sfollati iniziano a domandarsi che senso abbia lasciar trasformare le rovine dell’Aquila e dintorni in un set cinematografico per le passeggiate del Cainano e della sua corte.
Il defilè di gerarchi e gerarchesse sulle macerie, il Consiglio dei ministri all’Aquila, il 25 Aprile a Onna, e prossimamente il Primo Maggio dei sindacati di nuovo all’Aquila e l’immancabile G8 (inizialmente promesso ai napoletani, poi ai sardi, ora agli abruzzesi: avanti i prossimi).
Si spera che qualche partito di opposizione, casomai ve ne fossero, raccolga il malcontento che sta montando nelle zone terremotate indipendentemente dalle istigazioni di Vauro e Annozero. Altrimenti quello è capace di dirottare sull’Abruzzo anche le selezioni di Miss Italia e di Miss Muretto, lo Zecchino d’Oro, il Festival di Sanremo, il Grande Fratello, la Fattoria e l’Isola dei Famosi.
L’altro giorno, a Napoli (altro set d’eccezione per le esibizioni del Presidente Partigiano travestito da spazzino), due giovani abruzzesi l’hanno accolto in Prefettura al grido di “Non venire più in Abruzzo, ci stai rovinando”.
I due, scampati al sisma, nulla hanno potuto contro la Digos, che li ha prontamente identificati. Ma alla fine li ha dovuti rilasciare perché “privi di precedenti penali”.
Peccato: bastava un solo precedente, e il Cainano li avrebbe messi in lista per le Europee.
Zorro, l'Unità 28 aprile 2009.

FOGNA A CHIATONA


MASSAFRA-PALAGIANO - Giornata topica quella del prossimo 5 maggio quando a Bari, presso la sede centrale dell’Acquedotto Pugliese, si decideranno le sorti del depuratore di Chiatona. L’impianto, fatto realizzare negli anni ‘90 grazie a fondi Cipe destinati al disinquinamento del Golfo di Taranto, non è mai entrato in funzione ed a distanza di vent’anni dalla sua costruzione, oggi, risulta inadeguato alle norme in materia di tutela ambientale.
Da qui la necessità di ristrutturarlo e metterlo a norma.
Ma per farlo necessitano ingenti somme, più di trecentomila euro, di cui l’amministrazione comunale di Palagiano (competente per territorio) non dispone.
Sono ormai cinque anni che si continua a parlare di questo impianto nell’attesa e nella speranza dei residenti (quelli stagionali ma soprattutto quelli fissi) dell’area marina che abbraccia i due Comuni di Massafra e di Palagiano.
L’impianto, infatti, andrebbe a risolvere il problema igienico-sanitario di entrambe le fette di Chiatona.
L’idea ora è quella di lasciare la gestione del depuratore all’Acquedotto Pugliese e di chiedere il finanziamento per l’adeguamento all’Autorità di bacino.
L’istanza è già stata avanzata dal sindaco di Palagiano, Rocco Ressa che per il 5 maggio attende una risposta.
In quella occasione, infatti, l’Aqp dovrebbe presentare il progetto preliminare in cui definisce modi, tempi e costi di intervento.
Lo studio sarà quindi posto al vaglio dell’Ato per l’ottenimento del finanziamento.
Intanto i residenti, riuniti nel comitato Pro Chiatona, attendono speranzosi che, questa, sia la volta “buona”.
Da vent’anni vivono nel disagio di dover convivere con gli autospurgo e nella speranza di poter, un giorno, ridurre i costi di smaltimento dei reflui.
Intanto, però, registrano qualche dato in positivo.
Nella zona di Palagiano già dalla prossima estate sarà messo in funzione l’impianto della rete idrica; è in atto un intervento di pulizia dei siti ed è stato attivato il numero verde 800.539.316 per la raccolta dei rifiuti ingombranti nell’area di competenza massafrese.
Infine sarà realizzata la pubblica illuminazione.


