IL SILENZIO APPARTIENE AI DISONESTI

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Niente più bavagli!

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“Chi tace e piega la testa muore ogni volta che lo fa. Chi parla e cammina a testa alta muore una volta sola”. (Giovanni Falcone)

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giovedì 29 novembre 2007

LA GRANDE ABBUFFATA

Un harakiri gastronomico politico.
Dopo l’ultimo consiglio comunale del 19/11/07, il quadro politico-amministrativo, come avevamo facilmente previsto, è ulteriormente mutato.
Si era detto: “il PD avrà (forse) due consiglieri, sempre che a Cifone venga garantita la Presidenza del consiglio altrimenti è probabile che si scopra più riformista che democratico ed, in tal caso, il travolgente PD di Palagiano dovrà fare affidamento sulla sola Mellone”Dunque, è stato fin troppo facile prevedere che, una volta che la nomina della Presidenza del Consiglio fosse diventata ad appannaggio dei Riformisti, Cifone si sarebbe, inevitabilmente, riscoperto più riformista che democratico.
Ma procediamo con ordine.
Dopo il minestrone preparato dal Sindaco e dopo la costituzione funambolica (per tempo, modo e soggetti) del gruppo Riformisti per Palagiano, si è aperta la stagione dei saldi e degli acquisti.Così come Berlusconi, a livello nazionale, tenta di comprare senatori per dare la spallata a Prodi così, a Palagiano, il Sindaco Ressa con una riunione di semi-maggioranza (tutti i consiglieri di maggioranza meno i quattro riformisti) cerca di acquistare consiglieri disposti ad entrare nel P.D. per garantirsi una più stabile ed omogenea maggioranza in consiglio comunale: il tentativo è, tuttavia, maldestro…la riunione gli va decisamente male perché nessuno degli interpellati vuole aderire. (Sulle sorti del P.D. di Palagiano che rischia di nascere morto ne parleremo meglio più avanti.)Sull’altro versante, invece, i quattro consiglieri Coriandolo si attivano in più direzioni.- Da subito, incassano l’adesione di Tinella (e siamo 5 a 7!)Del resto, Tinella era stato artefice, insieme ad alcuni di quei consiglieri, della crisi amministrativa (o, meglio, della richiesta che aveva provocato la crisi) e che si era conclusa con la loro vittoria: infatti, dopo una riunione di maggioranza, era uscito dal Palazzo alzando ripetutamente le braccia in segno di vittoria e gridando “Abbiamo vinto!” rivolto ai bravi Forleo e Labalestra che presidiavano il Palazzo con gli stessi modi dei personaggi manzoniani.Resta, comunque, da chiedersi perché un consigliere comunale, un imprenditore edile ed un segretario di un partito politico festeggiano per aver ottenuto la testa di un assessore come Di Pietro votato da 337 cittadini.- Poi prenotano l’adesione di Cifone; infatti, i quattro più uno chiariscono che ormai spetta a loro la Presidenza del Consiglio e che se il Cifone ci tiene alla poltrona meglio farebbe ad accelerare la mutazione e a scoprire tempestivamente la sua ormai definitiva e assoluta natura riformista.- Infine, tentano - anche con l’aiuto di un forte sponsor esterno al gruppo - di convincere il consigliere Quero ad aderire al gruppo offrendogli la nomina di un assessore esterno di proprio riferimento; tentativo non riuscito perché Quero, per il momento, preferisce tirarsi fuori tanto da non partecipare neanche al consiglio comunale. Forse perchè non condivide quanto sta accadendo? Se è così, però, farebbe bene il consigliere Quero a dirlo apertamente e pubblicamente, così come dovrebbe farci sapere le motivazioni che lo hanno spinto a rimettere la sua delega nelle mani del Sindaco.Nel frattempo, il Sindaco, resosi conto che la situazione gli sta sfuggendo di mano e non potendo permettersi di far sapere all’opinione pubblica e all’opposizione di essere, ormai, nelle mani dei cinque, decisi fortemente ad essere i nuovi “cuochi”, con l’ambiguo ausilio del suo nuovo braccio destro nonché sponsor esterno dei Riformisti, organizza nello studio professionale di quest’ultimo un incontro dove viene chiarito:- che, comunque, così come stanno le cose, al gruppo spettano il Presidente del Consiglio e due assessori;- che, comunque, il Sindaco non può e non deve trattenersi la delega ai Lavori Pubblici perché ciò significherebbe consentire a Di Pietro di continuare ad occuparsi dei Lavori Pubblici (ormai non si fidano più, altro che fiducia al sindaco!) - che, comunque, per il momento non si deve cambiare nulla e che tutto deve essere rinviato a dopo Natale.Così si giunge al Consiglio Comunale del 19.11.07 dove, come tutti abbiamo visto, i colpi di scena non sono mancati: l’adesione di Tinella, le dichiarazioni del capogruppo Di Roma “I consiglieri non si riconoscono nel progetto del Partito Democratico” (ma non era andato a votare per il PD solo 35 giorni prima?!), le assenze strategiche…Ma il colpo magistrale (che ha disvelato quanto e come sarà la grande abbuffata che si sta preparando) è stato quello architettato da Pietro Cifone: all’inizio del Consiglio, a specifica domanda dell’opposizione, si dichiara appartenente ai DS, lista nella quale è stato eletto e, al termine del Consiglio, giulivamente, dichiara di aderire al gruppo dei Riformisti per le stesse motivazioni dette del capogruppo Di Roma. (ma non era andato anche lui a votare per il PD solo 35 giorni prima?!) (e siamo 6 a 6!)Dopo tutte queste acrobazie pseudo-politiche, molti si chiedono quale sarà l’azione politico-amministrativa del gruppo dei Riformisti. Basta guardare il comportamento del consigliere Cifone nonché le modalità con cui sinora si sono mossi i cinque consiglieri per capire quale sarà il programma, l’impegno e, soprattutto, gli interessi del costituendo gruppo Riformisti per Palagiano.Loro hanno dichiarato di essere un gruppo di amici (saranno i nuovi furbetti del paesino?) e di avere sensibilità diverse che non possono essere contenute in un partito (meno che mai nel PD).Per noi, al momento, sono solo la somma algebrica di interessi particolari che vanno perseguiti e soddisfatti: la testa di Di Pietro e la Presidenza del Consiglio sono stati i primi… l’inizio della grande abbuffata, l’inizio del suicidio gastronomico-politico.
Sal69
P.S. Per venerdì prossimo, su richiesta, il sindaco ha fissato la prima riunione di maggioranza con il nuovo assetto e dunque si aprirà ufficialmente la verifica di giunta: così come stanno le cose, è chiaro che tutti gli assessori, tranne Schiavone ovviamente, sono a rischio di revoca.- Di Pietro, Cetera, Capalbo: rimarranno fuori;- per Di Pierro qualche dubbio c’è: è buono ma nessuno è disposto ad averlo come riferimento;- Beretta: non tutti l’hanno perdonata del voto dato alle primarie del PD;- Cirillo: pare che per i partiti piccoli, alle Provinciali,bastano un migliaio di voti per essere eletti e qualcuno potrebbe sacrificare l’assessorato per una mano alle prossime provinciali. Anche Cifone non dovrebbe stare così tranquillo: Di Roma non è Tinella, così almeno afferma lui.Ma ci sono ancora lavori in corso... un altro gruppo consiliare forse?