Maria De Bartolomeo, Taranto Sera.

lunedì 20 aprile 2009

TUTTI ABBIAMO PAGATO IL "PIZZO" PER LA DIOSSINA, MA NON LO SAPEVAMO: lo racconta Carlo Vulpio.


Oggi vi raccontiamo una cosa che probabilmente, ancora per molto tempo, non leggerete su nessun giornale, che non ascolterete su nessuna televisione e su nessun canale radio.
Vi parleremo di un fatto che, invece, una informazione libera e responsabile dovrebbe titolare a nove colonne sulle sue prime pagine o dovrebbe dare come prima notizia nei telegiornali e radiogiornali.
Oggi noi vi parleremo di Taranto.
Taranto, si è scoperto qualche tempo fa, è la città più inquinata d'Europa per emissioni industriali.
Taranto produce il novantadue per cento della diossina italiana.
Taranto è ammorbata da sostanze cancerogene teratogene come gli idrocarburi policiclici aromatici, come il mercurio, l'arsenico, il piombo, tutte sostanze che vengono dalle sue principali industrie che non sono industrie di poco conto, ma sono industrie che si chiamano Ilva, la più grande acciaieria d'Europa, che si chiamano Eni e la sua raffineria, che si chiamano Cementir, laddove si produce cemento.
Queste tre industrie, che sono le più grandi, oltre che ammorbare Taranto e a contribuire in maniera pesante all'aumento dei tumori, delle malattie leucemiche, quindi ad uccidere i tarantini come mosche, non pagano l'ICI al comune di Taranto fin dal 1993, anno in cui l'imposta comunale sugli immobili venne istituita per legge.
L'Ilva, per esempio, ne paga solo una parte, circa tre milioni e mezzo, l'Eni non paga circa sette milioni di ICI ogni anno, la Edison, altra industria, non paga due milioni e duecentomila euro l'anno di ICI.
Poi c'è la Cementir che non paga circa centomila euro l'anno, ma questa somma, rispetto alle altre, rischia soltanto di apparire una multa un pochino più salata.
In quindici anni, fino al 2007, tutte queste industrie non hanno pagato complessivamente centosettantadue milioni di ICI fra imposte, interessi e sanzioni.
Questo significa che ogni tarantino ha pagato ottocentodieci euro a testa, quello che potremmo tranquillamente chiamare il “pizzo” che la città di Taranto ha pagato a questi, diciamo, nuovi Casalesi?
Le cose sconvolgenti sono due: la prima che questa ICI non verrà più pagata per il suo ammontare perché dieci anni, dal 1993 al 2002, sono coperti dalla prescrizione, cioè di questi 172 milioni, all'incirca 120 milioni, non potranno più entrare nelle casse del comune di Taranto.
La seconda cosa sconvolgente è che per la prima volta, dopo quarantotto anni, la nuova giunta comunale che si è insediata a Taranto diciotto mesi fa, anche per merito di un nuovo assessore, una signora che si chiama Fischetti, che è un tecnico prestato alla politica proveniente dall'Agenzia delle entrate, ha disposto assieme al sindaco Stefàno un accertamento fiscale.
Ma ci viene da ridere, scusate, perché abbiamo scoperto che questa è la prima ispezione fiscale che ha subito l'acciaieria più grande d'Europa in cinquant'anni ed è la prima ispezione fiscale che hanno subito anche le altre industrie di cui stiamo parlando.
Noi abbiamo anche scoperto che questo è accaduto per una ragione molto semplice: fino all'anno scorso, il servizio dell'ICI è stato appaltato a una società di Taranto che si chiama Emmegi s.r.l., che sta per Mimmo Greco, titolare di questa società, che simpaticamente a Taranto chiamano il papa.
Questa società ha riscosso per conto del comune l'ICI.
Come mai non ha fatto nessun controllo?
Questa è una bella domanda che tutti dovremmo porci, perché intanto l'ICI è una tassa che si autocertifica, quindi cosa facevano queste industrie?
Autocertificavano l'ICI che passavano alla società che aveva appaltato il servizio e che questa, a sua volta, girava pari pari al comune di Taranto.
Mai nessun controllo e poi si scopre, per la prima volta, che vi è questo grande ammanco.
Un'altra cosa molto grave è che la città di Taranto è il comune che ha fatto registrare in tutta la storia d'Italia il più grande buco finanziario: ha dovuto dichiarare fallimento per l'astronomica cifra di un miliardo e duecento milioni di euro.
Voi capite bene come, andando a scovare fatti come questo, si capisce un po' meglio perché un comune fallisca.
Tutto questo è davvero allarmante, però noi abbiamo voluto dirvelo perché io, facendo il giornalista, ho scritto un'inchiesta su tutto questo, e sto aspettando, d'accordo col mio giornale, che l'inchiesta venga pubblicata.
Non credo che ci saranno ragioni per non pubblicarla, però siccome l'interesse pubblico di questa cosa è molto alto e siccome questo servizio è già da tempo realizzato, è stata una bella idea quella di venire qui con Daniele, che in questo momento mi sta inquadrando e sta ascoltando le cose che io dico, sotto il cavallo della Rai, perché questo splendido esemplare di equino possa correre e sbizzarrirsi libero per i prati, come dovrebbe essere l'informazione pubblica, a cui tanto noi teniamo, compresi i nostri colleghi direttori dei telegiornali della Rai, Mediaset e di La7, che tutti quanti insieme potessimo un giorno raccontare al mondo com'è che Taranto, che è in Italia e in Europa, sia la città più inquinata d'Europa per emissioni industriali e com'è che soltanto a Taranto vi possa essere un quartiere come il Tamburi, chiamato il quartiere dei morti che camminano, perché l'esempio di un sobborgo industriale di una città sulla quale poi è sorta l'industria come neanche, forse, in Pakistan accade, non è una mia battuta.
Sono sicuro che questa storia la ascolterete nei telegiornali, la vedrete sui giornali e la sentirete anche in radio.