domenica 18 novembre 2007

L' Ospedale di Castellaneta è un nosocomio o un puttanaio?

Sono ormai tante e diverse le segnalazioni che ci sono giunte, da più persone, riguardo a strani episodi che si stanno verificando nel nosocomio a noi tanto vicino.
Infermiere polacche senza alcuna abilitazione professionale.
Storie di inciuci tra medici influenti e giovani donzelle del personale paramedico.
Un medico che dà schiaffi sul culo alle infermiere più giovani.
Un altro medico che, forse perchè stressato del tanto lavoro, o forse perchè non appagato nella vita professionale, prende a ceffoni sul viso un'altra infermiera.
Un' infermiera ancora, aggredita da un noto ed isterico professionista con un violento schiaffo sulle spalle.
Medici folli che trattano le infermiere polacche come fossero "mignotte", insinuando pubblicamente che sono lì soltanto per averla data.
Qualcuno ha perso la testa?
Ma a Castellaneta esiste un Dirigente Responsabile della struttura?
E' mai pensabile che il Dirigente non sia al corrente di quel che accade in casa sua?
Questo Responsabile ha poteri o conta quanto il Sindaco a Palagiano?
E che dire dei sindacati di categoria?
Sanno i signori delegati delle rappresentanze sindacali che il loro ruolo và oltre gli ECM?
Sanno che dovrebbero avere cura anche delle condizioni in cui lavorano i dipendenti che si onorano di rapprensentare?
E' squallido quello che sta succedendo in quel posto diventato una "gabbia di matti", ma presto, su nostra segnalazione, interverranno anche le Autorità Competenti.
Tireremo in ballo il Responsabile della struttura, i rappresentanti sindacali ed anche i medici che stanno disonorando "la nobiltà di una professione che si svolge essenzialmente per vocazione" e non "con provocazione".
Non possiamo credere che nessuno di loro sappia dei quattro eventi che già si sono verificati negli ultimi giorni.
E che dire di una sala parto utilizzata anche per gli interventi chirugici di "taglio cesareo"?
Anche di questo nessuno sa niente?
E di una sala per interventi chirurgici di taglio cesareo impiegata invece per operazioni chirurgiche di ortopedia?
Scommettiamo che nessuno di loro è al corrente neppure di questa nefandezza?
Indignazione è l'unica parola che ci viene fuori dalla parte più profonda del nostro animo.
Indignazione soprattutto quando di mezzo vi è la salute del malato e la violazione del rispetto del personale paramedico femminile, che è "costretto" a sopportare tali abusi lesivi della dignità della persona.
Indignazione.
Indignazione e basta...

giovedì 15 novembre 2007

IL MINESTRONE

Pubblichiamo qui di seguito, a gentile richiesta, un' email giunta alla nostra redazione da un/una lettore/lettrice:


Ieri sera, poco prima della chiusura degli Uffici Comunali, è stata protocollata al n. 16107 la seguente comunicazione:

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
AL SINDACO
AL SEGRETARIO COMUNALE
AI CAPOGRUPPI CONSILIARI

Oggetto: COSTITUZIONE NUOVO GRUPPO CONSIGLIARE

I sottoscritti Consiglieri Comunali DI ROMA GIOVANNI, MONTEMURRO STEFANO, GESUALDO GIOVANNI, LATAGLIATA DOMENICO costituiscono a partire della data odierna il Gruppo Consigliare “RIFORMISTI PER PALAGIANO” e nominano capogruppo il consigliere DI ROMA GIOVANNI.

Tanto si doveva per i Vostri provvedimenti di conseguenza.

Preghiamo inoltre al Presidente del Consiglio di dare comunicazione dell’avvenuta costituzione del nuovo gruppo consigliare nella prima seduta utile del Consiglio Comunale.

I CONSIGLIERI COMUNALI

DI ROMA GIOVANNI (CAPOGRUPPO)
MONTEMURRO STEFANO
GESUALDO GIOVANNI
LATAGLIATA DOMENICO


Dunque, il Sindaco, con la sua smania di accentrare su di sé tutti i poteri e con il suo comportamento di delegittimazione dei ruoli e delle funzioni prima dei partiti della coalizione e poi dei singoli consiglieri comunali, con l’aggravante di aver nominato una giunta domestica, è riuscito a preparare a noi cittadini un bel minestrone amministrativo, purtroppo decisamente indigesto.