di Oliviero Beha.

Guardiamoci questo video:

giovedì 16 aprile 2009

CITTADINO SCRIVE A DIRETTORE "TARANTO SERA", IL DIRETTORE RISPONDE, PALAGIANO SI DOMANDA.


DA "TARANTO SERA" DEL 14 APRILE 2009.

UN CITTADINO SCRIVE AL GIORNALE:
Gentile direttore, ho letto con rabbia la notizia sul prossimo aumento delle tasse sui rifiuti.
Non mi stupisco del fatto che i comuni, Taranto in testa, non abbiano raggiunto le percentuali prefissate per la raccolta differenziata vista la cattiva organizzazione in fatto di pulizia.
Ma non mi sembra giusto che a pagare due volte siamo sempre noi cittadini.
Perché paghiamo già lo scotto di strade sporche e cassonetti pieni.
Poi, visto l‘aumento dell’ecotassa a carico dei comuni, non ci vuole molto a capire che questo sovrappiù andrà a finire negli importi della Tarsu.
Insisto. Non mi sembra giusto.
Mi preme sottolineare come è una questione soprattutto di civiltà.
Per questo devo dare anche la colpa a qualche tarantino.
Ma soprattutto a chi gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti e ai Comuni che invece che incentivare i cittadini ad essere più civile spesso danno il cattivo esempio.
Che dire delle isole ecologiche?
Anche queste partite bene sono rimaste inutilizzate per lunghi periodi?
Nè credo che servirà questa penalità da pagare a stimolare un nuovo corso in fatto di rifiuti. Servirà semmai a renderci più poveri.
Lettera firmata Taranto.


IL DIRETTORE RISPONDE:
Gentile lettore, purtroppo anche in fatto di raccolta differenziata dei rifiuti i comuni ionici hanno collezionato un altro record, in negativo.
Non c’è da rallegrarsi, ha ragione.
Nè da andare fieri se solo due comuni su ventinove del tarantino (Palagiano e Monteparano) salvano l’intera provincia dalla figuraccia dell’en plein.
Magra consolazione: forse ce la fa anche Manduria a raggiungere la percentuale del 20% alla scadenza del primo maggio.
Le tasse, quelle sì, sono invece sempre puntuali.