Ripercorriamo le fasi salienti della scelta e preparazione degli ingredienti usati per l’indigesta minestra.

a) CANDIDATURE.
A dire di molti (vedi articoli giornali e blog), male ha fatto il Sindaco a chiedere e far candidare nelle varie liste che componevano la coalizione personaggi che non avevano alcuna, neppur lontana, affinità e/o assonanza politica con una coalizione di centrosinistra; per tutti si veda - ma non è il solo - il consigliere Montemurro che nelle precedenti elezioni era stato candidato tra le file di Alleanza Nazionale.

b) GIUNTA.
Come unico prodotto per la formazione dell’esecutivo il Sindaco ha usato ortaggi dell’ “orto domestico”, frutto di promesse preelettorali sganciate da qualsiasi contenuto politico: infatti, era evidente a tutti che la Giunta nominata all’indomani delle elezioni non rispecchiava (e non rispecchia) le proporzioni delle forze politiche e/o dei Consiglieri presenti in Consiglio Comunale.
In altre parole, vi erano (e vi sono) Assessori che non rappresentavano (e non rappresentano) nessuno se non se stessi e i centri di potere di riferimento, comunque esterni al Consiglio Comunale; si veda - ma non solo - l’assessore Schiavone nominata anche grazie alla epurazione del consigliere Granata.

c) PRESIDENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE.
Il Sindaco, con mal celata scaltrezza, durante la farsa teatrale del primo Consiglio Comunale, ha usato prodotti tali da rimangiarsi gli accordi raggiunti nelle sedi politiche: vale la pena ricordare che era stato concordato che il ruolo di Presidente del Consiglio sarebbe stato ricoperto dal Consigliere più votato e, in caso di non accettazione dell’incarico, a scalare dal secondo in poi.
Sulla base di tale accordo politico, visto che Di Pietro (337 voti) aveva accettato l’assessorato, la Presidenza del Consiglio sarebbe spettata al consigliere Tinella (227 voti) e, in caso di non accettazione, al consigliere Quero (222 voti) e, in caso di non accettazione, al consigliere Cifone. …e così via.
Ma, come hanno potuto vedere tutti i presenti al primo Consiglio Comunale, il Sindaco ha fatto capire a Tinella - in tutti i modi, diretti e indiretti - che non era il caso che lui svolgesse il ruolo di Presidente del Consiglio e, colpito da una improvvisa amnesia, ha dimenticato Quero (e i suoi 222 voti) e ha nominato il consigliere Cifone il quale, ancora oggi, occupa un posto che non gli spetta, giulivamente consapevole di ciò vista la sua presenza e il suo consenso all’accordo politico richiamato.
Pacta sunt servanda, Sindaco.

d) CRISI AMMINISTRATIVA. Il Sindaco, nella gestione della crisi, ha usato prodotti velenosi come: il ricatto (i tre consiglieri che chiedono e ottengono la testa dell’assessore più votato); il tradimento (dei 337 elettori, e non solo); la falsità (tenere nascosti i reali motivi della crisi amministrativa dichiarando che si trattava di “ridistribuzione delle deleghe in base alle nuove e riscoperte (!) capacità personali”).

e) NUOVO GRUPPO CONSILIARE. Il Sindaco, da ultimo, ha tentato, una volta chiesta e ottenuta la fiducia dei consiglieri, di ricucire i rapporti con l’Assessore Di Pietro. senza informare i consiglieri che ne avevano chiesto ed ottenuto la testa.
L’incontro chiarificatore (o la lite era una farsa ?!?) è avvenuto in un noto ristorante del paese all’ora di pranzo, e ha prodotto l’immediata e tempestiva reazione dei consiglieri vittime dei doppi giochi i quali, dopo poche ore di alto confronto politico, poco prima delle 18.00 avevano già costituito il più improbabile variopinto contraddittorio gruppo consigliare.
Il Sindaco, con la sua scaltra e sapiente smania di accentramento del potere, è così riuscito - indirettamente - a far costituire in tempi da guinness dei primati un nuovo gruppo politico denominato i Riformisti per Palagiano.