PALAGIANO SI DOMANDA:
Se ci siamo fortunatamente e sapientemente distinti, rispetto agli altri comuni ionici, per essere stati più scrupolosi ed attenti ai differenziati, per quale motivo con delibera n. 33 del 03.03.09 la Giunta Municipale di Palagiano ha determinato la tariffa rifiuti per l’anno 2009, prevedendo un aumento della stessa rispetto al 2008 di circa il 35-36% per le utenze domestiche?
Il provvedimento del Comune di Palagiano (35-36% di aumento), che è un bel "taglione" sulle teste dei palagianesi, è in CONTRADDIZIONE con la condotta tenuta dalla cittadina, con le dichiarazioni di Lettore e Direttore ed i risultati del monitaraggio, che esprimono plauso alla comunità palagianese?

DEL MISTERO DEI "MISTERI" ECCO LA VERSIONE DATA ALLA STAMPA:

PALAGIANO - Sembra non si sia trattato di un black-out tecnico improvviso, ma di un atto di vandalismo quello che venerdì sera ha lasciato al buio quasi tutta Palagiano durante la Processione dei Misteri. Una processione interparrocchiale, particolarmente sentita dai palagianesi che vi partecipano numerosissimi.
”Nell’intera mattinata del venerdì, infatti, squadre di tecnici avevano opportunamente provveduto ad effettuare i sopralluoghi e le manutenzioni necessarie affinché l’impianto della pubblica illuminazione potesse perfettamente essere in funzione in serata, con la particolare occasione della Processione dei Misteri” - hanno fatto sapere dal Comune, attraverso un comunicato stampa -. All’imbrunire, con l’approssimarsi della partenza della processione, la scoperta che l’impianto di illuminazione tardava ad entrare in funzione; venivano immediatamente allertati i tecnici comunali affinché provvedessero in tempo reale a porre rimedio a quello che, inizialmente, si pensava essere un improvviso guasto. Lo stesso sindaco, inoltre, abbandonava la processione per recarsi nei pressi delle centraline di zona a verificare il lavoro svolto dai tecnici; tuttavia, giunti sul posto, tecnici e sindaco verificavano che nelle centraline erano stati tranciati i fili elettrici e resi praticamente inutilizzabili gli impianti di controllo”.
”Perfettamente comprensibile lo stato d’animo del primo cittadino di Palagiano a fronte di un gesto che, senza alcuna giustificazione, ha ferito uno dei momenti più partecipati e sentiti dell’intera comunità palagianese - prosegue il comunicato -. Inoltre, oltre allo svolgimento della processione, tale gesto inconsulto poneva dei problemi di sicurezza con tre quarti della cittadina completamente al buio; a tale proposito, soprattutto per evitare spiacevoli inconvenienti, il sindaco ha provveduto immediatamente ad allertare le Forze dell’Ordine chiedendo, in attesa del ripristino dell’impianto di illuminazione, il rafforzamento della presenza di pattuglie dei Carabinieri sul territorio”.
Sulla vicenda indaga la locale stazione dei Carabinieri. Indignazione per l’accaduto è stata espressa dal sindaco Rocco Ressa mediante un manifesto pubblico. ”La vergogna invada coloro che pochi minuti prima della processione del venerdì Santo, sapendo come e dove, hanno tranciato i cavi della pubblica illuminazione lasciando al buio le vie dl paese lungo le quali avrebbe transitato il popolo di Dio in preghiera”.
Così si legge nel manifesto: ”Tali atti delinquenziali non intimoriscono l’Amministrazione che unita risponderà affinché siano messi al pubblico ludibrio i responsabili di questo e dei tanti atti vandalici che si sono succeduti negli ultimi tempi - promette il primo cittadino -. Dell’accaduto sono state interessate le Forze dell’Ordine che per il tramite dei nuclei di investigazione cercheranno di risalire ai responsabili dell’accaduto”.
”Colgo l’occasione - ha sottolineato il sindaco - per ringraziare i tanti cittadini che, illuminando le vie del paese, hanno reso dignitoso il percorso del passaggio del Cristo morto”.
Antonella Ricciardi, Gazzetta del Mezzogiorno.

mercoledì 15 aprile 2009

MISTERO SULLA PROCESSIONE DEI "MISTERI": GESU' MORTO BRANCOLA NEL BUIO.


Strana vicenda....
Che idea si sono fatti i nostri lettori?
La nostra Redazione resta basita e perplessa.
Al buio completo solo le vie interessate dal percorso della processione...
La popolazione s'interroga.
Il Sindaco risponde con un pool di investigatori.
Cosa sta succedendo a Palagiano?
E' terrorismo politico o strategia della tensione?

GENCHI (Il collaboratore di DE MAGISTRIS) VITTIMA DEL DADAISMO GIUDIZIARIO.


Il Riesame ha annullato i due decreti di sequestro dei computer di Gioacchino Genchi, l’ex consulente di De Magistris indagato a Roma e perquisito dal Ros per abuso d’ufficio, accesso illegale a sistema informatico, violazione del segreto di Stato e dell’immunità parlamentare. Crolla così miseramente l’iniziativa dei procuratori aggiunti Nello Rossi e Achille Toro, che aveva portato al linciaggio di Genchi (Gasparri ne aveva addirittura chiesto l’arresto).
Le motivazioni non sono ancora note.
Ma l’avvocato Fabio Repici ha dimostrato che i reati contestati sono puro dadaismo giudiziario.
Accesso abusivo all’Agenzia dell’Entrate: non era abusivo perché autorizzato da vari pm. Acquisizione di tabulati “riconducibili a parlamentari” senza il permesso del Parlamento: per sapere che un telefono è riconducibile a Tizio o Caio, bisogna acquisirlo.
E ad acquisirlo non è il consulente, ma il pm.
E l’autorizzazione delle Camere è richiesta per usare i tabulati nel processo, non nelle indagini.
E i tabulati non erano riconducibili a parlamentari: quello di Mastella era intestato alla Camera e al Dap, quello di Minniti a un tizio di Treviso, quello di Pisanu a tale Stefania I., quello di Loiero non era coperto da immunità perchè Loiero non era parlamentare.
Quanto a quelli dei servizi segreti, non sono coperti da alcun segreto.
In ogni caso non si vede che c’entri la Procura di Roma con un signore che vive e opera a Palermo.
Si spera che il Riesame chiuda l’ennesima pagina nera della giustizia italiana sul caso Catanzaro.
E che qualcuno, magari, torni a occuparsi del caso Catanzaro.

Zorro, L'Unità, 11 aprile 2009.

lunedì 6 aprile 2009

UN PENSIERO ALL' ABRUZZO ED ALLA SUA GENTE

Non mi va di dire molto sull’argomento.
Non c’è niente che possa dire senza che risulti stupido o banale.
Vi segnalo solo alcune cose che forse vi interesserà leggere:

Earthquake - Ultimi terremoti in Italia: per farvi un’idea del numero e della portata delle scosse.

Prevedo un terremoto. E un ricercatore scatena la psicosi tra l’Aquila e Sulmona: Articolo apparso sul Corriere della Sera il 1 Aprile in cui un ricercatore annunciava il sisma.

Tre ore da incubo sotto le macerie. Salvato dai cittadini, a mani nude: da cui riporto
"I soccorsi sono arrivati dopo più di tre ore [...] questa è una città piena di caserme eppure mi hanno tirato fuori i cittadini scavando a mani nude.
Le scosse andavano avanti da dicembre, dice Lucia Di Cicco, 27 anni [...] da mesi non dormivamo più."

Questo blog non pubblicherà altri articoli per qualche giorno ancora.
Forse per noi la vita va avanti come al solito oggi.
Ma per molti no.

Uniti a Liliansi della redazione di C.Web