Ora, mescolati tutti questi straordinari ingredienti, il minestrone che ci ha propinato il signor Sindaco ha questo aspetto:

Di Roma Giovanni,
Montemurro Stefano,
Gesualdo Giovanni,
Latagliata Domenico, Riformisti per Palagiano

Catucci Giuseppe, SDI - Assessore Beretta Rita, perdonata sempre che non si azzardi ad andare nuovamente a votare per il PD quando si voterà per il coordinatore cittadino del PD

Tagariello Mauro, Italia di mezzo - Assessore Capalbo Emiliano, già poco riconosciuto come proprio quando nel gruppo c’era
Montemurro

Monaco Salvatore, PdCI- resisterà ???

Pucci Rino, Lista Ressa - ma ha già dichiarato che non entrerà nel PD
e, pertanto, non riconoscerà neanche sotto tortura come
suo riferimento l’Assessore Cetera Mario (la prossima
testa a saltare, visto che lo stesso è anche andato a
votare e ha aderito al PD)

Tinella Gianfranco, DS - ma anche lui ha già dichiarato che non entrerà nel PD

Quero Gaetano, DS - ma anche lui ha già dichiarato che non entrerà nel PD

Cifone Piero, PD ??

Mellone M. Grazia, PD


Viene da chiedersi quale sarà il prossimo “piatto” che ci preparerà il Sindaco visto che:

- il gruppo consigliare dei Riformisti per Palagiano, seppur neonato e schizzato nella scena politica con un parto cesareo di poche ore, è quello più forte (4 consiglieri coriandoli - leggeri e di vario colore -) e, pertanto, potrà politicamente pretendere (cosi come in precedenza aveva fatto l’ormai defunto DS anch’esso con 4 consiglieri) il Presidente del Consiglio, 2 Assessori (Urbanistica e Bilancio) e il Vicesindaco;

- il PD avrà (forse) due consiglieri, sempre che a Cifone venga garantita la Presidenza del consiglio altrimenti è probabile che si scopra più riformista che democratico ed, in tal caso, il travolgente PD di Palagiano dovrà fare affidamento sulla sola Mellone

- gli altri sei singoli consiglieri, dopo tutti i fatti che sono accaduti in questi sei lunghi mesi di proficuo ed intenso lavoro amministrativo (come promesso, sono stati avviati i lavori al palazzetto dello sport; si sta procedendo agli espropri e alle assegnazioni alle aziende dei lotti della nuova zona PIP con la creazione di almeno 300 posti di lavoro di cui la metà destinata all’occupazione femminile, in questa settimana verrà approvato il PUG) non potranno che pretendere, sempre politicamente si intende, di nominare nuovi assessori di proprio riferimento

A noi cittadini non resta che l’amara considerazione che tutto ciò non ha nulla a che vedere con la Politica ma è solo bassa, bassa cucina.


P.S.: Devo ringraziare la Sig.ra Maria Grazia Mellone per le sue appropriate e pertinenti risposte al mio precedente articolo: ho definitivamente capito che, per il futuro, per non essere più turlupinato, non dovrò più delegare il mio consenso politico.
Un ex elettore di Maria Grazia Mellone

Vi ringrazio per l’ospitalità

domenica 4 novembre 2007

Lettera aperta a MARIA GRAZIA MELLONE... la domanda non è se Di Pietro è stato promosso o bocciato... ma....

Proponiamo qui di seguito l'email che un/una gentile Lettore/Lettrice ci ha fatto pervenire.
Ne custodiamo l'identità e lasciamo che sia Lui/Lei a manifestarsi, se vorrà, anche sotto nickname, in un eventuale commento.
Grazie per la fiducia e la collaborazione offerta.

"Cara Maria Grazia Mellone
ti conoscevo come persona corretta, leale, senza riserve mentali, con una forte autonomia di giudizio e soprattutto con una grande onestà intellettuale.
Ma dopo avere letto il tuo intervento e aver capito che ti stai prestando a questo infimo gioco, ovvero “voler far apparire come vere cose non vere; tentare di occultare la verità e prospettarne un’altra che possa salvare la faccia a tutti gli attori di questa losca vicenda” mi devo, ahimè, a malincuore ricredere.
Tu hai un ruolo importante, sei fra quelli che i cittadini di Palagiano hanno voluto in Consiglio Comunale, e dunque, grande deve essere il rispetto che devi a chi ti ha votato.
Come tuo elettore vorrei essere rispettato, vorrei che nessuno tentasse di propinarmi storielle, false querelle, che nessuno si peritasse a costruire strumentali sondaggi di gradimento tanto per giustificare anche la propria esistenza, ruolo e stipendio; mi chiedo: ma veramente pensate che chi vota sia così sprovveduto?!?
Vorrei, per il voto che ti ho dato (ti assicuro che per me vale molto) che tu rispondessi ad alcune domante sempre che tu voglia; sai, per capire meglio e per non essere turlupinato:

1. Tu sai che tre consiglieri della maggioranza hanno chiesto al Sindaco la testa dell’assessore Di Pietro ?

2. Sai che il Sindaco ha accolto la richiesta dei tre consiglieri? (forse perché sa che bastano tre consiglieri per mandarlo a casa? - e non quattro, caro sindaco, come tenti vanamente di convincere i non tuoi consiglieri comunali i quali, è bene che sappiano, non hanno vincolo di mandato-)

3. Sai chi sono i tre consiglieri?

4. Sai che l’assessore Di Pietro per capire meglio (forse perché non si fidava del Sindaco?) ha voluto sentire dalla viva voce dei tre consiglieri le loro richieste?

5. Sai che i tre consiglieri, nell’occasione, hanno proposto all’Assessore Di Petro che poteva rimanere al suo posto ma a condizione che accettasse le loro condizioni? e che l’assessore Di Pietro ha preferito non fare più l’assessore ai Lavori Pubblici piuttosto che piegarsi e accettare lo scellerato accordo ?

6. Sai che quello che è stato rifiutato dall’Assessore Di Pietro è stato invece accettato dal Sindaco? Tanto e vero che si è trattenuto per sé la delega ai Lavori Pubblici

7. Sai che Di Pietro, visto l’accaduto e il comportamento del Sindaco, alle primarie del PD a fatto votare per Te invece che per il Sindaco?

8. Sai che Di Pietro si aspettava da Te e da altri consiglieri (di sinistra?) che faceste valere il vostro ruolo, mettendo in minoranza i famosi tre, chiedendo al Sindaco di rispettare la volontà popolare e costruire una nuova giunta (non domestica questa volta) che rispettasse la volontà dei cittadini e che conseguentemente rispecchiasse le reali proporzioni di forza e di rappresentanza tra il Consiglio Comunale e la Giunta ?

9. Sai che l’Assessore Di Pietro ha rifiutato l’Assessorato all’Agricoltura e ha già rimesso al Sindaco la delega di Assessore?

10. Sai che il Sindaco non dà ancora la notizia perché spera di far cambiare idea al Sig. Di Pietro?

11. Sai che il sondaggio e l’articolo sulla promozione o bocciatura è solo una farsa mal riuscita organizzata come estremo tentativo per convincere Di Pietro che, dopotutto, l’assessorato all’Agricoltura non è da buttare e che per il momento è meglio prendere tempo?

Dunque, cara Maria Grazia, come vedi il vero problema non è
- se l’assessore Di Pietro è stato bocciato o promosso
- o se è così bravo che può fare anche l’Assessore all’Agricoltura ;
- o convincerci che fare l’Assessore all’Agricoltura non è una deminutio capitis ma un onore, una promozione.

Credo, e non mi sbaglio, che Di Pietro
- non abbia accettato l’accorso,
- abbia rifiutato l’Assessorato all’Agricoltura
-abbia rimesso la delega da Assessore
perché ha fatto un’analisi politica e non personale: se avesse pensato a se stesso, avrebbe accettato l’accordo proposto dai tre o l’assessorato all’agricoltura (è chiaro!), invece ha capito che i tre, ottenuta la sua testa, continueranno con le loro ricattatorie richieste (così come uno dei tre imprudentemente, ha già grassamente preannunciato in pubblico che la prossima testa che cadrà sarà quella di Cetera) e che, pertanto, non vi sono le condizioni minime per poter partecipare a siffatta amministrazione; lo stesso Di Pietro, come tu sai, l’ha definita fascista.

Di Pietro ha ben compreso che è finito un ciclo, che in queste condizioni (visto l’atteggiamento del Sindaco il quale senza battere ciglio ha preferito il ricatto al lavoro, alla politica, alla volontà popolare 337) l’unica scelta politicamente seria e corretta è quella di chiamarsi fuori dal minestrone (che va buttato nel cesso) e pensare al futuro ricompattando il centrosinistra di Palagiano.

Un’ultima domanda:
- sai in che cosa consisteva l’accordo proposto a Di Pietro dai tre ?
in questo caso, è certo e vero che 1 + 1 fa 2

Non so se vorrai rispondermi, se lo farai usa tutte le qualità che ha visto in te, diversamente chiederò a gran voce che alle domande risponda Vito Pesare

Di Pietro nei giorni scorsi ha abbondantemente risposto a tutte le domande, anche all’ultima, e non solo; vero Piero, Giuseppe, Gabriele, Antonio, Giovanni, Salvatore, Antonello, Maria, Vincenzo, Anna, Francesco, Lucia, Rocco, …………Vito Pesare ?

P.S. Agli altri otto consiglieri comunali, che so per certo che hanno ascoltato attentamente e direttamente quanto detto da Di Pietro nei giorni scorsi, (anche se a dire il vero alcuni di voi gia sapevano, vero Piero? si può essere bravi quanto vuoi ma i nodi prima o poi vengono sempre al pettine ) vorrei dire, lasciate perdere gli sciocchi tentativi di chi vuol far credere che quanto detto da Di Pietro non era la verità ma solo frutto di uno sfogo e guardate con i vostri occhi la realtà, non delegate anche le vostre intelligenze, e, cosi come ha fatto Di Pietro, chiedetevi: visti i presupposti, vi sono le condizioni minime per poter amministrare per il bene del paese ? "

Un elettore di Maria Grazia Mellone

giovedì 1 novembre 2007

Ma che minghia c'entra la democrazia?!?!

E questa me la chiami democrazia? Che minghia centra la democrazia? Ah perché non centra?

Recitava così un colloquio tra due protagonisti di film di qualche anno fa, il cui nome, i lettori dovranno perdonarmi, non ricordo se fosse “Mary per Sempre” o “Ragazzi Fuori”.
Di questo trattasi, siamo in democrazia oppure no?
Il voto della gente conta ancora qualcosa oppure siamo dinanzi ad un sistema totalitario?
Quando ci fu il ritiro delle deleghe, circa un mese fa, le motivazioni addotte furono quelle di ridistribuire le deleghe considerando le pertinenze attitudinali di ogni assessore.
Bene siamo di fronte ad un rimpasto in cui le uniche deleghe modificate, sono state quella del Vice Sindaco e quella dei Lavori Pubblici.
Invariato tutto il resto!
Se così non è, prego tutti di smentirmi!!!!
Bene, volendola dire alla Sgarbi, quanto fatto dal Sindaco è giusto perché Il sig. Di Pietro “scumbarisc” tra i restanti: l’uno lavora per il paese, e gli altri .....?!
Chissà, lavoreranno per altro o altri (ristoranti, agricoltura, servizi, etc.); uno è politico, gl’altri, se lo sono, lo saranno su altre Clitiche a noi sconosciute; uno è pertinente alla materia, gl’altri hanno pertinenza più nelle file dell’opposizione; quindi perché sta pecora bianca?
Meglio uniformare, meglio che siano tutte nere.
Essendo questa una faccenda seria vorremmo capire come mai il giudizio sull’attitudine personale, emesso dal Dott. Maestro Sindaco Rocco Ressa, è in netta posizione contraria a quello che la gente, solo cinque mesi fa, ha decretato.
Ha parlato di distribuzione delle deleghe in funzione delle competenze, ma che competenza ha Giacomo Di Pietro in materia Agricola?
Qui stiamo rasentando la pubblica offesa alla cittadinanza!
(Per quanto che il primo a chiamarci COGLIONI fu proprio BERLSCONI, e chissà che non avesse ragione!?!)
In fatto di correttezza Politica nei confronti dei cittadini, già con l’operazione Capalbo e Schiavone, il carissimo primo cittadino, dovrà alla fine legittimare l’assegnazione di questi due assessorati, giacché gli elettori si erano espressi diversamente.
Soprattutto su Capalbo, il quale essendo già stato consigliere, l’elettore, di fatto, ha bocciato il suo operato.
Sì perché a nostro avviso, l’elettore all’atto del voto, da fiducia a chi si candida per la prima volta, ma emette anche verdetto, per chi ha già amministrato.
I cittadini hanno voluto dare fiducia Orlando Rinaldo e hanno bocciato Emiliano Capalbo, invece ci ritroviamo Capalbo Assessore e Orlando a casa; Questo è quello che è successo!
Quindi?!
La cittadinanza PREFERISCE Granata Porzia Lella alla Dott.sa Schiavone e il Dott. Ressa non se ne cura.
La cittadinanza PROPONE Rinaldo Orlando e ci si RITROVA Emiliano Capalbo, la cittadinanza CONFERMA Giacomo Di Pietro ed il sindaco lo caccia a pedate per mettervi Di Pierro (come vice sindaco) e non sappiamo ancora chi, come Assessore ai lavori pubblici.
Tutto questo mi fa sorgere alcuni dubbi: il sig. Rocco Ressa, sa qual è lo spirito delle elezioni?
Conosce le ragioni che hanno spinto la richiesta di estendere il voto a tutti i cittadini?
Riesce a distinguere le differenze che vi sono tra un Despota e un Sindaco? A nostro avviso, ha perso tutte queste nozioni!
Il comportamento adottato dal sindaco in carica è il chiaro atteggiamento di chi non considera minimamente le volontà della popolazione che dovrebbe rappresentare.
Ricatti?
Voglia di star lì, a tutti costi?
Brama di potere?
Se ne dicono tante e più di tante.
Il Rocco Ressa da tutti conosciuto era un’altra persona!
Brillante, competente, sicuro, leader.
Oggi la fascia tricolore è indossata da un uomo sconosciuto, con le sembianze di Rocco Ressa.
Vogliamo dire che non lo abbiamo conosciuto bene?
Non sappiamo!
Il nostro pensiero è che lui stia accontentandosi di avere l’uovo oggi e non la gallina domani.
Illustrissimo Dott. Ressa, credo dovrà dare spiegazione alla cittadinanza sulle sue recenti scelte politiche!
Il nostro appello: RIENTRI IN SE STESSO OPPURE SI DIMETTA!!!!

« Graccho duce in Labicanum agrum, inde in Tusculanum hostili populatione venunt, plenique predae in Algido castra locant. »
« Sotto la guida di Gracco gli Equi invasero prima il territorio di Labico e poi quello di Tuscolo devastandolo [...] Carichi di preda posero gli accampamenti alle falde dell'Algido. »
Tito Livio